BEASTIE BOYS STORY: esce il documentario di Spike Jonze
Su Apple TV+ arriva finalmente il documentario dei Beastie Boys firmato da Spike Jonze.
Prendi la migliore band crossover di tutti i tempi. Mettila assieme ad un regista che ha firmato capolavori come “Essere John Malkovic” e “Her”. Aggiungici un po’ di nostalgia, ed ecco qua “Beastie Boys Story“, il docu-live che ripercorre la carriera e l’amicizia dei tre componenti Mike Diamond, Adam Horovitz e Adam Yauch, rispettivamente noti come Mike-D AD-Rock e MCA, dal 1981 e per quasi quarant’anni.
“Beastie Boys Story” avrebbe dovuto essere presentato al South by Southwest – uno dei festival musicali e cinematografici più importanti attesi d’America. Invece ha subito il destino di molte altre produzioni cinematografiche, saltando le presentazioni ufficiali e la distribuzione nelle sale, e passando direttamente allo streaming on line.
E così, al riparo delle nostre dimore, potremo ripercorrere la storia della band che al grido di “(You gotta fight) For Your Rights (To Party)”, ha conosciuto un successo di portata esponenziale tra gli anni Ottanta e Novanta. Precursori di un genere che mescola punk, rock, hard-core e hip-hop, i Beastie Boys hanno scritto una pagina fondamentale della storia musicale, anche per l’inconfondibile immagine e l’atteggiamento sciallato e “perculatorio”.
Il documentario è la prosecuzione della biografia della band “Beastie Boys Book” uscita nel 2018: un volume di quasi 600 pagine che Mike-D e AD-Rock hanno iniziato a scrivere dal 2012, anno in cui MCA è mancato a causa di un tumore. La presentazione del libro è presto diventata la base di veri e propri show in giro per l’America. Per sviluppare e dar forma all’idea di questo format hanno pensato di chiamare Spike Jonze, amico di vecchia data nonchè autore del celebre video di “Sabotage”. Così è venuto fuori il documentario.
Piuttosto che una celebrazione della gloria – che indubbiamente accompagnerà i Beastie Boys nei secoli dei secoli – il documentario ripercorre anche gli eccessi e i momenti “down” della band, regalandoci persino qualche momento di commozione, ma sempre restituendo un’immagine quanto più vera, scanzonata “beastiana” possibile.
