Recensione: FIORELLA MANNOIA – “Padroni di niente”

Recensione: FIORELLA MANNOIA – “Padroni di niente”

Torna la Signora della musica italiana con un nuovo album di inediti, “Padroni di niente”, concepito durante il primo lockdown.

Il titolo richiama alle sensazioni provate in quel cupo periodo (ahinoi ancora attuali): non a caso il mood del disco si muove tra disincanto, malinconia e una resiliente speranza, senza rinunciare ad affrontare temi sociali e “politici” (in senso lato), percorso iniziato in primis nel 2012 con “Sud”.

Quest’ultima fatica discografica si lega in realtà soprattutto ai due predecessori, “Combattente” (disco di Platino) e al meno fortunato “Personale”, sia nell’approccio che nella produzione, sempre affidata a Carlo Di Francesco, con il quale Fiorella condivide un sodalizio sia artistico che personale.

Possiamo dire subito che “Padroni di niente” è più solido di quest’ultimo, essenziale, presentando almeno 3 brani di ottima caratura e nessun evidente “tappabuchi”, complice la “short list”, 8 brani oculati ed evidentemente ben selezionati.

Nell specifico, la title-track con cui si aprono le danze è firmata riconoscibilmente da Amara, tanto da sembrare la “Che sia benedetta” adatta a questo 2020, pur con un refrain melodicamente più debole, ma impreziosita da echi africani grazie alla voce di Natty Fred (già coinvolto in “Sud”). Sempre Amara, ma affiancata da Simone Cristicchi, firma anche “La Gente Parla”, un travolgente j’accuse a chi parla “tanto per parlare” o per “sentenziare”, cadenzato da un ritmo sostenuto e da una fisarmonica a profusione, che non sfigurerebbe nell’airplay radiofonico. A proposito di ritmo, “Olà”, firmata da Bungaro, Cesare Chiodo e dalla stessa Mannoia), è il brano più “catchy” del disco, dove il folklore incontra richiami d’elettronica, per un risultato in realtà un po’ confuso e fuori fuoco.

Abbiamo già assaporato l’atmosfera intensa di “Chissà Da Dove Arriva Una Canzone” firmata da Ultimo, ingiustamente inosservata in radio, mentre “Si È Rotto” è un’altra ballad avvolgente dal sapore dolceamaro. I momenti più emozionanti si registrano con il convincente crescendo di “Sogna” e con “Eccomi Qui”, anche questa firmata da Bungaro e Cesare Chiodo, oltre che da Di Francesco.

L’ultima traccia, “Solo Una Figlia, è una piccola perla, uno struggente dialogo tra Fiorella e Arianna Silveri (in arte Olivia XX) per raccontare in parallelo le storie di due adolescenti, dalla provenienza differente ma accomunate da un triste destino: una ragazza italiana, vittima di violenza da parte del padre, e una presumibilmente africana, sposa a 10 anni e madre bambina. Per loro, non c’è un lieto fine, come tante, troppe storie dei nostri tempi.

Fiorella ha voluto così concludere il suo nuovo lavoro con un sapore amaro, fuor di retorica, per ricordarci che la speranza non si trova a buon mercato, ma va ricercata ogni giorno, a volte con fatica e sacrifici, ritraendo perfettamente come una delle sue amate fotografie la bolla emotiva in cui siamo confinati, contro la quale dobbiamo combattere per non ritrovarci come il “Viandante sul mare di nebbia” di Caspar David Friedrich (cui il richiamo in cover è evidente); ritrovarci appunto, “Padroni di niente”.

SCORE : 7,25

TRE CANZONI DA ASCOLTARE SUBITO:

La Gente Parla – Sogna – Solo Una Figlia

TRACKLIST

DISCOGRAFIA

1972 – Mannoia Foresi & co.
1983 – Fiorella Mannoia
1985 – Premiatissima
1985 – Momento delicato
1986 – Fiorella Mannoia
1988 – Canzoni per parlare
1989 – Di terra e di vento
1992 – I treni a vapore
1994 – Gente comune
1997 – Belle speranze
2001 – Fragile
2006 – Onda tropicale
2008 – Il movimento del dare
2009 – Ho imparato a sognare
2012 – Sud
2013 – A te
2016 – Combattente
2019 – Personale
2020 – Padroni di niente

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