Lux, Luce. Nessun titolo poteva incarnare meglio la natura di questo album. “Lux” è il momento in cui la visione diventa suono, e il suono si fa rivelazione.
Rosalía torna con un’opera che travalica il concetto di disco: un manifesto d’arte totale, dove tutto — voce, lingua, orchestrazione, silenzio — concorre a costruire una dimensione quasi mistica.
È un progetto monumentale, stratificato, intenso, sofferto, doloroso e di una maturità disarmante. Un viaggio attraverso la materia sonora, dove la ricerca si fa narrazione e la narrazione diventa liturgia.
Qui non c’è solo la continuità di una carriera straordinaria, ma un punto di non ritorno: “Lux” è lo zenith creativo di Rosalía, la sua personale “trasfigurazione”.
Nel disco si respira il mondo, nel senso più radicale del termine: è un affresco di culture, epoche e sensibilità che si fondono in un unico linguaggio. Tredici lingue, tra cui l’italiano di Mio Cristo piange diamanti, evocano un canto universale, un gesto di comunione.
L’album, registrato con la London Symphonic Orchestra diretta da Daníel Bjarnason, si arricchisce delle presenze di Björk, Carminho, Estrella Morente, Silvia Pérez Cruz, Yahritza, Yves Tumor e dell’Escolania de Montserrat. È una costellazione femminile che amplifica la potenza spirituale del progetto.
Rosalía non è nuova alle metamorfosi. “El Mal Querer” reinventava il flamenco in chiave pop concettuale, “Motomami” ne esplodeva la forma con l’irriverenza dell’elettronica e del reggaeton. Ma qui il salto è più profondo, quasi metafisico. Lux non è più un esperimento sul pop: è un’astrazione sonora che lambisce la musica classica, l’opera, ma con l’ironia di chi rifiuta ogni etichetta.
Tra Auto-Tune e timbri orchestrali, tra percussioni flamenco, valzer, fado, rap siderale, malinconia e esplosioni corali, Rosalía disegna un paesaggio che sembra appartenere a un’altra era — o forse a nessuna.
In “Lux” tutto vive in tensione: la tradizione e l’avanguardia, la carne e lo spirito, l’umano e il divino. È un disco che si ascolta con devozione e smarrimento, perché non consola: interroga, ferisce, rapisce.
Rosalía firma così la sua opera più rischiosa, e forse la più necessaria. “Lux” è un atto di fede nella possibilità che la musica possa ancora essere arte, linguaggio, verità.
Un disco che illumina e consuma, come la fiamma che dà il nome alla sua stessa luce.
Ecco il disco che mi aspettavo! Senza dubbio il mio disco dell’anno!
SCORE: 9,50
I VOTI DEGLI ALTRI
Rolling Stone (Usa) – Voto 10,00
The Independent (UK) – Voto 10,00
Nme – Voto 10,00
The Times – Voto 10,00
The Guardian – Voto 10,00
Variety – Voto 9,40
Clash Music – Voto 9,00
Pitchfork – Voto 8,60
Financial Times – Voto 8,00
DA ASCOLTARE SUBITO
Reliquia – Berghain – La Perla
DA SKIPPARE SUBITO
Impossibile skippare qualcosa. Tutta luce!
TRACKLIST
1. Sexo, Violencia y Llantas
2. Reliquia
3. Divinize
4. Porcelana
5. Mio Cristo piange diamanti
6. Berghain
7. La Perla
8. Mundo Nuevo
9. De Madrugá
10. Dios Es Un Stalker
11. La Yugular
12. Sauvignon Blanc
13. La Rumba Del Perdón
14. Memória
15. Magnolias
DISCOGRAFIA
2017 – Los ángeles
2018 – El mal querer
2022 – Motomami
2025 – Lux
VIDEO
WEB & SOCIAL
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