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Recensione: LAUFEY – “A Matter of Time”

Laufey è una musa ammaliante: un’artista capace di muoversi con grazia tra orchestrazioni rétro e liriche sfrontatamente contemporanee, tra il velluto del passato e la franchezza della Gen Z.

Con il terzo album “A Matter of Time”, prodotto insieme a Spencer Stewart e Aaron Dessner, Laufey amplia il proprio lessico musicale: non rinnega l’eleganza cinematografica che l’ha resa popolare, ma la sporca di ironia e di confessioni meno levigate. È in questa frizione – tra couture orchestrale e realismo colloquiale – che l’album trova la sua forza.

Dal punto di vista tematico, l’album affronta argomenti come la fine di un’amicizia, l’apprensione per l’amore e l’introspezione personale.
Laufey ha descritto il progetto come un’opportunità per esplorare aspetti più complessi e imperfetti di se stessa.

Tra le quattordici tracce del disco ci sono Snow White: un racconto crudele e solenne che mette a nudo la vulnerabilità femminile senza concessioni romantiche. È qui che la sua voce, spesso impeccabile fino all’eccesso, si incrina e acquista spessore. Ma altrove è l’umorismo a spiazzare: dalla leggerezza teatrale di Clockwork alla solare Lover Girl (già uscita qualche settimana fa) dove zucchero e sarcasmo convivono. Tough Luck (anche lei  già edita) mostra la Laufey più pop, con un occhio a Taylor Swift e Lady Gaga, e la penna affilata abbastanza da rendere il gioco di parole un’arma elegante.

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Dessner, già stratega delle metamorfosi di Swift, qui la accompagna verso uno storytelling meno manierato (Castle in Hollywood, A Cautionary Tale), ma è nei momenti in cinemascope che Laufey rimane irresistibile. Il rischio, semmai, è che la perfezione formale diventi manierismo, e non tutti i brani evitano la trappola.

“A Matter of Time” non è rivoluzionario, ma è l’opera più compiuta di Laufey: consolida il suo statuto di talento generazionale e conferma che il suo “Laufey Land” non è un esercizio di stile, ma un territorio in continua espansione.

La delicatezza rimane il suo marchio, ma quando osa – tra ironia, confessione e orchestrazioni imponenti – mostra un potenziale che va ben oltre l’etichetta di nuova beniamina del jazz pop.

DA ASCOLTARE SUBITO

Lover Girl –  Forget-Me-Not – Mr. Eclectic 

DA SKIPPARE SUBITO

Il disco funziona. Illumina, avvolge e Laufey è la nuova musa.  

SCORE  8,00

TRACKLIST

Clockwork
Lover Girl
Snow White
Castle in Hollywood
Carousel
Silver Lining
Too Little, Too Late
Cuckoo Ballet (Interlude)
Forget-Me-Not
Tough Luck
A Cautionary Tale
Mr. Eclectic
Clean Air
Sabotage

LA DISCOGRAFIA 

2022 – Everything I Know About Love
2023 – Bewitched
2025 – A Matter of Time

VIDEO 

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