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Recensione concerto: LAZZA: fuori la voce San Siro! Il sogno realizzato [Scaletta e Gallery]

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09 luglio: il giorno di Lazza a San Siro. Un obiettivo, un sogno, una sfida.

E un luogo simbolico per il rapper milanese che, tutto in una sera, cerca la sua consacrazione definitiva, intrecciando la passione per la musica con quella per la sua città.

Come al solito, arrivo presto ai concerti. Un po’ perché sono boomer e devo trovare parcheggio, un po’ perché mi piace osservare il pubblico. Il popolo, la fanbase degli artisti.
Raccontare un live non significa solo descrivere come canta l’artista, quale scaletta propone o che scenografia ha il palco. È soprattutto entrare nell’esperienza collettiva: quella del pubblico, della “sua” gente.

Stasera da Lazza forse sono tra i più vecchi — o meglio, tra i meno giovani.
Anzi no: qua e là, a macchia di leopardo, si notano anche genitori-babysitter che accompagnano figli e figlie al concerto del loro preferito.

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La media è quella: ragazzotti dai 10 ai 30 anni. Vestiti mediamente di nero, una significativa rappresentanza con la maglia del Milan, pantaloncini, tatuaggi ben in vista e sneakers. Poi ragazze scosciate in short e canottiera d’ordinanza. In mezzo, una buona dose di maranza con marsupio trapper, ma anche tanti figli di papà (e di mamma) della Milano post “Milano da bere”.

Per Lazza, San Siro non è solo uno stadio: è un simbolo, un traguardo, la conferma di un talento che, in meno di dieci anni, è passato dalle strade di Milano a uno dei palchi più iconici d’Italia.
Con soli quattro album all’attivo, Jacopo ha costruito uno show ambizioso: un viaggio nella sua discografia che spazia dai pezzi più crudi a quelli più melodici, passando per l’ultimo progetto LOCURA JAM + OPERA.

Con questo preambolo, e con una temperatura perfetta, arrivo alle 20:30.
Si accendono le luci.

È la voce del Milanese Imbruttito, Germano Lanzoni, ad annunciare la “formazione” che scenderà in campo: Claudio Guarcello alle tastiere, Luca Marchi al basso, Giovanni Cilio alla batteria, Eugenio Cattini alla chitarra, il Maestro Zielinski, i dodici musicisti dell’Orchestra Sinfonica di Milano (Joshua Blows, trombone; Giuseppe Rizzo, tromba; Sandro Ceccarelli, corno; Cecilia Oneto, flauto; Giovanni Marziliano ed Enrico Garau Moroni, violoncelli; Miho Yamagishi e Simone Libralon, viole; Nicolai Freiherr von Dellingshausen e Marco Ferretti, violini primi; Donatella Rosato e Diana Muttini, violini secondi) sotto la direzione del Maestro Enzo Campagnoli.

Quaranta brani, tre ore fitte di musica, divisi in capitoli, ciascuno con un’identità propria. Un racconto aperto e trasversale, capace di cogliere tutte le sfumature del percorso artistico di Lazza, dalle più viscerali alle più intime e poetiche.
Brano dopo brano, si muove tra i diversi mondi musicali che lo rappresentano fin dal giorno zero, mettendo sempre la musica al centro, per ripercorrere con il pubblico le tappe fondamentali della sua carriera.

Poi arriva il momento “tutti insieme appassionatamente”.
Il primo ospite è sua madre, che sale sul palco e riceve da Jacopo anche un regalo. Carambata!
Poi arriva la sua compagna e verso la fine anche sua nonna. 

E poi ci sono tutti, ma proprio tutti: Artie 5ive, Salmo & Nitro, Kid Yugi, Tedua, Anna, Jake La Furia, Emis Killa, Capo Plaza, Tony Effe, Fabri Fibra, Sfera Ebbasta, Shiva, Laura Pausini (sì, proprio lei, in versione urban), Ghali, Geolier. E a chiudere, Marracash.

Nel mezzo, c’è spazio per trasformare San Siro in un grande DJ set, affidato a Drillionaire e Low Kidd. Al fianco di quest’ultimo, il ritorno sulla scena del collettivo 333 Mob.

Il pubblico canta dall’inizio alla fine.
Le magliette non ci sono più, ci sono i cerchi: si balla, si salta, si vive la serata e si partecipa al sogno di Lazza.

Personalmente, ho apprezzato soprattutto la parte al pianoforte e quella con l’orchestra. È lì che emerge la sua cifra stilistica, la sua vera differenza.

Se proprio devo muovere una critica, riguarda le ospitate a pioggia. È la cosa che speravo non accadesse. Va bene la celebrazione, ma forse così è troppo. In certi momenti, sul palco, non si capiva più nulla.

Più che un concerto, è stata una celebrazione da stadio. Ha persino presentato il nuovo inno del Milan.
Ma forse va bene così: il suo pubblico voleva esattamente questo, e questo ha avuto.

Fuori la voce: “San Siro… facciamo casino fino alla fine!”

LA SCALETTA 

Ouverture 3
Abitudine
Molotov
Zonda
Re mida
Casanova feat Artie 5ive
Certe cose
Mob feat Salmo & Nitro
Mezze verità feat Kid Yugi
Portocervo
Panico
Verdi nei viola

Ouverfour
Senza rumore
Buio davanti
Catrame feat Tedua

J
24h
BBE feat Anna
No insta feat Jake la furia – Emis killa
Gigolò feat Capo Plaza
Honey feat Tonyeffe & plaza
Superman
Lario feat Fibra
Piove feat Sfera
G63 feat Sfera & Shiva
DDA

Zeri in più feat Laura Pausini
Hot
Ghetto superstar feat Ghali
Alibi
Fentanyl
Gucci skimask
Nessuno feat Geolier
Chiagne feat Geolier
Cenere 
Canzone d’odio
Uscito di galera
-3 feat Marra
Morto mai (
100 Messaggi
Dolcevita
Ferrari

LA GALLERY 

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IL TOUR 

LOCURA SUMMER TOUR 2025

Sabato 12 luglio 2025 | Servigliano (FM) – No Sound Fest
Domenica 13 luglio 2025 | Roma – Rock in Roma
Mercoledì 16 luglio 2025 | Genova – Arena del Mare
Sabato 19 luglio 2025 | Catania – Wave Summer Music 2025
Giovedì 24 luglio 2025 | Salerno – Salernosounds
Sabato 26 luglio 2025 | Cosenza – Summer Arena
Venerdì 08 agosto 2025 | Lecce – Oversound Music Festival
Domenica 10 agosto 2025 | Cinquale (MS) – Vibes Summer Festival
Mercoledì 13 agosto 2025 | Riccione (RN) – Versus Festival
Venerdì 15 agosto 2025 | Olbia (SS) – Red Valley Festival

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