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Recensione concerto: I MINISTRI che la forza sia con voi e con noi [Scaletta e Info]

Ministri-live-Milano-novembre-2025

Lo scorso settembre i MINISTRI hanno pubblicato “Aurora Popolare”, il loro ottavo album in studio ed allora è consuetudine presentarlo al pubblico, in quel contesto live tanto caro al trio milanese.

E il terzo appuntamento di questo tour nei club arriva proprio nella loro Milano, dove si sono esibiti in quella che più volte definiscono “casa loro”: l’Alcatraz.

Ma per essere accolto a casa loro il pubblico ha dovuto attendere. Le porte, infatti, del club milanese si sono aperte con grande ritardo, solo pochi minuti dopo le 21.00 con una lunga coda che ha occupato gli isolati circostanti. Il protrarsi dell’accesso pare sia dovuto a problemi burocratico/amministrativi/logistici. Così il concerto è iniziato alle 22,00 esatte e i Ministri hanno ugualmente tenuto fede a tutta la scaletta in programma terminando lo show intorno alle 23,45.

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Ma l’attesa (va detto molto paziente) è stata ripagata con un live incendiario, esplosivo, all’insegna della miglior matrice rock, che parte anche dall’essenza strumentale: due chitarre, un basso e una batteria, un power trio che spesso ha illuminato la storia di questa musica.

Sul palco a Federico Dragogna (chitarre), Davide “Divi” Autelitano (basso e voce), e Michele Esposito (batteria) si aggiunge Marco Ulcigrai alla seconda chitarra, trasformando il trio in quartetto e rendendo ancora più potente l’impatto sonoro.

I Ministri non sono certo una scoperta dell’ultimo minuto, sono sulla scena discografica dall’ormai lontano 2006 (“I soldi sono finiti” disco d’esordio) ma la loro crescita è sempre costante e rappresentano una delle frecce della scena rock italiana e lo fanno, come hanno dimostrato a Milano, con grande coerenza e rigore. Nessuna deviazione dalla strada principale del rock, quello suonato con le chitarre ma anche strumento attento e critico di narrazione di ciò che circonda la band, della realtà.

Tra vecchi brani ed estratti dal nuovo album i Ministri costruiscono un granitico muro sonoro, un impatto e potenza che solo le migliori rock band sanno portare in scena. Le canzoni si susseguono a raffica, alcune introdotte da una breve spiegazione, segnate da una travolgente forza che tuttavia non lascia annichilito lo spettatore, lo “spettina” senza metterlo KO, anzi coinvolgendolo.

Così è un continuo pogare sotto il palco, spesso qualche spettatore viene trasportato a braccia sopra le teste dei presenti con un “crowd surfing” infinito, ma soprattutto ciò che stupisce è il continuo cantare della platea, un coinvolgimento che si trova più nei concerti pop che in quelli rock.

Le canzoni sono potenti, solo qualche ballata con le sue aperture melodiche ammorbidisce il complesso sonoro della serata. Sono i momenti di “Piangere al lavoro” o la prima parte di “Palude” che inizia come ballata per poi virare a 360 gradi sul finale esplosivo.

C’è poi la chiusura della prima parte del concerto con “Il bel canto”, in una versione acustica, moto d’autore, che si trasforma in un momento collettivo, un inno alla pace condiviso dal pubblico che si siede a terra e canta in un disperato spirito, condiviso e popolare.

Diverte poi “Buuum”, con i suoi ritmi e carico energetico così come “Diritto al tetto” (con un tema di grande attualità) ridà una robusta sveglia al rientro per i “bis”.

In tutto questo c’è della speranza, quella che il rock si possa ancora suonare e sappia ancora riempire dei club con il riscontro del pubblico ma soprattutto una grande partecipazione. I Ministri fanno parte di quella schiera di band (citiamo tra le altre gli Zen Circus e i FASK, ma non me ne vogliano le restanti veraci formazioni rock) che dimostrano tutto ciò, che danno lustro e vita al rock nazionale. Una musica che travolge e coinvolge con la sua benefica potenza.

PS nessuna chitarra elettrica è stata maltrattata, anche se apparentemente potrebbe sembrare, ma si è trattato solo di super lavoro 

Recensione di Luca Trambusti per musicadalpalco.com (Clicca per leggere l’intero articolo)

LA SCALETTA 

Avvicinarsi alle casse
Aurora popolare
Il sole (è importante che non ci sia)
Poveri noi
La nostra buona stella
Buuum
Cmunque
Pangere al lavoro
Mangio la terra
Gli alberi
Squali nella bibbia
La mia giornata che tace
Tempi bui
Sabotaggi
Spaventi
Il bel canto (Acoustic)

Encore:
Diritto al tetto 
Una palude
Bevo
Spingere
Abituarsi alla fine

IL TOUR

 6 Novembre – Hiroshima – Torino
 7 Novembre – Hiroshima – Torino –
 15 Novembre – Estragon – Bologna
20 Novembre – Hacienda – Roma
 21 Novembre – Hacienda – Roma
 22 Novembre – Eremo – Molfetta (BA)

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/iministri/

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