King Princess – il progetto dell’artista Mikaela Straus, cantante, polistrumentista, autrice, produttrice e attrice originaria di Brooklyn – annuncia il suo terzo album, “Girl Violence”.
Primo lavoro pubblicato con l’etichetta section1, Girl Violence uscirà il 12 settembre, anticipato dal singolo RIP KP.
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Il video di “RIP KP”, diretto da Warren Fu, catapulta King Princess in un inferno personale: un limbo post-mortem demoniaco e – decisamente – queer. Il brano rappresenta una delle dichiarazioni chiave dell’album. Carico di euforia erotica e con la voce incrinata dal desiderio, “RIP KP” è senza dubbio il brano più audace e sensuale che l’artista abbia mai scritto. Straus esplora i confini estremi del desiderio con un’intensità travolgente, muovendosi tra volgarità e raffinatezza, e mettendo in discussione l’esistenza stessa di quella linea sottile.
A proposito del brano, King Princess racconta
RIP KP’ parla del lato sexy della ‘girl violence’ – quando l’amore prende possesso del tuo cervello e all’improvviso fai sesso in ogni angolo di casa, comportandoti come una pazza. È il modo perfetto per aprire l’album: drammatico, folle, un po’ ironico. L’ho scritto durante la vera e propria morte del mio ego – mentre lasciavo Los Angeles, la mia etichetta, la mia vecchia vita – e in qualche modo sono tornata a New York a fare la musica che avrei idolatrato a 15 anni. È un inno slutty per le lesbiche. Quest’estate abbiamo bisogno di dissolutezza.”
IL NUOVO DISCO
A volte, per quanto ti impegni, la vita può comunque andare a pezzi. Girl Violence, il terzo album di King Princess, è il suono di Mikaela Straus che raccoglie i frammenti di un mondo andato in frantumi.
La girl violence è molto subdola», dice Straus. «Non è fisica, è profondamente emotiva, spirituale e inquietante. Le donne sono al tempo stesso meravigliose e sinistre – me compresa – e questa è la mia curiosità di capire tutto l’amore, la perdita e i cambiamenti che derivano dal mio amore per le donne. Perché siamo così inclini a causare e ricevere caos? Se ne hai vissuto anche solo un briciolo, allora hai una storia da raccontare. E queste è la mia.»
Le canzoni di Girl Violence sono profonde e vulnerabili, ma anche sfumate, sensuali e audaci; il frutto di un ritorno fisico a casa, dopo sette anni a Los Angeles, a Brooklyn, dove Straus è nata e cresciuta. «Non stavo vivendo bene, non mi sentivo affatto radicata. Mi sono resa conto che i miei piedi penzolavano da anni», racconta del suo periodo finale a LA. «Una volta tornata tra le braccia della città che amo, ho iniziato a sentirmi più leggera, più serena rispetto a decisioni difficili che in realtà erano nel mio interesse.»
Di conseguenza, l’album è attraversato da una sensazione di libertà elettrizzante, derivata dalla scelta di Straus di abbandonare il sistema delle major che aveva segnato gran parte della sua carriera fino a quel momento. Pur non essendo un classico “disco da rottura”, Girl Violence nasce anche da una ritrovata libertà romantica, dopo la fine di una lunga relazione. Ritrovandosi finalmente a casa, libera di seguire i propri tempi e desideri, ha potuto riconnettersi con la forza creativa che animava i suoi esordi.
Ha puntato tutto su quell’energia: uno studio solo, una crew affiatata a New York, e alcuni mesi di immersione totale. Ha trovato collaboratori affini come Jacob Portrait degli Unknown Mortal Orchestra (già al lavoro con Lil Yachty, Alex G) e Aire Atlantica (che ha contribuito alla hit “Low” di SZA), e ha tratto ispirazione da brani degli IDLES, da Mezzanine dei Massive Attack (il suo riferimento principale per produzione, mix e atmosfere), e dalle sessioni live dei Beatles. Girl Violence ha iniziato lentamente a prendere forma.
Questa raccolta è «una celebrazione della follia della femminilità, con ammirazione e stupore per la sua deriva», ma è anche il racconto dell’evoluzione sfaccettata di Straus. Un’artista in costante movimento, con un umorismo cangiante e un cuore curioso e aperto.
Parla del riconoscere quanto amore abbiamo nella nostra vita», dice. «Non credo perderò mai la capacità di amare o di creare grandi amori. Puoi vivere rotture e crolli totali, ma questo non ti rende incapace di amare – anzi, penso che ti renda ancora più capace.»
Anche se Girl Violence ruota attorno alle dinamiche relazionali in tutta la loro complessità mentale, emotiva e carnale, è soprattutto un’indagine su se stessi. Su come ci si percepisce e si affronta il mondo, su cosa si comprende e si accetta, e su quali logiche si decide ancora di abbandonare – per desiderio, per avventura, per il gusto del viaggio. In tutto questo, Straus offre Girl Violence non come una risposta, ma come un’eco: qualcosa da fare proprio, trasformare, distorcere e rivendicare.
Realizzato in collaborazione con Jake Portrait (Lil Yachty, Alex G, Unknown Mortal Orchestra) e Aire Atlantica (che ha firmato la hit “Low” di SZA), questo nuovo disco segna per King Princess un ritorno alle origini: un viaggio di rinascita artistica dopo un periodo di crisi, tra la fine di una relazione e la rottura con il sistema delle major, il trasferimento da Los Angeles e il ritorno a New York, città natale dell’artista. Girl Violence è il risultato di questa rinascita, un atto di libertà creativa che sfida ogni pregiudizio e rivendica la propria identità. Da sempre sottovalutata, Straus trasforma ora quel peso in una forza, alzando la posta in gioco e prendendo pieno controllo della sua visione artistica.
LA TRACKLIST

1. Girl Violence
2. Jaime
3. Origin
4. I Feel Pretty
5. Cry Cry Cry
6. Get Your Heart Broken
7. Girls
8. Covers
9. Say What You Will
10. RIP KP
11. Alone Again
12. Slow Down and Shut Up
13. Serena