Pedalando tra città e paesi, cantando e sognando, Lorenzo torna a reinventare la tournée come un’avventura collettiva.
Dopo i 600.000 spettatori del PalaJova, Jovanotti presenta L’Arca di Loré, un progetto itinerante che nel 2026 lo porterà in tutto il mondo prima di concludersi – o forse ricominciare – al Circo Massimo, nella sua Roma natale.
Tra pedalate, incontri e feste, il cantautore trasforma ogni spostamento in un esperimento di felicità, un racconto condiviso dove musica, movimento e partecipazione diventano un unico respiro. Un nuovo Cantagiro su due ruote, tra ritmo e canzoni, pronto a scrivere la prossima pagina della sua straordinaria carriera.
IL RACCONTO
Roma, Roma di tutte le mie città, è sempre Roma. Ci sono nato, ci ho abitato fino a diciannove anni, e sarà sempre la mia città. Tornare qui è emozionante: è giusto partire da qui, perché se è vero che tutte le strade portano a Roma, significa anche che tutte le strade partono da Roma, la città dove nasco continuamente.
Nasciamo e rinasciamo innumerevoli volte. Ho conosciuto altre città, le ho vissute come nuovi inizi: New York, L’Avana, Buenos Aires, Bogotá, Città del Messico, Cortona, Shanghai, Milano, l’Australia, l’Africa, l’Europa, il Mediterraneo… e Roma. Faremo tanta strada. E la faremo insieme.
Ognuno può trovare il proprio posto sull’Arca di Loré, e che il viaggio abbia inizio!
Eravamo, come sempre, alla fine dei tempi. Jorge Luis Borges diceva qualcosa del genere, ma queste parole le faccio mie: è proprio questo lo stato in cui siamo. Alla domanda “Come stai?” non ho risposta più azzeccata: siamo alla fine del mondo e all’inizio di qualcosa, sempre. C’è una sensazione di catastrofe imminente, tangibile, reale: le cose crollano, i punti di riferimento si dissolvono, e quello che pensavamo di conoscere vacilla. È un tempo sospeso, permeato di ansia, polarizzazione, estremismi, la nuova inquisizione dei social network.
Ma nonostante la catastrofe, reagire è possibile. È il mio carattere, il modo in cui guardo il mondo: cercare una soluzione, mettersi in movimento, aprire porte, attraversare spazi, mettersi in pericolo, andare a vedere il mondo invece di aspettare che venga a cercarti. Si può chiamare speranza, si può chiamare gioia, ma non è negazione del pericolo o del tragico: è partorire il nuovo, attraversare la crisi e osservare le possibili vie d’uscita, con gli occhi aperti, con la luce negli occhi.
Come dice Joseph Campbell, dove inciampiamo e cadiamo, lì troveremo l’oro. Reagire, muoversi, prendere la strada. Eravamo, come sempre, alla fine del mondo e all’inizio di un viaggio. E chi fa il mio mestiere ha un privilegio in più: può trasmettere energia, comunicare attraverso la musica, il ritmo, la festa, il divertimento. Un gesto collettivo, condiviso, che cerca di costruire speranza.
Non siamo testimoni passivi: la speranza si nutre di azione, di incontro, di contaminazione, di studio, di esplorazione, del caos e dell’esperimento. Rialzarsi, cadere, trasformarsi, evolvere, entrare in contatto, festeggiare, viaggiare, conoscere, suonare. Nei mesi in cui abbiamo progettato tutto questo, ho avuto in mente un simbolo universale: l’Arca di Loré, archetipo di speranza, nascita e vita che continua. Non come studioso, ma come chi vuole coinvolgere gli altri, farli divertire, portarli con sé in un viaggio collettivo.
L’Arca di Loré raccoglie tutto: ciò che vogliamo salvare e ciò che vogliamo lasciare andare. Musica, ritmo, energia condivisa: tutto deve viaggiare con noi, ovunque, dove non siamo mai stati, dove la mia musica non è mai arrivata, dove le persone non conoscono Jovanotti o lo ricordano appena. Da febbraio a luglio porteremo la musica ovunque, sulla mappa del mondo che da ragazzo avevo sulla scrivania. Ogni città, ogni paese, ogni angolo del mondo sarà teatro di questo viaggio.
Benvenuti sull’Arca di Loré: un luogo, un’idea, un mito, un rifugio, un’appiglio, una pancia della balena. Un viaggio che parte da Roma per riportarci a Roma, attraversando il mondo e costruendo insieme la redenzione pop della vita, della musica e della festa.
Portare l’Arca di Loré oltre i confini tradizionali significa ricordarci che i confini sono solo nella testa, nelle culture, nelle abitudini.
Ricordo una frase di Thor Heyerdahl: “Confini non ho mai visti di confini, li ho visti solo nella testa della gente.” E così, l’Arca di Loré diventa simbolo di libertà e di espansione.
Le foto che vi mostro risalgono a qualche anno fa, a un’estate a New York, quando avevo affittato un appartamento con Teresa e Francesca e suonavamo nei club più piccoli della città. Da lì, l’America intera: talvolta pochi spettatori, talvolta folle di italiani che rendevano ogni concerto unico. In quegli anni scrissi molte canzoni, tra sorrisi e improvvisazioni, e da quelle esperienze nasce oggi questa nuova avventura.
L’Arca partirà come una piccola imbarcazione, ma il viaggio è già tracciato: Australia, Congo, Europa, con la promessa di aggiungere date e città lungo il percorso. E sarà un percorso vissuto insieme, con la mia band, che ho assemblato dopo un lungo recupero fisico. La Mijor Band, come l’ho chiamata, è una vera band: fiati, percussioni, cori, un ritorno alla musica dal vivo e condivisa, lontano dai grandi spettacoli ideologici e dalle scenografie imponenti che dominano oggi il panorama.
Dopo il tour di 54 date nei palasport e 600.000 spettatori, il desiderio di continuare a condividere energia, ritmo e festa non si è spento. L’Arca di Loré nasce proprio da questo impulso: portare la musica oltre i limiti, incontrare la gente, vivere ogni città come un nuovo inizio.
Immaginate una rincorsa lunga, una mappa del mondo da attraversare, una musica che viaggia da un continente all’altro per ritornare a Roma, nel sud Italia, attraverso il Jova Summer Party, sette fine settimana di festa itinerante tra agosto e metà settembre. Non è una ripetizione di format, non è un ritorno alla stessa esperienza: è un progetto vivo, istintivo, che nasce dall’urgenza di esplorare, di portare avanti la musica come esperienza collettiva e generativa.
L’Arca di Loré è il luogo dove salvare ciò che vogliamo portare nel futuro: la musica, il ritmo, l’energia condivisa. È un simbolo di rinascita, di redenzione, di festa, una pancia della balena in cui chiunque può salire e contribuire a costruire qualcosa di unico. È un viaggio che parte da Roma, attraversa il mondo, e torna al punto di partenza, più ricco, più vivo, più generativo.
L’Arca di Loré non è solo un tour. È un ecosistema poetico ed energetico, un modo di stare nel mondo.
Un’idea che unisce arte, gioco, natura, tecnologia e partecipazione.
Un esperimento di felicità diffusa, su due ruote, tra la gente, nei luoghi che cambiano.È un viaggio collettivo per ricordare senza presunzione che, anche in tempi complessi, la musica e l’allegria possono essere un atto rivoluzionario.

IL TOUR MONDIALE
Brisbane (Australia) Un palco moderno affacciato sul fiume, dove la musica incontra la luce australiana in uno spettacolo tra energia e poesia
Adelaide (Australia) Festival che celebra la contaminazione tra le culture del Pacifico: aborigeno, elettronico, indie e pop convivono come in un’unica grande jam
Kinshasa (Congo) La capitale africana dell’energia, dove ogni nota è danza e vita quotidiana
Pula (Croazia) L’anfiteatro romano più integro del mondo, dove il passato ospita il futuro del suono
Monaco (Germania) – Tool Wood Festival Festival di confine tra musica, tecnologia e sostenibilità, in un parco urbano trasformato in laboratorio del suono
Eisenstadt Vienna (Austria) – Butterfly Dance Dove la sperimentazione incontra la classicità della città più musicale d’Europa
Barcellona (Spagna) – Cruïlla Festival Una festa del mondo: funk, latin groove e pop mediterraneo sotto lo stesso cielo
Montreux (Svizzera) – Jazz Festival L’icona assoluta dei festival live, dove ogni palco è leggenda
Vaduz (Liechtenstein) – Vaduzsoundz Piccolo, indipendente, coraggioso: un festival che sa guardare lontano
JOVA SUMMER PARTY
Dopo il giro estero l’Arca approda in Italia per una nuova avventura.
Un tour che nasce dall’esperienza unica e meravigliosa dei Jova Beach Party, che ora si apre a nuove geografie e nuovi spazi, scelti per la loro energia e per la possibilità di trasformarsi in luoghi di incontro e di festa.
Il Jova Summer Party 2026 toccherà diverse zone al sud rimaste fuori dal giro del PalaJova 2025, che si era spinto fino a Roma.
Anche questa volta il viaggio avrà come traguardo la Capitale, ma il percorso sarà inverso: dalla Sardegna all’Abruzzo, passando per la Puglia, la Calabria, la Campania e fino alla Sicilia, dove Lorenzo torna dopo otto anni, dall’ultima volta nel 2018.
Un itinerario che diventa racconto, attraversamento, festa in movimento fino ad arrivare a Jova al Massimo, al Circo Massimo.
I luoghi sono stati immaginati, progettati a volte inventati per allestire una grande festa, in un evento che unisca la potenza di un concerto all’atmosfera libera di un festival. Una giornata intera di festa. Una vera esperienza di avventura e scoperta per chi parteciperà.
La musica inizierà fin dall’apertura, con artisti internazionali, dj e realtà locali che costruiranno una scaletta unica, sempre diversa, per ogni party.
Le porte apriranno nel primo pomeriggio, accogliendo il pubblico in un villaggio animato e colorato grazie alla collaborazione con aziende partner che interagiranno con il pubblico creando aree di intrattenimento con giochi, zone relax e sorprese continue.
Il villaggio food & beverage offrirà una selezione di food truck e specialità regionali, con proposte di alta qualità e una particolare attenzione alle eccellenze gastronomiche dei territori attraversati dal tour.
Ogni tappa sarà una festa unica, travolgente, inedita, colorata, urbana: un’occasione di rinascita e partecipazione per periferie, aree industriali dismesse, ippodromi e spazi reinventati, scelti proprio perché raramente o addirittura mai toccati dalla musica live.
Luoghi che per una sera diventeranno piazze nuove, accese di ritmo, creatività e condivisione.
Le tappe italiane di L’Arca di Loré – Jova Summer Party
7 agosto OLBIA – ARENA SOUND PARK
12 agosto MONTESILVANO – MUSIC ARENA
17 agosto BARLETTA – MUSIC ARENA
22 agosto CATANZARO – CALABRIA MUSIC ARENA
29 agosto PALERMO – IPPODROMO LA FAVORITA
5 settembre NAPOLI – IPPODROMO DAGNANO
12 settembre ROMA – CIRCO MASSIMO (JOVA AL MASSIMO)

IL JOVAGIRO
Gli spostamenti tra una tappa e l’altra per Lorenzo saranno in bici.
È il JOVAGIRO, la versione contemporanea e sostenibile del leggendario Cantagiro degli anni ’60, che portava la musica in ogni piazza d’Italia.
Oggi quell’idea torna, con un ritmo diverso: su due ruote, a energia umana, con la musica come motore e la meraviglia come destinazione.
Un viaggio che strizza l’occhio al cicloturismo, nuova e sempre più amata frontiera del turismo sostenibile e dell’esplorazione lenta. Ogni arrivo sarà una piccola festa nel viaggio più grande, un racconto in movimento che unisce sport, arte e comunità.
LA BAND DELL’ARCA
A bordo dell’Arca c’è una band straordinaria, più simile a una comunità sonora che a una semplice formazione musicale.
Una crew internazionale ed elastica, capace di cambiare forma a ogni tappa, di respirare insieme al pubblico, di trasformare ogni concerto in un’esperienza irripetibile.
I musicisti storici e i nuovi compagni di viaggio di Lorenzo arrivano da diversi continenti e culture. Condividono una sola regola: suonare con la gioia di divertirsi, come se fosse la prima volta.
Dal funk all’afrobeat, dal soul alla cumbia, ogni live è vivo, si muove, cresce e cambia con il pubblico.
Nei momenti più intimi la band si riduce a una piccola formazione, mentre durante i Jova Summer Party torna al gran completo, in una vera orchestra festosa che fa ballare e pensare, ridere e commuovere.
L’Arca è la casa di Saturnino al basso a fianco di Lorenzo da trentacinque anni, Adriano Viterbini alla chitarra, Christian Rigano alle tastiere elettroniche, Franco Santarnecchi alle tastiere analogiche, Carmine Landolfi alla batteria, Moris Pradella alla seconda chitarra e ai cori con Micol Touadi e Jennifer Vargas, Leo di Angilla e Kalifa Kone alla sezione ritmica e alla sezione fiati–creata da Gianluca Petrella–Camilla Rolando alla tromba e Sophia Tomelleri al sax.
È una band che non accompagna Jova, è parte dell’Arca, parte del viaggio.
La musica è il vento che spinge le vele.
Un ensemble libero, imprevedibile, vivo — come la musica dovrebbe sempre essere.
NUOVA MUSICA: “NIUIORCHERUBINI”

Dentro l’Arca viaggia anche un disco nuovo: “NIUIORCHERUBINI”, in uscita da Island Records in uscita il 20 novembre prossimo su tutte le piattaforme digitali e qualche settimana dopo su supporto fisico e che sceglie una sua strada precisa, non codificata.
Un album nato in soli sei giorni di jam session a New York, nell’ottobre 2025, registrato in presa diretta su nastro analogico, senza sovraincisioni e senza correzioni.
Un disco libero, urgente, istintivo.
Un gesto d’amore verso la spontaneità, verso il suonare insieme, verso quella parte imprevedibile della musica che oggi rischia di perdersi tra algoritmi e produzione digitale. Per Lorenzo una vera immersione nella sua passione più grande.
L’album, il cui titolo è un omaggio a dallamericaruso, è prodotto da Jovanotti con Federico Nardelli, con la collaborazione del maestro Oscar Hernandez — figura di culto della scena latina newyorkese — per la versione “salsa dura” di Senza se e senza ma, incisa al Mozart Studio di Hoboken (New Jersey), l’album è un viaggio sonoro e sentimentale dentro la città madre della musica: New York.
Ogni brano è nato da un incontro, da un’idea lanciata e catturata in tempo reale, in uno studio di Brooklyn dove la parola chiave era “suonare, non pensare”.
Le canzoni sono nate da appunti nel cellulare, frasi appuntate per strada, ritmi improvvisati, linee di basso scoperte in un pomeriggio e diventate brani interi in due take.
È un disco che racconta la ricerca della musica più vera, un ritorno alle origini istintive del ritmo e della parola, un viaggio dentro la metropoli e la mente. Ogni take era una fotografia emotiva: se funzionava, restava così com’era.
È la colonna sonora naturale dell’Arca di Loré: viva, imperfetta, vera, energetica e…in movimento!
SOSTENIBILITÀ
L’Arca viaggia leggera, con l’impegno di chi crede nella musica come forma di rispetto e non come semplice bandiera.
Il PalaJova 2025 è stato il primo show musicale in Italia ad abbattere il 102% delle emissioni per la logistica grazie all’uso di carburante carbon positive (13 bilici a biometano prodotto in Italia da fonti totalmente rinnovabili per 48.271 km percorsi e 82 tonnellate di CO2 risparmiate) gestita dal Gruppo Maganetti Spedizioni, che anche per il prossimo tour si occuperà del trasporto di tutta la produzione.
Grazie agli impianti del Gruppo A2A, Palajova è stato anche il primo spettacolo interamente alimentato da energia 100% rinnovabile. L’esperienza vincente sarà replicata e ampliata per il Jova Summer Party 2026, che sarà al 100% sostenibile: l’intero show sarà alimentato da energia elettrica rinnovabile fornita da un alimentatore mobile che viaggia su un bilico alimentato a biometano. L’energia che A2A metterà a disposizione – immettendone nel sistema un quantitativo almeno pari al fabbisogno dell’alimentatore – è certificata 100% green e generata dagli impianti del Gruppo alimentati da fonte rinnovabile presenti in tutta Italia, come ad esempio le centrali idroelettriche in Valtellina-Valchiavenna e i parchi eolici e solari situati nella gran parte delle Regioni italiane.
La gestione dei rifiuti sarà progettata dalla ERICA soc coop. con un’attenzione particolare alla minimizzazione degli stessi e successivamente alla raccolta differenziata atta a massimizzare il recupero di materia. E’ in corso l’attivazione di una collaborazione con i principali consorzi del riciclo per la certificazione del corretto recupero dei materiali. Con le materie prime seconde derivate dal riciclo dei materiali differenziati durante i concerti verranno realizzati alcuni progetti di economia circolare che saranno comunicati al termine del tour.
Inoltre, Trenitalia, official green carrier del tour, dalla primavera 2026 offrirà al pubblico sconti dal 20 al 75% per raggiungere le località dei concerti a bordo dei treni Frecce e Intercity riducendo al minimo l’impatto ambientale.
INFO & BIGLIETTI
La vendita generale partirà domenica 16 novembre alle ore 15.00.
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WEB & SOCIAL
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