RENATO ZERO il secondo capitolo della trilogia “ZEROSETTANTA – VOLUME DUE” – Traccia per traccia

RENATO ZERO il secondo capitolo della trilogia “ZEROSETTANTA – VOLUME DUE” – Traccia per traccia

E’ uscito il secondo capitolo della trilogia di Renato Zero “ZEROSETTANTA – VOLUME DUE”.

In un periodo storico dai tratti così atipici “che ci vorrebbe muti ed inamovibili, a subire un silenzio spesso colpevole di autolesionismo”, Zero sceglie di portare avanti un coraggioso percorso in tre album che vuole raccontare tutta la verità sulle sue continue trasformazioni e sul senso del suo continuo cercarsi.

Uno Zero tutt’altro che reticente, che in questo secondo disco, imprevedibile e spiazzante come quello che l’ha preceduto e che ha dato il via al progetto, racconta sé stesso attraverso svariati generi musicali, tipologie ritmiche ed armoniche. La cifra ironica ma anche l’estrema sensibilità che da sempre lo contraddistinguono, fanno da fil rouge in un disco che riprende il proponimento iniziato col primo: dire, anziché tacere. Dare, invece di accumulare.

“ZEROSETTANTA – VOLUME DUE”, prodotto dallo stesso Renato Zero per Tattica, è cuore e centro esatto di una trilogia immaginifica e monumentale composta di 40 brani inediti: un lavoro personale ed intimo, immediato e trasparente, come il capitolo che l’ha preceduto.

In questo secondo capitolo trovano spazio quattordici nuove canzoni e il consolidamento delle importanti collaborazioni inaugurate con il primo disco: dalla produzione e gli arrangiamenti di Phil Palmer e Alan Clark, al prezioso ed impeccabile apporto del Maestro Adriano Pennino.

Abbiamo chiacchierato con Renato durante la conferenza stampa in streaming di presentazione del disco.

Un disco fatto di denunce sociali, di consigli dati ai giovani artisti, di messaggi di speranza e soprattutto di tanto amore, amore espresso in tutte le sue molteplici ed infinite forme.
Ecco il disco traccia per traccia. 

IL DISCO TRACCIA PER TRACCIA 

IL GRANDE INCANTESIMO

Una nitida e delicata riflessione sul mondo che ci circonda, in cui viene delineato il processo di formazione che rende un uomo tale attraverso le emozioni che è portato a provare nel corso della vita, le prove da superare e lo scorrere inesorabile del tempo. Il brano si apre con un’intro delicata di pianoforte, che accompagna e introduce all’ascolto. Ad arricchire la seconda parte, un leggero assolo di tromba, che impreziosisce ulteriormente l’atmosfera elegante e profonda del brano.

L’AMORE SUBLIME

Una ballad potente, una lettera aperta all’amore della vita, una promessa di impegno e fedeltà. Un refrain di chitarra acustica introduce e poi accompagna l’intera canzone, dal ritmo dolce ma deciso al contempo, virando verso l’elettrico senza mai perdere la sua freschezza. Maestosi archi prendono per mano l’ascoltatore, accompagnandolo fino alla conclusione del brano in una densa atmosfera idilliaca.

LA LOGICA DEL TEMPO

Zero torna ad analizzare il vivere dell’uomo e il rapporto di quest’ultimo con il succedersi dei minuti, delle ore, degli anni. Nel brano è chiaro il rimando al concetto greco del panta rei: “tutto scorre, cambia, muta nel tempo”. La vera forza dell’uomo consiste nel saper godere dei singoli attimi che la vita offre: solo così l’essere umano può arrivare a scoprire il vero “segreto della libertà”.

NON È AMORE

Una ballad romantica e riflessiva che si poggia su pianoforte e chitarre acustiche, dedicata alla dicotomia tra l’amore come sentimento puro e l’amore come puro artificio retorico: se nelle strofe vengono enumerate tutte le convenzioni che riconducono a un sentimento che in realtà si affievolisce col passare del tempo (“Non è amore quando stare vicini diventa una routine / non è amore simulare una passione che non c’è”), nei ritornelli esplode la consapevolezza forte su quale sia il sentire profondo a cui ognuno di noi aspira, che dovrebbe essere “libero da ogni vincolo e ogni Dio”. Amare non è un anello all’anulare ma “sinceramente scegliersi ogni giorno”.

PRIMA CHE SIA TARDI

Un sound ritmato, elettronico e aggressivo che si scaglia contro la logica del consumismo e la messa in discussione delle libertà personali: un grido di denuncia e di risveglio delle coscienze di ciascun individuo, “prima che il mondo decida di spazzarci via”.

L’IDEA DI TE

Atmosfere intimistiche e sensuali dipingono una samba passionale, in un brano che parla di un sentimento burrascoso e imprevedibile che colpisce, affonda e lascia in balia di duemila perché. Un viaggio meraviglioso ma impraticabile, un film senza finale.

IN MANETTE L’ASTINENZA

Un tango provocatorio e disinibito che mette alla berlina i censori, gli avari e i puritani, in nome di una sessualità libera e appagata. In un mondo di menti offuscate dal pensiero democristiano, è prepotente l’invito a dare spazio alla luce per tornare ad amare liberamente se stessi e gli altri, perché “anche il piacere ha il diritto ed esige rispetto”.

BELLA SCOMMESSA

Un inno alla vita e un ringraziamento per quello che ogni giorno regala e toglie, a volte aprendo orizzonti, altre schiaffeggiando e contrastando, e poi ancora incoraggiando. Una canzone piena di speranza e di misericordia: tutti noi siamo una bella scommessa, tutti noi abbiamo in serbo grandi ambizioni e grandi sogni che possono sbocciare, per costruire e tracciare il sentiero della nostra vita.

VERGOGNATEVI VOI

Un grido di allarme e denuncia, necessario per risvegliare e scuotere le coscienze collettive dal potente veleno che contamina la vita pubblica e la convivenza civile. Una contrapposizione calzante che vede da una parte il popolo, stremato e disilluso dalle false promesse e garanzie, e dall’altra i signori del potere, ciechi di un’insana avidità. Se è vero che “chi sguazza nel potere poi porta sempre a casa il suo”, Zero regala un messaggio chiaro e di speranza: “la vita lo sa, sa premiare e punire chi sbaglierà”.

LA MIA CAREZZA – “Per Virginia e Ada”

Una delicata ninna nanna sorretta magistralmente da pianoforte ed archi, che Zero ha voluto dedicare alle nipoti Virginia e Ada. Nel gesto amorevole di una carezza c’è la volontà di un uomo che desidera accudire, proteggere e coccolare le sue creature, insegnando loro ad amare soprattutto sé stesse. Sul finale una frase sussurrata, dolce e rassicurante, racchiude l’intero intento del brano: “Sorridi, sorridi, io non mi muovo da qui”.

TROPPI CANTANTI POCHI CONTANTI

Un brano scandito da voci campionate, ritmi carioca e assonanze irriverenti, con un coro firmato dai Neri Per Caso; un beat che si incolla alle orecchie fa da tappeto a un Renato che, seduto sul suo trono, discute della scena musicale contemporanea. In un mondo in cui branchi di artisti si avvicinano alla discografia col desiderio di “fama, ricchezza e visibilità”, Renato avverte serafico: “Attenti cantanti, solo grandi talenti oppure contanti mai più”!

COME NON AMARTI

Esiste un modo per rinunciare a un amore, anche quando quell’amore è nutrimento per la propria anima? Su un arrangiamento potente e maestoso, Zero mette al centro del suo racconto un uomo in conflitto con sè stesso, diviso tra il dolore causato da un abbandono e il desiderio di condividere ancora una notte proprio con chi l’ha abbandonato. Le immagini si fanno sempre più nitide e a fuoco mentre si ascolta il crescendo del pezzo, che si apre nel ritornello.

GRANDI MOMENTI

Attraverso un dialogo aperto e sincero con la Signora Nostalgia, Zero rivive gli anni più ruggenti e intensi della vita, costellati da gloriosi momenti in compagnia di personalità trasgressive, esagerate, testarde e inafferrabili. Una vita simile a un film con protagonisti eroi impavidi che, alla conquista della propria libertà, camminano, saltano, cadono e si rialzano a ritmo dell’intramontabile “Let it be”.

SE SONO QUI

Una delicata e sincera dichiarazione d’intenti verso la persona amata, il manifesto emotivo di un uomo, un’anima leggera che affronta la vita con “gioia e tanti brividi”, deciso ad affidarsi completamente alla via dell’amore nonostante le mille difficoltà presenti lungo il cammino. Nessuna lacrima e nessun alibi sono concessi: è solo in questo modo che si può sfidare il mondo.

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