Discostory essential: le interviste e le recensioni da rileggere … TASSATIVO
Il 12 settembre 1975, esattamente 50 anni fa, usciva uno dei dischi che ha scritto la storia della musica: “Wish You Were Here” dei Pink Floyd.
“Wish You Were Here” è da decenni una presenza costante nelle classifiche dei migliori album di tutti i tempi. Il disco, multi-platino e arrivato al #1, fu il primo dei Pink Floyd a raggiungere la vetta delle classifiche su entrambe le sponde dell’Atlantico, diventando il loro album più venduto più rapidamente. Nel 1973 “The Dark Side of the Moon” aveva portato i Pink Floyd da nuova band britannica di grande successo a uno dei più grandi gruppi rock del pianeta. “Wish You Were Here” rappresentò la potente risposta della band alla loro nuova fama mondiale.
Con l’elegia in più parti “Shine On You Crazy Diamond” dedicata a Syd Barrett, l’ipnotica “Welcome To The Machine”, la graffiante “Have a Cigar” con la sua immortale battuta «Ah, a proposito, chi è Pink?» cantata non da Waters o Gilmour ma dal non-membro della band Roy Harper, e l’immancabile title track, “Wish You Were Here”, è senza dubbio una delle uscite discografiche più importanti nella storia della musica popolare.
I temi dell’assenza, dell’isolamento, della caducità e della critica all’ipocrisia dell’industria musicale trovano espressione nella celebre copertina dell’album.
I giochi visivi ideati da Storm Thorgerson e Aubrey “Po” Powell dello studio Hipgnosis restano ancora oggi immagini iconiche e immediatamente riconoscibili.
Ricordando quell’epoca, Aubrey “Po” Powell ha detto:
Negli anni Settanta, le copertine degli album erano importanti quanto la musica, perché la copertina aiutava a vendere il disco. I negozi di dischi esponevano 10.000 immagini diverse nelle buste dei vinili, quindi quello che facevamo doveva sembrare diverso e distinguersi tra la folla.
Ricordo di essermi girato verso Storm e di avergli detto: come facciamo a dare fuoco a un uomo? Perché a quei tempi non esisteva un modo digitale per farlo. Lui mi disse: Po, dovrai semplicemente farlo davvero. E così fu.
Bisogna ricordare che i Pink Floyd erano l’unica band della EMI e della Capitol Records che aveva i diritti creativi – per quanto riguarda le copertine degli album – oltre ai Beatles. Per questo ci veniva permesso di fare ciò che volevamo. Era fantastico. Nello stesso modo in cui i Pink Floyd erano una band molto creativa all’epoca, anche gli Hipgnosis lo erano. Eravamo determinati a mantenere viva quell’immagine astratta ed enigmatica, ed è così che siamo riusciti a farlo per i Pink Floyd».
LE CURIOSITA’
Fu il secondo album della carriera dei Pink Floyd a essere un concept album, i cui testi furono ideati e scritti interamente da Waters ed evoca il suo sentimento nel momento in cui la fraternità tra i membri della band.
Anche se parte dei testi (specialmente Shine On You Crazy Diamond) sono evidentemente dedicati a Barrett, la band ha spesso detto che lui è diventato un simbolo più che un soggetto diretto: un’idea dell’assenza, della perdita, della creatività e della follia.
Il 5 giugno 1975 Syd Barrett si presentò agli Abbey Road Studios mentre i Pink Floyd stavano mescolando Shine On You Crazy Diamond. Appena entrato, nessuno lo riconobbe: era calvo, con sopracciglia rasate, visibilmente cambiato. Waters ne fu colpito emotivamente
Have a Cigar è una presa in giro della superficialità, dell’ipocrisia e dell’avidità nel mondo del business musicale: un testo ironico nei confronti degli esecutivi, che sembrano muoversi per profitto più che per passione.
Per Have a Cigar, David Gilmour e Roger Waters decisero che la voce del brano non sarebbe stata loro: la parte vocale fu affidata al cantautore Roy Harper, amico dei Pink Floyd
Alan Parsons era stato l’ingegnere del suoni per l’album precedente dei Pink Floyd (The Dark Side of the Moon) ma rifiutò l’offerta di continuare a lavorare con il gruppo, per cominciare un suo personale progetto discografico.
L’iconico artwork di Storm Thorgerson mostra due uomini che si stringono la mano, uno dei quali avvolto dalle fiamme. Fu scattato a Hollywood, e l’uomo che brucia indossava una tuta ignifuga sotto il vestito.
Non fu intrapreso alcun tour ufficiale per questo album.
Il disco in Italia arrivo alla numero uno della classifica album in ottobre 1975 e rimase in vetta alla classifica per nove settimane di seguito. “Wish You Were Here” è stato il disco più venduto in Italia nel 1976 ottenendo 3 dischi di platino.
LA RISTAMPA
I PINK FLOYD hanno annunciato la riedizione del loro album epocale “Wish You Were Here” del 1975 che, a 50 anni dalla sua uscita, suona ancora intenso e vitale come allora, meritando di essere celebrato e approfondito. La speciale edizione per l’anniversario, “Wish You Were Here 50”, in uscita il 12 dicembre per Sony Music, consentirà ai fan, per la prima volta, di immergersi più a fondo in un momento cruciale della storia dei Pink Floyd.
La raccolta “Wish You Were Here 50” offrirà una nuova e appassionante prospettiva su uno dei dischi più iconici e amati della band. L’edizione celebrativa include diverse rarità: al centro di questa speciale raccolta si trovano 6 versioni alternative e demo inediti che presentano l’ottavo album in studio dei Pink Floyd in una veste completamente nuova.
Da oggi, venerdì 12 settembre, è disponibile una prima registrazione demo inedita di “Welcome to the Machine”, originariamente intitolata “The Machine Song”. Più breve rispetto all’epica versione definitiva, “The Machine Song (Demo #2, Revisited)” offre ai fan un’anteprima di ciò che li attende in “Wish You Were Here 50”.
Tra le altre rarità da studio in uscita, figurano “The Machine Song (Roger’s demo)”, il primo demo casalingo che Roger Waters presentò originariamente alla band, un mix strumentale inedito di “Wish You Were Here” che mette in risalto la pedal steel guitar di David Gilmour e, per la prima volta, una versione completa di “Shine On You Crazy Diamond (Pts. 1-9)” che unisce le due parti del brano in un nuovo mix stereo realizzato da James Guthrie.
“Wish You Were Here 50” verrà pubblicato in vari formati: 3LP, 2CD, Blu-ray, digitale e cofanetto deluxe.
L’edizione digitale comprenderà l’album originale del 1975 con un nuovo mix in Dolby Atmos realizzato da James Guthrie, collaboratore dei Pink Floyd fin dal 1979 con “The Wall”. Include inoltre 25 brani bonus composti da 9 rarità da studio e 16 registrazioni dal vivo realizzate dal celebre bootlegger Mike Millard al concerto dei Pink Floyd alla Los Angeles Sports Arena del 26 aprile 1975 (qui pubblicate ufficialmente per la prima volta).
L’audio dal vivo è stato accuratamente restaurato e rimasterizzato da Steven Wilson.
L’edizione Blu-ray permette inoltre ai fan di vedere 3 dei filmati proiettati nei concerti del tour del 1975, oltre a un cortometraggio di Storm Thorgerson.
I formati 3LP e 2CD includono l’album originale e le nove tracce bonus da studio.
Il cofanetto deluxe contiene tutto il materiale su 2CD, 3LP (in esclusivo vinile trasparente) e Blu-ray, oltre a un quarto LP in vinile trasparente, “Live At Wembley 1974”, una replica del singolo giapponese 7” “Have A Cigar” / “Welcome To The Machine”, un libro cartonato con fotografie inedite, un comic book con il programma del tour e un poster del concerto di Knebworth.
SCORE: 10,00
TRACKLIST
DISCOGRAFIA
1967 – The Piper at the Gates of Dawn
1968 – A Saucerful of Secrets
1969 – More
1969 – Ummagumma
1970 – Atom Heart Mother
1971 – Meddle
1972 – Obscured by Clouds
1973 – The Dark Side of the Moon
1975 – Wish You Were Here
1977 – Animals
1979 – The Wall
1983 – The Final Cut
1987 – A Momentary Lapse of Reason
1994 – The Division Bell
2014 – The Endless River
WEB & SOCIAL
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