Jurassic World – La Rinascita ha le carte in regola sia per riappacificare con la saga chi tra i fedelissimi (nonostante il suo successo al botteghino) non aveva apprezzato la trilogia Jurassic World conclusa tre anni fa, sia per attirare chi, pur avendo perso qualche puntata della serie, è in cerca di un film estivo coinvolgente che stupisce per scenografie ed effetti speciali.
La cosa che salta all’occhio dai primi minuti di questo settimo atto dedicato ai rettili preistorici è il cast stellare, a partire da Scarlett Johansson nel ruolo più che mai azzeccato per personalità e stile dell’esperta di operazioni sotto copertura Zora Bennett, passando per il candidato agli Emmy Jonathan Bailey, per arrivare al due volte premio Oscar Mahershala Ali e alle star Rupert Friend e Manuel Garcia-Rulfo.
Zora guida una squadra specializzata in una missione top secret per mettere al sicuro il materiale genetico di tre dinosauri, il tutto con l’obiettivo di realizzare un farmaco in grado di salvare innumerevoli vite e arricchire una casa farmaceutica che sponsorizza l’impresa.
Per raggiungere l’obiettivo, la squadra, tra imprevisti causati dai mastodontici animali e colpi di scena dovrà raggiungere il luogo più pericoloso della Terra, un’isola- laboratorio di ricerca del Jurassic Park originale, abitata dai “peggiori tra i peggiori” dinosauri mai esisti e abbandonati in quel luogo da decenni. Buona l’idea d’introdurre nuovi tipi di creature geneticamente modificate e quantomai spaventose.
Il film è diretto da Gareth Edwards e basato su una sceneggiatura di David Koepp, lo stesso del primo Jurassic Park. Musiche ad opera del due volte premio Oscar Alexandre Desplat (Il discorso del re, La forma dell’acqua), mentre il tema di Jurassic Park è di John Williams (Lo squalo, Guerre stellari, Schindler’s List… ).
Il film è una sorta di ritorno alle origini, per stile della storia, tono e morale, questo aspetto si percepisce per tutte le due ore e mezza della pellicola, con una modalità a cavallo tra omaggio al capostipite e autocitazione.
Jurassic World – La Rinascita pur rimanendo fedele al copione “per qualche motivo ci sono ancora dinosauri vivi e cattivi che attaccano i nostri eroi, rompono l’equilibrio e la narrazione iniziale, ma dopo alcune disavventure… “ (che per altro ha fatto la fortuna della serie), Jurassic World – La Rinascita ha una sua personalità e un forte impatto, non ha cali di ritmo, si guarda volentieri, riesce addirittura a stupire nonostante un paio di licenze poetiche della trama.
Volevamo un film che desse l’impressione di un nuovo inizio, pur rimanendo nel mondo dei canoni precedenti”, spiega il produttore Frank Marshall, “sulla scia del concetto la vita trova sempre un modo abbiamo definito una storia che combina l’avventura di un heist-movie con l’horror incentrato su queste creature”.
Sognavo di scrivere musica per film come questo fin da quando ero adolescente, ora eccomi qui”, racconta Alexandre Desplat riguardo alla colonna sonora, registrata la scorsa primavera in un tempio sacro come gli Abbey Road Studios di Londra, con un gruppo selezionato di 105 musicisti. “Fin dall’inizio con Gareth abbiamo convenuto che la musica avrebbe dovuto seguire il sound della saga, mantenendo la continuità con un’orchestra sinfonica: un’enorme band con pianoforte, molte percussioni, un po’ di elettronica e un coro di 60 elementi”.
La colonna sonora è pensata per sembrare un unico brano musicale coerente grazie a motivi ricorrenti che si evolvono e si adattano di volta in volta per catturare i sentimenti dei personaggi.