C’è un’energia nuova, una consapevolezza che non è solo artistica ma profondamente umana, nel presente di Giorgia.
Dopo un Sanremo che l’ha riportata al centro della scena, la conduzione di X Factor e un tour acclamatissimo, la cantautrice romana vive una fase di autentica rinascita: tra riflessione, leggerezza e un disco che segna il suo ritorno più vero.
Il compimento di questa nuova stagione è “G”, l’attesissimo album di inediti che racconta la Giorgia di oggi.
A quasi tre anni dall’ultimo lavoro, “G” non è un concept album, ma un progetto che ha come unico fil rouge proprio lei: una donna e un’artista che ha deciso di rimettersi in gioco, ripartendo da sé stessa e dalla musica.
In conferenza stampa si è raccontata con ironia e intensità, parlando di voce, libertà, giovani autori, femminismo e persino di stadi (con una risata di mezzo).
L’INTERVISTA
Parliamo de “La Cura per me”, il duetto con Blanco. Com’è nato?
È stata una generosità enorme da parte di Blanco. Lui ha dato una canzone che avrebbe potuto tenersi, non è uno che salta sul palco a fare duetti a tutti i costi. Mi ha detto: “Grazie, è scritta per me”. Me l’ha voluta mandare. Quando abbiamo iniziato a lavorarci, mi è arrivata cantata con la sua voce, così straziata, bellissima, emozionante. Nella versione insieme, lui ha cantato la sua incisione e poi anche la mia, quindi c’è un po’ la forma di prima e di dopo, si sente l’evoluzione del pezzo. Gli avevo chiesto di farlo insieme la sera dei duetti a Sanremo, ma era in una fase di costruzione del suo nuovo progetto e non aveva in programma di salire su quel palco. Ho capito immediatamente, capita anche a me di dover dire di no quando non sei mentalmente pronto. Poi è andata bene lo stesso, ho duettato con Annalisa, che è stata una cosa bellissima.
In “Carillon”, invece, con chi parli? Chi è il “tu” della canzone?
“Carillon” per me è un dialogo con la bambina che ero, quella che stava nella sua stanza con un mondo dentro che non riusciva a esprimere. È un po’ quello che mi dicevano quando ho iniziato, al mio primo Sanremo: che ero fredda, che non emozionavo. In realtà, dentro, c’era la pietra lavica di cui parla la canzone. È un dialogo tra me e la me giovanissima, queste due metà che, inutilmente, devono diventare una.
Stiamo vivendo un vero e proprio rinascimento di Giorgia. Lo percepisci?
(Ride) Sono un po’ Terminator, quello che si riforma sempre! Diciamo che è un’altra rinascita, non la prima. La cosa bella di non avere 20 anni è scoprire che le cose possono cambiare, trasformarsi, a seconda di come le vivi. Ci sono fasi che si alternano in modo meraviglioso. Sono molto grata alla vita per questa opportunità di capirlo. Se me l’avessero detto 10 anni fa, non ci avrei creduto. A 26 anni già volevo smettere… E invece eccomi qui.
In questo album hai lavorato con molti autori giovani. Cosa hai imparato da loro?
Questo disco è nato con l’intento di rimettermi nella musica. I miei collaboratori mi hanno detto: “Ora ti rimetti a fare musica”.
Io ho accettato, ma avevo bisogno di una guida. Marcella Montella mi ha iniziato a mandare materiale, per lo più di autori giovanissimi. La cosa che mi ha stupito era la loro consapevolezza, soprattutto nelle relazioni, nell’evoluzione dei sentimenti. Ci sono pezzi come “Paradossale” che sembrano scritti da uno che ha vissuto tantissimo, invece sono di ragazzi giovanissimi.Hanno una centratura, un vissuto emotivo più breve ma più denso. Arrivano come se avessero già imparato la disillusione e sapessero come superarla. In “Carillon” sembra quasi che le frasi le abbia scritte io. Questo disco mi ha dimostrato che avevo bisogno esattamente del contrario di quello che facevo prima: mi ero chiusa nella mia stanzetta, e invece avevo bisogno di uscire, di avere uno scambio, di lavorare in studio con gli altri, di farmi guidare. È stato un ritorno alla musica nel senso vero, come si fa a vent’anni. Un regalo poterlo fare adesso.
Dopo il Covid c’è stata un’evoluzione interiore. Quando è scattato in te lo “switch” che ti ha ridato forza?
Dopo il Covid ero in uno stato di confusione su cosa fare e come farlo. La musica cambiava velocemente. Ho lavorato a un disco, “Blu” e ho fatto Sanremo 2023. Non è stato un momento di grande successo all’esterno, ma per me è stato fondamentale. Non avrei fatto il Sanremo di quest’anno se non ci fosse stato quello.
È stato tornare su quel palco dopo tanti anni, testarmi, vedere come lo reggevo. In quella fase c’è stata una discreta sofferenza interiore.
Potevo andare giù, emotivamente. Invece mi sono rimboccata le maniche e ho ricominciato da capo: ho rifatto la promozione radio, ho fatto tutto quello che c’era da fare. Quello mi ha dato una forza pazzesca.
Poi ho chiamato Ferdinando [Salzano; ndr] e gli ho detto: “Fammi fare un tour bello”.
Lui mi ha fatto fare un tour pazzesco nei teatri lirici, poi l’estate e i palazzetti. È stato un sostegno fondamentale. Tornare a Sanremo quest’anno, dopo tutto il lavoro fatto incluso X-Factor, con questa forza riacquisita, è stato la conseguenza di quella reazione. A volte i momenti che sembrano difficili sono quelli che ti aiutano, se li cavalchi e non li eviti. E se hai qualcuno vicino che ti dà la mano.

LA TRACKLIST

Questa la tracklist di “G”.
LA CURA PER ME
GOLPE
TRA LE LUNE E LE DUNE
CARILLON
CORPI CELESTI
PARADOSSALE
RIFARE TUTTO
SABBIE MOBILI
L’UNICA
ODIO CORRISPOSTO
NIENTE DI MALE
LA CURA PER ME ft. BLANCO
IL TOUR
25 NOVEMBRE 2025 | JESOLO (VE) – Palazzo Del Turismo DATA ZERO SOLD OUT
06 DICEMBRE 2025 | BOLOGNA – Unipol Arena SOLD OUT
08 DICEMBRE 2025 | FIRENZE – Nelson Mandela Forum SOLD OUT
10 DICEMBRE 2025 | TORINO – Inalpi Arena
12 DICEMBRE 2025 | PESARO – Vitrifrigo Arena SOLD OUT
13 DICEMBRE 2025 | MILANO – Unipol Forum SOLD OUT
16 DICEMBRE 2025 | PADOVA – Kioene Arena SOLD OUT
19 DICEMBRE 2025 | ROMA – Palazzo Dello Sport SOLD OUT
20 DICEMBRE 2025 |BARI – Palaflorio SOLD OUT
22 DICEMBRE 2025 | ROMA – Palazzo Dello Sport
18 MARZO 2026 | BARI – Palaflorio
21 MARZO 2026 | BOLOGNA – Unipol Arena
23 MARZO 2026 | MILANO – Unipol Forum
24 MARZO 2026 | MILANO – Unipol Forum
28 MARZO 2026 | FIRENZE – Mandela Forum
30 MARZO 2026 | PADOVA – Kioene Arena