Sabrina Carpenter è una consolidata star globale, e “Man’s Best Friend”, il suo settimo album, conferma la sua posizione nell’olimpio ovattato del pop mondiale.
Il disco testimonia la sua padronanza nel gioco delle parole e nella costruzione di micro-narrazioni sentimentali: testi che oscillano tra ironia sottile e sferzate dirette, lontani dall’essere semplici invettive amorose, e che rivelano una padronanza crescente della forma pop, purtroppo non sempre risolta in pieno compimento musicale.
I brani si muovono con disinvoltura tra sarcasmo e arguzia. In Tears, la metafora erotica si fa beffarda (“I get wet at the thought of you / Being a responsible guy / Treating me like you’re supposed to do / Tears run down my thighs”), mentre Never Getting Laid offre la vendetta intellettuale di una ex che evita la crudezza diretta. Carpenter costruisce un mondo narrativo coerente, ma talvolta intrappolato nella propria brillantezza verbale, rischiando di trasformare l’arguzia in esercizio fine a sé stesso.
L’uso dei riferimenti divini in When Did You Get Hot, le telefonate ubriache e gli accenni country in Go Go Juice confermano il suo gusto per l’iperbole e la teatralità privata, creando momenti di divertimento raffinato ma non sempre memorabile.
Chiude il disco come ci si aspettava in stile Abba con un ultimo saluto (anche in italiano) per buona misura:
I’ll say arrivederci, au revoir
Forgive my French but fuck you, ta ta
Sul piano musicale, il disco resta saldamente ancorato al pop contemporaneo, con la produzione di Jack Antonoff e John Ryan che garantisce arrangiamenti levigati e ritmi orecchiabili. Tuttavia, l’abilità testuale non sempre si traduce in forza melodica: alcune tracce, pur brillanti nei testi, mancano di quella scintilla emotiva che avrebbe potuto elevare l’album a esperienza sonora pienamente appagante.
Man’s Best Friend è dunque un lavoro di mestiere, elegante e ironico sul piano letterario, ma che fatica a trasformare la sua arguzia in energia musicale totale. Un album pop generazionale che intrattiene e diverte, lasciando però la sensazione di un potenziale ancora non del tutto sfruttato.
DA ASCOLTARE SUBITO
Tears – Sugar Talking – Goodbye
DA SKIPPARE SUBITO
38 minuti dello stato del pop globale!
SCORE 6,50
Manchild – Voto 6,50
Tears – Voto 7,00
My Man on Willpower – Voto 6,50
Sugar Talking – Voto 7,00
We Almost Broke Up Again Last Night Voto – 6,50
Nobody’s Son Voto – 6,00
Never Getting Laid Voto – 6,50
When Did You Get Hot? – 6,50
Go Go Juice – 6,00
Don’t Worry I’ll Make You Worry -6,00
House Tour -Voto 7,00
Goodbye – Voto 7,00
TRACKLIST
LA DISCOGRAFIA
2015 – Eyes Wide Open
2016 – Evolution
2018 – Singular: Act I
2019 – Singular: Act II
2022 – Emails I Can’t Send
2024 – Short n’ Sweet
2025 – Man’s Best Friend