Recensione: SADTURS & KIID - "No Regular Music 2”

Due chiavette USB, un portale d’accesso, e una mappa sonora che si apre su un mondo dove niente è regolare: “No Regular Music 2” è il nuovo capitolo del progetto firmato Sadturs & KIID si presenta fin da subito come un’architettura complessa di suoni e visioni.

Un disco-producer dove Lorenzo Bassotti in arte KIID, nato a Jesi, e Francesco Turolla in arte Sadturs nato a Milano, rispettivamente classe 2003 e 2002, si muovono in una struttura labirintica chiamando alla loro corte la scena giovane della trap nostrana: da Tony Boy a Shiva, passando per ANNA, thasup, Ghali, Astro, Artie 5ive, Simba La Rue e tanti altri.

Un cast che lascia intendere la portata dell’operazione, costruita su un immaginario che fonde lo stile e che gioca sul doppio passaggio di testimone (le due USB) tra generazioni e simboli della scena.

Nel disco anche la collaborazione con Anyma, artista globale capace di coniugare musica elettronica e tecnologie immersive. La sua presenza apre una finestra internazionale su un progetto che, fin dal titolo, ambisce a scardinare le regole della consuetudine musicale.

Più che una semplice compilation di feat, No Regular Music 2 sembra voler essere una piattaforma: un hub creativo dove ogni artista chiamato a partecipare si misura con l’estetica potente e plastica di Sadturs & KIID. Se il primo capitolo aveva già tracciato una linea stilistica chiara, il secondo promette di espanderla, affilando i suoni e ampliando la visione.

Pur senza introdurre elementi davvero rivoluzionari – né sul piano del concept, né su quello della produzione o della scrittura – NRM2 riesce comunque a imporsi come uno degli oggetti sonori generazionali più riconoscibili e desiderabili di questa estate.

È la forza del collettivo, del casting, del design sonoro e visivo che fa la differenza: più che innovare, Sadturs & KIID codificano un’estetica e un’attitudine che parlano con chiarezza alla generazione di riferimento.
La scena è avvisata: qui non si fa musica regolare.