Il disco che mi aspettavo da Giorgia, da questa Giorgia, era proprio questo.
“G” arriva a quasi tre anni da Blu, un album che non ha ottenuto ciò che meritava: bello, ma forse troppo sottile per essere davvero compreso, eppure già attraversato dai semi di una rinascita artistica.
Oggi quella rinascita trova forma compiuta. G è una nuova tappa di ridefinizione, la testimonianza di un’artista che ha deciso di rimettersi in gioco, con disciplina e libertà insieme.
Non è un concept album, ma un autoritratto in movimento. Ogni brano è un frammento di Giorgia: la donna, la madre, la musicista, la performer. Il filo conduttore non è un racconto lineare, ma un’identità che si rimodella con consapevolezza, oscillando tra istinto e misura.
La tracklist alterna inediti e singoli già noti — La Cura per me, L’unica, Golpe, Niente di male — con un’inedita versione del brano sanremese insieme a Blanco, che amplifica la tensione emotiva dell’originale. In tutto, undici tracce che si muovono tra ballad intime e momenti uptempo più leggeri, dove la voce si fa strumento, non più monumento.
C’è una Giorgia consapevole e adulta, che canta relazioni finite (Rifare tutto), rinascite (Corpi celesti), desiderio di leggerezza con echi orientali (Tra le lune e le dune), e quella fame d’amore che non chiede conferme ma presenza (Carillon). Ci sono i meccanismi delle relazioni (Paradossale), i ricordi (Sabbie mobili), e gli amori maturi, con tanto di cassa “tunz tunz” (Odio corrisposto).
Naturalmente non manca qualche cliché melodico, qualche arrangiamento che guarda troppo al “sicuro” — ma anche questo fa parte della maturità: accettare la propria misura, non inseguire più l’idea di stupire.
Sul piano sonoro G non rivoluziona, ma rifinisce. La produzione accompagna con eleganza e mestiere, senza strafare, restituendo spazio al timbro, al respiro, alle pause. È un album di sostanza più che di invenzione, in cui Giorgia preferisce raccontarsi piuttosto che reinventarsi.
Ed è qui, forse, il suo limite e insieme la sua forza: G non cerca l’avanguardia, ma la verità.
Un disco consapevole, sobrio e umano. Il manifesto di un’artista che non deve più dimostrare nulla, ma vuole ancora sentirsi viva.
SCORE: 7,00
DA ASCOLTARE SUBITO
Golpe – Corpi Celesti – Paradossale
DA SKIPPARE SUBITO
Il disco scorre, fa piacere ascoltarlo, anche le canzoni già stra sentite!
TRACKLIST
LA CURA PER ME
GOLPE
TRA LE LUNE E LE DUNE
CARILLON
CORPI CELESTI
PARADOSSALE
RIFARE TUTTO
SABBIE MOBILI
L’UNICA
ODIO CORRISPOSTO
NIENTE DI MALE
LA CURA PER ME ft. BLANCO
DISCOGRAFIA
1994 – Giorgia
1995 – Come Thelma & Louise
1997 – Mangio troppa cioccolata
1999 – Girasole
2001 – Senza ali
2003 – Ladra di vento
2007 – Stonata
2011 – Dietro le apparenze
2013 – Senza paura
2016 – Oronero
2023 – Blu
2025 – G
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