Recensione: CHIELLO – “Mela marcia” [Traccia per traccia]

Recensione: CHIELLO – “Mela marcia” [Traccia per traccia]

“Mi sono sentito una mela marcia”. Questa affermazione è calzante e perfetta per descrivere lo stato tensionale che pervade tutto il secondo capitolo da solista di Rocco Modello, ovvero chiello.

Davanti a noi ci troviamo un concept album stupendamente intenso che mette in mostra tutte le fragilità e sensibilità dell’artista.

Oscurità, tentazioni, vizi, dipendenze, ossessioni, paure, turbamenti e dannazioni: ecco il mondo di chiello, una introspezione cruda e pesante del suo universo che trova rappresentazione nelle tredici canzoni del disco.

Si tratta di un viaggio solitario all’inferno, andata e ritorno, quasi come un Trainspotting musicale dove l’artista viaggia diretto verso l’autodistruzione e arriva a schiantarsi sul fondo e a rendersene conto!
Tuttavia, nel disco non c’è solo il fondo ma anche la risalita. Una via di uscita con la speranza e la voglia di rivedere il sole.

Chiello intravede la luce dopo il viaggio nel buio, riabbraccia l’amore e la consapevolezza di sé.

“Mela marcia” è un diario, un racconto poetico e dannato di una generazione alla ricerca di una collocazione e di un futuro.

Un racconto terapeutico di questo percorso di crescita e forse inconsapevolmente anche della sua evoluzione come artista. Se prima con il suo collettivo urlava tutta la sua voglia di spaccare il mondo, adesso, dopo mille errori, mille sbagli e mille riflessioni, finalmente è arrivato a trovare un nuovo equilibrio (dichiarato e sperato).

Io scrivo per me, perché ho bisogno di tirare fuori quello che sento dentro. Se poi piace tanto meglio e se non piace a qualcuno è ancora meglio, vuol dire che è un bel disco!”

Anche sotto il profilo musicale, chiello avanza, piano, chitarra, armonizzazioni, arrangiamenti e melodia che fanno dimenticare definitivamente la trap.
Paradossalmente, trovo che adesso abbia più affinità con Battisti (ascoltate attentamente Algoritmo e ditemi se non notate un universo di affinità) piuttosto che con la Fsk.

In definitiva chiello riesce a realizzare un disco poeticamente crudo e senza filtri, ancora migliore del suo debutto. 
Il segno che anche dalle mele marcie possono nascere nuovi fiori dai mille colori!

TRACCIA PER TRACCIA

Tutti quanti dormono

Un vocale registrato nella notte, che non poteva che essere l’intro del disco.
 “Tutto è rotto e tutti soffocano con me”

Sparire

Non mi ricordo com’è nato questo pezzo, ma solo che stavo abitando la parte più oscura della mia mente. È stato il primo brano che ho scritto, che ha guidato tutto l’approccio al nuovo disco:
Io, la mia voce e la mia chitarra.
“Sparire, quando cala la notte”

Da qui parte una trilogia di brani che raccontano 48h di vita.

Buonanotte

Puoi interrogarti quanto vuoi su quello che succederà un giorno, ma non puoi saperlo, quindi quello che ti rimane da fare è vivere.
 “Quando sogno di morire, finisce che mi sveglio di colpo, neanche lí riesco a capire che cosa ci sarà dopo”

La mattina dopo

8h dopo. Ti svegli, non hai ancora le risposte e ti fai più domande di prima. Capisci che da quelle, per quanto ci provi, non puoi scappare.
“Ci darò un taglio con le dipendenze.”

Glugluglu

Così ti alzi e decidi di fare un tuffo in piscina. Magari i pesci conoscono segreti che gli uomini non sanno.
“Ti sto dando tutto quello che ho, tu sei sempre un passo avanti a me.”

Milano Dannata

Le luci della città possono dare un senso di libertà, ma esiste anche un rovescio della medaglia: si può rimanere accecati.
 “Vivo meglio che posso, non mi piace sottostare faccio quello che voglio.”

Benzo 1 e Benzo 2

Per colmare un vuoto senti il bisogno di cercare qualcuno o qualcosa. Così nascono queste due canzoni, cantate in due circostanze diverse.
“Non c’è nessuno ad aspettarmi a casa,
Io non ho una casa.”
Vedrò un altro inverno,
Il mio posto è l’inferno.”

Puoi fare meglio

Puoi fare meglio è la presa di coscienza. Accettare il fatto che bisogna ritrovare se stessi e ripartire da dove ci si era persi.
 “È un buon momento per cambiare vita”

A pochi passi

Questa canzone l’ho scritta nel salotto di casa mia, mentre “a pochi passi” da qui scoppiava la guerra. Spesso è difficile apprezzare quello che si ha, ma se ci si guardiamo intorno un attimo possiamo capire quanto siamo fortunati.
“Vorrei sentirmi fortunato a stare dove sono adesso, ma io le cose non le apprezzo finché le perdo.”

Tutti i miei idoli sono morti

Un giorno mi sono reso conto che “tutti i miei idoli sono morti” e sono morti mentre erano giovani o comunque hanno raggiunto l’apice del loro successo quando non c’erano più.
“Tutti i miei idoli sono morti”

Stalattiti

Lo stesso errore perpetrato, un loop storto continuo, una batteria che insegue una chitarra senza mai raggiungerla, note di piano stonate. Soltanto alla fine arriva l’equilibrio.
“Passavamo le ore a fissarci negli occhi, a sentire i rumori che faceva la notte.
Mentre fuori c’era la neve
stalattiti si sciolgono al sole.”

Algoritmo

Il brano che chiude “Mela Marcia” racchiude anche una ghost-track , una traccia che all’inizio non doveva essere parte del progetto, ma che nasconde la soluzione alla costante ricerca che si trova in tutti gli altri brani.
“Chi si prenderà cura di te
Nessuno se non lo fai tu per te.”

SCORE: 7,50

DA ASCOLTARE SUBITO

Buonanotte – A pochi passi – Algoritmo

DA SKIPPARE SUBITO

Niente. È assolutamente un viaggio da intraprendere. 

TRACKLIST

Tutti quanti dormono
Sparire
Buonanotte
La mattina dopo
Glugluglu
Milano Dannata
Benzo 1
Benzo 2
Puoi fare meglio
A pochi passi
Tutti i miei idoli sono morti
Stalattiti
Algoritmo

LA DISCOGRAFIA 

2021 – Oceano paradiso
2023 – Mela marcia

Related Posts