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Recensione concerto: STONE FOUNDATION Il torrido soul bianco tutto da ballare [Scaletta e Info]
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Recensione concerto: STONE FOUNDATION Il torrido soul bianco tutto da ballare [Scaletta e Info]

Stone-Foundation-live-Milano-settembre-2025

Quello degli STONE FOUNDATION è stato il primo loro vero concerto a Milano.

In città si erano già visti all’Alcatraz il 20 settembre 2023 in apertura a Paul Weller. Non è un  caso questo abbinamento tra la band e l’ex Jam/The Style Council, quest’ultimo è infatti il loro padre putativo, li supporta e li “sponsorizza” e partecipa ai loro dischi che vengono registrati negli studi del “padrino del Mod”.

Questo loro passaggio in Italia, per presentare “Outside Looking In” – il decimo album in studio uscito lo scorso marzo – li vede protagonisti in due tappe: a Milano e poi a Bologna.

Forse, sebbene sulle scene da quasi 25 anni, la band non gode in Italia di grande fama e visibilità, eppure sono un’ottima espressione del nuovo soul britannico, quello “bianco” e moderno.

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Sul palco del Bellezza a Milano sale una “large band” (non giovanissima) composta dal cantante chitarrista a cui si accompagnano un bassista, due trombettisti, un sassofonista, due tastiere e un batterista (che si nota per la sua folta capigliatura). La prima cosa che puntualizza il frontman Neil Jones è la temperatura elevata della sala, che alla fine vede tutti, band e pubblico, sudare copiosamente (c’è anche uno svenimento). Ma la temperatura ambientale non è l’unico elemento torrido della serata, lo è anche quello artistico, stilistico ed emotivo.

Se l’approccio al concerto è “soft” e s’inizia con un’intensa ballata, immediatamente dopo si cambia registro e arriva un “tiro” ritmico che, per il resto dello show, porta un’inevitabile propensione alla danza, che ben si addice al loro stile. E infatti il pubblico (in verità non numeroso) non si tira indietro e tutti, proprio tutti, ballano, chi più o meno intensamente, ognuno con il suo stile ma è impossibile stare fermi ad ascoltare gli Stone Foundation che suonano.

Nel corso del concerto gli otto musicisti britannici ripercorrono il repertorio, in molti brani su disco appaiono degli ospiti che ovviamente per l’occasione mancano, ma questo non toglie forza e qualità alla loro musica. “Fix You Up”, “Deeper love” in origine feat con Paul Weller, “The limit of a man”, favolosa, coinvolgente, interminabile con il pubblico impazzito, e “Reach out”, tutta da ballare con un piano assassino, sono i momenti topici del concerto che comunque mantiene sempre una grande tensione e un altissimo livello partecipativo.

D’altronde il soul, arrivando a sporcarsi anche di funk e l’R&B, è aggregazione, è riscatto, è invito alla danza, alla liberazione fisica e mentale.

A costruire l’architettura sonora della band ci pensa una robusta base ritmica su cui si appoggia la chitarra, anch’essa per lo più ritmica, e le tastiere (organo e piano). A colorare il quadro ci sono le scintillanti pennellate delle due trombe e i tratti più intensi del sax.

Un concerto piacevole, intenso, partecipato, molto sudato, ma tutto da sudare (unico neo una qualità fonica decisamente migliorabile).

Si replica a Bologna (20 settembre 2025) ma dal palco la band ha annunciato che presto, molto presto, tornerà a Milano. Tenete quindi d’occhio ogni loro prossimo passaggio in Italia, cogliete l’occasione al volo e non vi pentirete.

Per leggere un’altra recensione a firma Luca Trambusti per musicadalpalco.com (Clicca per leggere l’intero articolo)

LA SCALETTA

How Many Times
The Revival Of Survival
Everything & All I Want
The Light In Us
Fix You Up
Deeper love
The Beat I Know
Close To Where You Are
Cut Me Loose
Carry the News
Stylin’
2 Die 4 U
Heaven Knows Why
Reach Out
Now That You Want Me Back

Encore:
Starting From Zero
Next Time Around

WEB & SOCIAL 

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