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Recensione: CHARLIE CHARLES – “La bella confusione”

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Ci sono i producer album. Ne sono usciti a valanga in questi anni: compilation di feat. incastrati a forza, format preconfezionati che odorano più di streaming strategy che di ispirazione.

E poi c’è “La bella confusione”. Il progetto più ambizioso, sofferto, atteso, necessario di Paolo Alberto Monachetti ovvero Charlie Charles.

La storia di Charlie è quella di chi ha scritto la grammatica sonora degli anni Dieci. Con Sfera Ebbasta ha definito la trap italiana prima ancora che sapessimo chiamarla così, spostando il baricentro del pop nazionale verso l’urban. Ma dopo aver cucito addosso agli altri la musica di un’intera generazione, è arrivato il momento di guardarsi allo specchio.

“La bella confusione” non è un “producer album” nel senso canonico: è un autoritratto frantumato, un disco che usa le voci degli altri per raccontare se stesso.

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Ogni artista è un riflesso diverso di Charlie, un frammento della sua memoria sonora. Non un mosaico di hit, ma un diario emotivo composto per interposta persona.

Il cuore pulsante del disco è “Paolo”: un dialogo con il sé bambino, vulnerabile, smarrito, ma ancora pieno di stupore. È lì che la bella confusione trova la sua forma più pura: quella del caos che diventa cura, dell’insicurezza che si trasforma in visione. C’è ego ma anche verità. Niente ostentazione, niente filtri, solo la musica che ritorna al suo punto zero.

Il risultato è un lavoro onesto, lucido e corale, che fotografa lo stato della scena urban italiana con un filtro finalmente umano. Attorno a Charlie si muove una costellazione di artisti che, più che ospiti, sembrano alleati di una stessa missione: restituire alla produzione musicale il peso emotivo che aveva perso.

“La bella confusione” è tutto ciò che un disco di un producer dovrebbe essere nel 2025: imperfetto, vivo, profondamente personale. E se è vero che nella confusione si nasconde la verità, quella di Charlie Charles è una delle più limpide che la scena abbia mostrato da tempo.

E alla fine dopo la bellezza di Ti Chiamerò Amore con Elisa e Madame arrivano i titolo di coda con una piece strumentale orchestrale a cavallo con la musica classica. Simbolo e segno dell’evoluzione.
Rinascita e nascita! 

Una bella confusione, sì — ma anche una bellissima certezza.

SCORE: 7,50 

DA ASCOLTARE SUBITO

La Bella Confusione  – Superstite – Ti Chiamerò Amore 

DA SKIPPARE SUBITO

Nulla. Merita l’ascolto globale io ne ho fatto uno ma ne farò altri

TRACKLIST

La Bella Confusione con Ernia e Madame
Paura con Mahmood
Attacchi Di Panico con Blanco
Superstite con Massimo Pericolo
Pericolo con Bresh
Una Volta In Più con Sfera Ebbasta
Autoritratto con nayt
Paolo 
Ti Chiamerò Amore con Elisa e Madame
Grazie

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