SANREMO 2023: i commenti e le pagelle della quarta serata [in diretta]

SANREMO 2023: i commenti e le pagelle della quarta serata [in diretta]

La serata che tutti aspettano: quella delle cover. Il repertorio sarà vario: un brano a scelta tra gli anni ’60 e i primi anni 2000.

Questa sera il palco sarà un crocevia. Tantissimi gli ospiti che accompagneranno gli artisti in gara. Tra questi Sangiovanni, Michele Zarrillo, Lorella Cuccarini, Eros Ramazzotti, Emma, Salmo, Arisa, Edoardo Bennato, Fedez, Elisa, Carla Bruni, Paolo Vallesi, Manuel Agnelli, Baustelle. Ma ancora: Rose Villain, Le Vibrazioni, Renzo Rubino, Alex Britti, Noemi, Ditonellapiaga

Co-conduttrice della serata è Chiara Francini.

Start! Ne vedremo come sempre delle belle (ve lo diciamo noi che un po’ di prove le abbiamo viste)

PER VOTARE

Per votare dal telefono fisso bisogna digitare l’894.001, e seguire le indicazioni dell’operatore, oppure inviare un sms al 475.475.1 con il codice dell’artista.
Si hanno a disposizione un massimo di 5 voti e
il costo massimo per ogni voto è di 51 centesimi. Vi ricordo che si pagano solo i voti validi e che il servizio è riservato ai maggiorenni.
Il regolamento completo lo trovate su sanremo.rai.it

PAGELLE E COMMENTI

Colla Zio e Ditonellapiaga: Salirò (Daniele Silvestri)

La versione proposta perde (almeno nella prima parte) il suo groove. Un accenno di balletto non salva una cover scialba che si tramuta nell’ultimo atto di un musical High school mal riuscito.
Voto 4

Paola e Chiara e Merk and Kremont: Medley di Paola e Chiara

Paola e Chiara medley: anche le sorelle Iezzi si autocelebrano, ripercorrendo le loro maggiori hits sbatticul, da Festival a Viva l’amor, persino Amici come prima, fino a Vamos a bailar. Merk & Kremont in consolle con cassa dritta random e sample di Madonna e Kylie Minogue, roba da far impallidire anche il resident del Muccassassina. Fra Tomorrowland e la sagra della salsiccia si inseriscono loro, in modo sublime, anche con perdonabili steccacce.
Voto 6

Mara Sattei e Noemi: L’amour toujour (Gigi d’Agostino)

Chi si aspettava di ballare diciamo che è rimasto parzialmente deluso. La versione elettro-orchestrale scricchiola non tanto nell’arrangiamento quanto nell’esecuzione. La domanda a questo punto è lecita perchè riscrivere parti del brano? Diciamo la verità ci si aspettava altro.
Voto 5

LDA e Alex Britti: Oggi sono io (Alex Britti)

Non è bastato Britti (autore del brano) a salvare LDA dalla sua proposta di Karaoke con barre nettamente non necessarie. Quando l’esperienza fa la differenza e sul palco si vede tutta.
Voto 3

Sethu e bnkr44: Charlie fa surf (Baustelle)
Come rendere un brano di denuncia in una versione boyband? Bastava guardare la versione di Sethu.
No mi dispiace no.
VOTO 3

Anna Oxa con il violoncellista iLjard Shaba: Un’emozione da poco (Anna Oxa)

Anna Oxa fa Anna Oxa sulla celebre Un’emozione da poco, brano di Fossati che l’ha resa icona e regina nel 1978 salvo poi ritornare a gorgheggiare senza un preciso motivo, almeno non da me colto, perchè analfabeta funzionale.
Voto: 4

Levante e Renzo Rubino: Vivere (Vasco Rossi)

Diciamo che Levante potrebbe cantare anche il dizionario di italiano che andrebbe bene comunque. Però, il duetto è rimasto a metà tra un Rubino relegato al piano senza mai prendere veramente spazio,occupato tutto da claudia e dalla sua interpretazione
Voto 5

Modà e Le Vibrazioni: Vieni da me (Vibrazioni)

Il duetto più inaspettato soprattutto alla luce dei trascorsi delle due band. Vieni da me in versione Jam session mette un punto e piace proprio per la spinta rock che Vibra e Modà riescono a dare al suono, pieno e ricco. Che ci sia un seguito?
Voto 8

Rosa Chemical e Rose Villain: America (Gianna Nannini)

Versione Mansoniana per America almeno nell’incipit. Nessun esperimento di disturbo, una cover poca coraggiosa e da Rosa Chemical tutto mi sarei aspettata meno che una versione tentennata.
Voto 4

Coma_Cose e Baustelle: Sarà perché ti amo (I Ricchi e Poveri)

Niente di eclatante per Sarà perché ti amo la combo Baustelle-Coma_Cose ha il sapore di una riunion della classe ’81, 42 anni dopo. Versione innocente senza sale e senza mare.
Voto 5

Madame e Izi, Via del Campo (Fabrizio De André)

Madame regge sulle spalle il peso di un brano dove l’interpretazione grava più della vocalità. Buon intreccio con Izi. Non casuale risulta la scelta di Via del Campo. Voto 8

Mr. Rain e Fasma: Qualcosa di grande (Lunapop)

Mr.Rain si prende il rischio di scrivere le barre su Qualcosa di Grande peccato per Fasma che ha disinnescato la versione nota ai più dei Lunapop. Della serie lo famo strano, male ma strano.
Voto: 4

 

gIANMARIA e Manuel Agnelli: Quello che non c’è (Afterhours)

Enorme. Sarà Quello che non c’è …. gIANMARIA si è dimostrato in grado di tenere il palco con un mostro del palco come Agnelli e se la chiave della felicità è la disobbedienza, gIANMARIA ha dimostrato di saper avere lo spessore per tenere un brano così difficile in presenza del suo autore.
Voto 9

Marco Mengoni e Kingdom Choir: Let it be (Beatles)

Let it be è un triplo salto mortale con avvitamento e la versione di Mengoni sembra l’unico modo possibile per coverizzare un brano icona di una generazione. Verrebbe da dire salutate il vincitore che con una versione black si porta a casa una delle sue performance migliori (non solo vocale).
Voto: 9

I Cugini di Campagna e Paolo Vallesi: La forza della vita (Paolo Vallesi) e Anima mia (I Cugini di Campagna)

I Cugini di Campagna sono in cinque oggi. Paolo Vallesi si aggiunge al quartetto cult di questa edizione. Cantano prima “La forza della vita” (di Vallesi) poi “Anima mia”. I falsetti di Nick Luciani restano ancora patrimonio dell’umanità, Vallesi aggiunge poco.
Voto: 6

Colapesce Dimartino e Carla Bruni: Azzurro (Adriano Celentano)
Ora io dico Carla Bruni, Azzurro la cantano ovunque e a qualsiasi età, come possiamo sbagliare pronti e via il brano?. Va bene la caciara ma diciamo che ciò a cui ho assistito è una versione da recita oratoriana di fine grest.
Voto 5

Giorgia e Elisa: Luce (Tramonti a nord-est) (Elisa) e Di sole e d’azzurro (Giorgia)

Due delle voci più imponenti in Italia si cimentano sui due brani che le hanno rese grandi.
Era quasi impossibile per loro cadere e sbagliare, ognuna fa il suo senza calpestare l’ugola altrui. Il meglio su Di Sole E D’azzurro: due numeri Uno.
Standing ovation compresa.
Voto 9

Articolo 31 e Fedez: Medley degli Articolo 31

Il Medley degli Articolo 31 potevano farlo solo gli Articolo 31 con Fedez per la reunion dei comunisti con il rolex, che dopo guerriglie, battaglie, mine antiuomo, hanno suggellato la pace all’insegna del volemose bene in musica.
È il loro e gli Articolo si ricordano ancora come farlo e l’aggiunta di Fedez non aggiunge nè toglie nulla, forse qualche voto in più al televoto anche se per loro ammissione non vogliono salire sul carro del vincitore. Non cantarle è impossibile in fondo gli Aricolo 31 ci sono sempre stati ancora prima dei dissing tra rapper.
Voto 8

Leo Gassmann, Edoardo Bennato e il Quartetto Flegreo: Medley di Edoardo Bennato
Bennato mai andato al Festival di Sanremo e ci voleva Leo Gassman per convincerlo. Una combo perfetta l’uno a servizio dell’altro senza sfociare in riverenze. Sentire cantare Il rock di Capitan Uncino su quel palco è una bella vittoria, per Leo Gassman ma anche per tutto il pubblico a casa.
Voto 7

Gianluca Grignani e Arisa: Destinazione Paradiso (Gianluca Grignani)
La strana coppia che non ti aspetti per uno dei brani più famosi di Gianluca. Un duetto che parte come un diesel ma quando parte esplode. Improvvisazione pura, un fuoriprogramma inaspettato. Gianluca e Arisa sono due rocker nel senso più eclettico del termine. Ci limitiamo ancora a chiederci: ma cosa è successo? un imprevisto dietro all’altro ra cui il diniego di Coletta al canto.
Voto 8

Shari & Salmo: Medley di Zucchero

Il Medley di Zucchero per Shari sembra essere la scalata dell’Annapurna e anche qui Salmo arriva a mettere le pezze su un disastro annunciato.
Più che un duetto Shari suo malgrado si è trasformata nella corista di un Salmo alla prova con il signor Sugar Fornaciari.
Voto 3

Tananai e Don Joe, Vorrei cantare come Biagio Antonacci (Simone Cristicchi)
Strano da dire ma Tananai ha fatto una crescita esponenziale in questo Sanremo. Biagio da canto suo è stato un ottimo salvagente per Tananai che si aggrappa alla top 5. Diciamo che più che vorrei cantare come Biagio Antonacci è stato un medley furbo e fuori programma. Sul palco però Tananai ci sguazza seppur il vestito sembra essere ancora più stretto di fronte a Biagio.
Voto 6

Lazza, Emma e Laura Marzadori (primo violino della Scala di Milano): La fine (Nesli)
Lazza sguazza nel suo, La Fine è nelle sue corde. Il duetto Lazza Emma si intrecciano alla perfezione lasciando spazio a un’interpretazione che va in crescendo sino ad esplodere nell’ormai noto ritornello. Lazza non sta mirando alto e in questo Sanremo potrebbe puntare alto.
Voto 8

Ultimo e Eros Ramazzotti: Medley di Eros Ramazzotti
Ultimo con Eros: Scelta azzardata per Niccolò che si avvale della voce di Eros e di un suo medley. Azzardata sì, perché una presenza mastodontica come quella di Ramazzotti mette all’angolo baby Ultimo. In termini di televoto, beh direi il tentativo per stravincere
Voto 6

Olly & Lorella Cuccarini: La notte vola (Lorella Cuccarini)
Olly: Autotune a parte la differenza viene fatta proprio dalla Cucca nazionale che arrivarci alla sua età così… versione discloclub anni 90 ma basta il balletto per mandarci in estasi.
Voto 7

PREMIO ALLA CARRIERA PEPPINO DI CAPRI

Peppino è come una buona bottiglia di Champagne. Ancora grazia ed eleganza per una canzone che ha segnato la storia della musica italiana.
Il Sindaco di Sanremo Alberto Biancheri e vicesindaco Leandro Faraldi con il Premio Città di Sanremo alla Carriera

Elodie e Big Mama: American Woman
Elodie: Interpretazione ineccepibile ma vocalmente non ha quella pienezza per riempire un brano come American Woman nè lei nè – ahimè- Big Mama. Sicuramente, però, Elodie ha dato prova di essere un’ottima performer. Da sciogliersi. 
Voto: 7

Will e Michele Zarrillo: Cinque giorni (Michele Zarrillo)
Zarrillo si mette al servizio di Will che non tentenna seppur emozionato.
Diciamo la verità quando entra Michele Zarrillo non ce n’è per nessuno, manco per il povero Will. Un bel duetto, nulla di eccezionale.
In equilibrio su un filo molto sottile.
Voto 6

Ariete e Sangiovanni: Centro di gravità permanente (Franco Battiato)
Non è da tutti Battiato, ma il minimo indispensabile per un’interpretazione sufficiente è l’intonazione che alla coppia Ariete-Sangiovanni è mancata a tratti.
Una versione da karaoke mal riuscita.  Da cameretta! 
Voto 3

 

 

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