RECENSIONE: DOJA CAT - Planet Her

Doja Cat torna sulla scena musicale con un concept album basato su un pianeta fittizio, “Planet Her“, in cui si possa coestistere in totale armonia. Il risultato è un progetto discografico piacevole all’ascolto, ma dall’identità blanda e confinata alla sua stessa comfort zone.

A distanza di due anni dall’uscita di “Hot Pink” e del successo senza precedenti del remix di “Say So“, cantato in coppia con Nicki Minaj, la cantante e rapper statunitense cementa il suo status di gamechanger del pop-rap attraverso un disco di 14 tracce e che vanta alcune collaborazioni molto interessanti: basti pensare alla presenza di Ariana Grande, altra stellina del R&B/pop americano; The Weeknd e Young Thug.

Doja Cat sa rappare, sa farlo sapientemente, con tanto stile e personalità, ma purtroppo non riesce a scostarsi da quelle che sono tante altre colleghe del settore, dalla stessa Nicki (icona indiscussa del genere) all’emergente Sweeatie, passando per Megan Thee Stallion. A metà strada tra uno stile sensuale (“Love To Dream“, “You Right“, “Been Like This“) e stravagante (“PayDay”, “Get Into It“) capace di sperimentare ma senza saper osare fino in fondo, Amala Dlamini prova a trovare il suo spazio nell’industria musicale rimanendo fedele a sé stessa, ma restando nella propria comfort zone e quindi rischiando di diventare veramente una copia di tante altre giovani voci femminili.

Se c’è una traccia veramente forte in “Planet Her“, è senza ombra di dubbio “Kiss Me More“, un duetto d’impatto accompagnato dalla splendida voce della collega SZA, che nel giro di pochissimo tempo è diventato un vero e proprio tormentone. Attualmente, infatti, si trova alla posizione n° della classifica Global di Spotify, alla n° 2 della classifica Global di Shazam, alla n°7 della Billboard Hot 100 con più di mezzo miliardo di stream, conta 3 milioni di video su TikTok, e ha raggiunto la Top 15 dell’Airplay radiofonico europeo (oltre alla Top 50 di quello italiano).