ENRICO RUGGERI il racconto traccia per traccia del nuovo album “La caverna di Platone”

Enrico Ruggeri torna con un nuovo capitolo della sua straordinaria carriera: “La caverna di Platone”.
Il disco, ispirato al celebre mito filosofico, è un’opera densa di riflessioni sul libero pensiero, la critica alla musica usa e getta e le guerre che lacerano il nostro tempo, sia sociali che combattute con le armi. Ruggeri rende omaggio a grandi figure come Pier Paolo Pasolini, esplorando il passato e interrogandosi su chi lo ha segnato, nel bene e nel male.
Il cantautore racconta traccia per traccia il suo nuovo lavoro, che si conferma come un’alchimia perfetta tra testi profondi e sonorità sempre più ricercate.
Un album che affronta temi universali con la consueta intensità poetica, ma che, al contempo, porta con sé una continua evoluzione stilistica. Ruggeri dimostra ancora una volta la sua capacità di mantenere viva la sua identità artistica, pur rimanendo aperto alle sfide del presente.
Un’opera che invita alla riflessione, un invito a guardare oltre la “caverna” della realtà che spesso ci viene mostrata.
IL RACCONTO TRACCIA PER TRACCIA
1) GLI EROI DEL CINEMA MUTO
La prima dichiarazione programmatica dell’album: i grandi eroi non sono mai vissuti invano e il segno che lasciano non si può cancellare. Ho cercato sonorità che mi aiutassero a ritrovare un mondo perduto, mettendo al centro i volti sbiaditi ma pieni di intensità di personaggi che un tempo avevano scritto la Storia.
2) IL POETA
La mia ode al Libero Pensiero passa attraverso un racconto distopico nel quale il protagonista viene escluso dalla vita sociale e poi eliminato: un omaggio a tutti gli “intellettuali scomodi” che, da Socrate a Pasolini, hanno pagato con la vita la loro diversità nei confronti del pensiero dominante.
3) IL CIELO DI MILANO
Un ritmo incalzante per raccontare la mia città, piena di contraddizioni, in bilico tra disperazione e leadership, tra difficoltà, emarginazione e poesia. Non avevo mai scritto una canzone del genere, ci sono riuscito anche grazie a un “ragazzo di campagna” come Massimo Bigi…sono sicuro che troverà la sua perfetta collocazione nei concerti.
4) ZONA DI GUERRA
Non è facile raccontare senza retorica la tragedia di chi vive una guerra dentro alla propria casa: mi sono rivolto, come spesso mi capita, alle piccole sensazioni, ai dettagli, cercando di sottolineare i miei sentimenti con una musica particolarmente evocativa. Qui non ci sono vincitori, perdono tutti, l’umanità in primis.
5) LA CAVERNA DI PLATONE
Ho voluto mettere in scena l’eterno dualismo tra la realtà e la nostra percezione di essa.
Attorno a una storia d’amore ho voluto costruire uno scenario immateriale per evidenziare le nostre forze e le nostre debolezze. Una volta metabolizzata l’idea in meno di un’ora ho scritto la canzone.
6) IL PROBLEMA
Un brano spiccatamente rock per trattare con ironia l’argomento della felicità: in mezzo a miriadi di “canzoni” che esaltano i beni materiali, l’ostentazione, la ricchezza come valore morale, ho voluto ribadire che la felicità viaggia su ben altri binari.
7) DAS IST MIR WURST
Su un valzer scritto da Silvio Capeccia (quindi in perfetto stile Decibel) ho raccontato il mio amore per l’Europa che, piaccia o meno, rimane il centro della Cultura, dell’Arte e del Pensiero, rimanendo un faro per tutto il resto del mondo.
Come si evince dalla canzone, però, la mia Europa ha caratteristiche ben precise.
8) LA BAMBINA DI GORLA
Ideale e drammatica continuazione del brano precedente è questo drammatico racconto.
La strage voluta dagli alleati nell’ottobre 1944 fa da teatro per raccontare la storia di una bambina, sopravvissuta all’eccidio, costretta a vivere con i suoi fantasmi: non sarà facile cantare dal vivo questa canzone.
9) COME PRIMA PIÙ DI PRIMA
Ho scritto moltissime canzoni sulle donne, cercando ogni volta di scavare più a fondo nei loro più reconditi pensieri: qui la protagonista, in bilico tra passato e futuro, vive le sue aspettative cercando di superare delusioni e dolori.
Continuo a pensare che il rispetto per le donne debba passare attraverso i fatti (nel mio caso le canzoni) più che da dichiarazioni acchiappa followers…
10) CATTIVA COMPAGNIA
L’unico brano autobiografico, almeno nella prima parte: poi, su un tessuto volutamente incalzante, ho raccontato la mia visione della solitudine.
Si candida ad essere un altro cavallo di battaglia nei concerti.
11) LE NOTTI DI PIOGGIA
Per prendere un attimo di respiro ho inserito questo brano meditativo, nel quale descrivo sensazioni, solitudini, struggimenti, cercando di frugare all’interno dei nostri pensieri più intimi: il solo di flicorno di Davide Brambilla è una vera e propria poesia.
12) BENVENUTO CHI PASSA DA QUI
Ho voluto inserire questa canzone di Pico Rama, mio figlio, e cantarla con lui: è un piccolo vademecum per l’avvicinamento alla felicità, scritto da chi ha messo la spiritualità al centro della sua esistenza: ho sempre cercato di non dare lezioni di vita, ma le ascolto molto volentieri, e, se è il caso, le canto con piacere.
13) ARRIVEDERCI ADDIO
Doveva essere il titolo dell’album, prima dell’arrivo de “La caverna di Platone”.
Un brano struggente, la chiusura ideale di un percorso difficile ma pieno di soddisfazioni.
Un altro atto d’amore nei confronti di tutte le persone che in questi anni.
ASCOLTA IL DISCO
I FORMATI
La versione in doppio vinile 180 gr contiene 5 bonus track speciali (La figlia perduta, Le notti di pioggia, She, Circo meraviglia e Ha tutte le carte in regola) ed è disponibile autografata in esclusiva sul Sony Music Store.
IL TOUR
L’artista presenterà il disco in due concerti speciali:
1 aprile ai Magazzini Generali di Milano
3 aprile al Largo Venue di Roma.
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WEB & SOCIAL
https://www.instagram.com/enrico_ruggeri/