Recensione: ONEREPUBLIC - "Human"

Cinque anni dopo la loro ultima fatica discografica, i OneRepublic tornano (in ritardo di un anno a causa della pandemia) con un solido progetto pop-rock, “Human“.

Ryan Tedder, Zach Filkins, Drew Bron, Brent Kutzle, Eddie Fisher e Brian Willett sanno bene cosa piace al proprio pubblico. Questo nuovo disco ne è un risultato concreto, nonchè il risultato di oltre due anni di lavoro messi in discussione dall’avvento del COVID-19. “Human”, infatti, avrebbe dovuto vedere la luce l’8 maggio 2020, ma la band di Colorado Springs aveva optato per rinviarne l’uscita a causa della delicatissima situazione in cui il globo si era ritrovato nell’arco di pochi mesi.

C’è poco da dire. I OneRepublic sanno di essere degli “hitmakers”. In primis, vantano la presenza di una penna-produttore d’eccezione: lo stesso Ryan Tedder, che può contare su un ricco numero di collaborazioni con alcune delle più grandi star del panorama pop intenazionale (Adele, Beyoncé, Ed Sheeran, Camila Cabello, Lady Gaga, i Maroon 5, Taylor Swift Ariana Grande, Paul McCartney e le BLACKPINK, per citarne alcuni). In secundis, il gruppo sa perfettamente quali siano gli ingredienti migliori per creare il cosiddetto “brano perfetto”, quello che entra nella testa dell’ascoltatore fino a diventare quasi stucchevole e noiosamente ripetitivo.

L’unica vera canzone d’impatto (se così si può dire) del disco, risulta essere “Better Days“, per via del suo messaggio di speranza e il suo sguardo carico di ottimismo verso quello che ci si immagina possa essere un futuro migliore di quello che si prospetta di fronte ai nostri occhi. Merita una menzione speciale “Giorni Migliori“, la versione del brano incisa in italiano con il nostro Giuliano Sangiorgi, poichè acquista tutto un altro significato e riesce a farti venire un serio nodo alla gola. Purtroppo Tutti gli altri singoli rilasciati nell’arco di due anni, a partire dalla rimica “Rescue Me“, sono come delle caramelle confezionate ad hoc, impacchettate e pronte per essere spedite in quella giara un po’ monotona che è “Human“. Dolce, ma a lungo andare stucchevole, perchè c’è poca varietà al suo interno e la comparsa di una forte nausea è praticamente inevitabile.