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GRACIE ABRAMS: Il concerto sul palco di Apple Music Live e l’intervista con Zane Lowe

Apple Music Live Gracie Abrams_Portraits_Credit Apple Music_1

Gracie Abrams, è la nuova artista a salire sul palco di Apple Music Live — la serie di performance dal vivo che offre ai più grandi nomi della musica una piattaforma per connettersi con il pubblico di tutto il mondo.

In una serata cinematografica di musica ed emozione, Abrams illumina il leggendario Red Rocks Amphitheatre in Colorado per Apple Music Live, regalando una performance indimenticabile mentre il suo The Secret of Us Deluxe Tour si avvicina al gran finale. Sullo sfondo delle imponenti rocce rosse e del cielo aperto, invita i fan in un viaggio autentico e intimo di amore e scoperta di sé. Registrato davanti a un pubblico dal vivo, Apple Music Live: Gracie Abrams è una performance imperdibile, radicata in una profonda connessione emotiva.

La scaletta attinge dal suo album personale del 2024, The Secret of Us Deluxe — con brani amatissimi come “Let It Happen,” “I Told You Things,” “Free Now,” e l’inno virale “That’s So True.” Il set include anche pezzi iconici del suo album d’esordio Good Riddance, del suo primo EP Minor e una canzone sorpresa diversa per ogni serata.

DOVE GUARDARLO 

Guarda la performance in diretta giovedì 30 ottobre alle 04.00, esclusivamente su Apple Music qui, e in qualsiasi momento on-demand in Spatial Audio dopo la diretta qui.

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L’INTERVISTA 

Gracie Abrams ha incontrato Zane Lowe per un’intervista sul tour e sul suo ritorno in studio.

Gracie Abrams racconta di come la musica unisca le persone

Penso che l’elemento narrativo di tutto questo che facciamo, anche solo nelle conversazioni che abbiamo, sia il cuore di ciò che dà valore alla musica. L’ho sempre pensato, ma credo sia importante ricordarlo: durante i concerti, ad esempio, posso anche aver scritto io la canzone che stiamo cantando tutti insieme, ma nel momento in cui siamo lì, quella canzone non parla più di me, capisci cosa intendo? Perché vedi fisicamente come le persone si avvicinano, come si lasciano coinvolgere.

Gracie Abrams riflette su The Secret of Us e racconta come si sente ora

Mi sento molto… penso che, ora che il ciclo dell’album è finito, e sono alla terza settimana senza essere in tour, rallentare fisicamente mi stia aiutando a elaborare tutto ciò che è stato.
Sì, credo che The Secret of Us rappresenti esattamente chi ero in quel momento. Mi sembrava vero, e lo è stato anche nel processo di scrittura.
Provo spesso questa sensazione — e mi chiedo se anche altri artisti la vivano — quando finalmente riesci a dire ciò che volevi dire, e lo metti su carta, e pensi: “Ok, prossimo.”
Ma con la musica è strano, perché anche un anno e mezzo dopo ti ritrovi ancora a vivere dentro quelle storie.
Mi piace che le storie in cui ho vissuto quest’anno siano cambiate molto, come hai detto, ma anche per certi versi no: Audrey ed io abbiamo creato gran parte dell’album insieme, Aaron [Dessner] ed io l’abbiamo fatto tutto insieme. Sono amici carissimi.

E ricordi.

 E ricordi, esatto. È un dono poter aver fatto questo album con persone che, anche al di fuori del lavoro, sono quelle con cui vorrei comunque condividere tutto.

Gracie Abrams racconta del contrasto tra la luminosità di The Secret of Us e la sua oscurità interiore

È un album felice. È interessante. The Secret of Us ha spesso un suono molto luminoso. La maggior parte dei brani sono pezzi suonati con la chitarra, e c’è qualcosa nel tutto che è più brillante di quanto mi aspettassi.
Penso che rappresenti bene quel periodo, ma so anche che c’è un lato estroverso nell’album che deriva in gran parte dal mio rapporto con Audrey [Hoebert]. La nostra amicizia ha sempre tirato fuori un lato di me che, con altre persone, non emerge allo stesso modo.
Durante quei mesi in cui scrivevamo insieme, passavamo dentro e fuori dalle canzoni, e sentirlo poi riflesso nella musica è stato affascinante.
Perché, in realtà, io sono un po’ più cupa di quanto suoni l’album — se ha senso. E lo so per certo. Quando sei in tour, la vita scorre tra uno show e l’altro, e poi sali sul palco: a volte è difficile accedere a quel posto più profondo, anche se i testi sono più oscuri o tristi. C’è qualcosa nel suono stesso e in come vibra che…

Sì. È il tempo, è la dinamica.

Esatto.

Giusto?

Sì, e può essere difficile credere davvero a ciò che sto cantando. Ma quando vedo gli altri farlo, è quello che mi fa sentire davvero…

Death Wish è una canzone molto importante, perché è lì che riesci a esplorare un po’ di più quell’oscurità e a scomparire letteralmente dentro di essa.

Già, già. L’ho scritta dopo questo album. L’ho scritta mentre eravamo in tour.

Non mi sorprende. È una reazione naturale, in un certo senso, alla luminosità.

Esatto. E penso che… ho scritto molto da sola, e ci sono parti di me che emergono solo così. Le persone tirano fuori lati diversi di noi, e trovo interessante vedere come questo si rifletta nel suono.
Death Wish, e anche le canzoni della versione deluxe dell’album — a parte That’s So True, che si inserisce perfettamente nel contesto delle altre — sono molto legate a me e Audrey [Hoebert].
Ma I Told You Things, che credo sia la mia canzone preferita dell’album e anche il mio momento preferito nei live, insieme a Death Wish, sono due brani che mi hanno dato indizi su ciò che sarà il prossimo capitolo.
E mi piace moltissimo, perché mi sembra di tornare a quelle emozioni che, storicamente, mi hanno sempre spinta a scrivere.

E l’intimità?

Sì.

Gracie Abrams racconta dell’evoluzione del suo sound

Penso che stia vivendo settimane interessanti in cui mi dico: “Ok, in realtà XYZ non fa per me,” anche se pensavo potesse, e anche se molti altri lo pensavano.
Mi rendo conto che non mi rappresenta davvero. È una sensazione strana, quando ti accorgi di come vieni percepita. Tutti noi lo viviamo, che si tratti di qualcosa di pubblico o meno — le persone ti guardano, si fanno idee su di te.
E può essere intimidatorio o strano cercare di evolversi autenticamente in chi senti di diventare. Lo senti quasi sotto pelle, e ora mi sto divertendo a tradurlo in musica che mi sembra molto diversa da The Secret of Us.

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