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RECENSIONE: ANDREA LASZLO DE SIMONE – “Una lunghissima ombra” [Traccia per traccia]

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Il nuovo disco di Andrea Laszlo De Simone è un chiaroscuro dell’anima.

E’ un racconto del tempo e sul tempo che dalla notte arriva alla luce attraverso le sue sensazioni, momenti, suggestioni, spiragli, raggi, diffrazioni, rifrazioni e ombre. 

“Una lunghissima ombra” racconta il passaggio — poetico e percettivo — dalla notte al giorno, in un viaggio interiore che si muove fra sensazioni, spiragli, diffrazioni e silenzi. Un’opera che sembra respirare insieme alla luce, indagarla, sezionarla, lasciandola poi dissolversi nel suono.

Più che un album, è un dispositivo estetico. Un unicum impressionista, letterario e visivo, che abita quella zona di confine dove la canzone diventa linguaggio d’arte.

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Le 17 tracce, fra cui cinque momenti strumentali, compongono un mosaico coerente, in cui l’autore orchestra — con sapienza rara — frammenti di psichedelia, chanson, pop orchestrale e musica concreta. Ogni interludio si fa respiro narrativo, ogni passaggio un movimento di camera nella sua personale sinfonia della percezione.

Laszlo costruisce un universo musicale che non appartiene al presente, ma lo osserva con lucidità: un gesto anacronistico e quindi necessario. In lui convivono la scuola cantautorale italiana, la malinconia francese, l’eredità prog e la libertà formale di chi usa il suono come materia. C’è un senso di totalità che richiama il concetto di Gesamtkunstwerk: musica, immagine e pensiero si fondono in un continuum espressivo. Il progetto visivo — un poema filmico di quadri fissi e paesaggi sospesi — non è semplice estensione del disco, ma la sua ombra semantica, la sua controparte sensoriale.

Laszlo scrive di “pensieri intrusivi”, di quelle zone mentali che non si dissolvono mai, ma continuano a proiettare chiarori e penombre dentro di noi. È un autore romantico nel senso più puro: non nostalgico, ma consapevole della vertigine del sentire. La sua voce sembra provenire da un altrove, come se il tempo si fosse fermato in una camera d’eco dove ogni parola rimbalza in una nuova forma di verità.

“Una lunghissima ombra” non è un capolavoro, né pretende di esserlo. E neppure un disco seminale, tanto meno offre novità liriche o musicali — Battisti, Battiato, Dalla, De Andrè  hanno già attraversato questi territori, cosi come Radiohead, Sigur Rós, Mum, Verve e via dicendo — ma è giusto così.

È un buon disco, lucido e profondo, tanto più significativo se confrontato con la mediocrità che lo circonda. In un panorama sonoro spesso saturo di apparenze e privo di visione, Laszlo restituisce alla musica la sua funzione più alta: illuminare. Non il mondo, ma chi lo guarda.

Andrea resta un artista appartato, quasi in sottrazione. Un “non personaggio” che fa della riservatezza la sua forma più autentica di presenza. Un personaggio schivo, riservato che non invade con la sua presenza ma riesce comunque ad entrare nell’anima con le sue liriche e le sue intuizioni artistiche. Il contrario dell’apparire, un ossimoro in una società come la nostra troppo lampeggiante ma poco luminosa. 

Un disco da vedere, un film da ascoltare, un pensiero che suona.
E che lascia, dopo l’ascolto, una lunga, necessaria ombra.

nb. Chiudo la recensione con le sue parole: 

Una Lunghissima Ombra è un progetto audiovisivo in cui ho provato a portare alla luce i pensieri intrusivi, quelli che sono costantemente presenti dentro di noi anche quando stiamo pensando ad altro e che finiscono per proiettare lunghe ombre sulla nostra esistenza.  Per farlo mi sono avvalso di una metafora semplice, quella del processo di formazione delle ombre.
Ho scelto di rappresentare un “punto di luce” attraverso delle inquadrature fisse della realtà, un “oggetto” attraverso i testi delle canzoni e “le ombre” attraverso la musica.
Perché l’ho fatto?
Per via delle mie ombre, temo.
Non è stato semplice trovare la formula per raccontare visivamente questo concetto.
La difficoltà più grande era smarcarsi dall’effetto videoclip che immagini in movimento e musica insieme tendono a suggerire.
Da qui la scelta di optare per dei quadri fissi di realtà in movimento.
Ho pubblicato in anticipo l’intera parte visiva che accompagna il disco, ma privandola della musica e facendo suonare al suo posto l’audio ambientale dei quadri.
La mia speranza era che i sottotitoli con i testi delle canzoni, in quel contesto visivo e sonoro, risuonassero nella testa come fanno i pensieri.
Ora, con la pubblicazione della musica e dei quadri musicali il progetto è completo.
Grazie infinite a tutti per aver accolto con gentilezza la mia lunghissima ombra.

TRACCIA PER TRACCIA 

1 – il buio
E’ un momento musicale che rappresenta l’ombra che avanza. E’ il momento in cui pensieri non formalizzati e gli umori ci pervadono e ci allontanano dalla realtà concreta.

2 – ricordo tattile
Le esperienze e le sensazioni che abbiamo provato durante la nostra vita lasciano una traccia profonda nella nostra memoria.
Anche le nostre mani e i nostri occhi sono in grado di ricordare.
A volte il passato ci insegue anche quando non vorremmo, altre volte invece abbiamo tanta paura di dimenticare.

3 – neon
Ho un pessimo rapporto con questo tipo di illuminazione eppure in qualche modo mi affascina.
Il neon per me è l’inquietudine.

4 – la notte
E’ una canzone malinconica, ma al tempo stesso allegra.
E’ quella malinconia che ha il sapore dolce di quando con un vecchio amico si rimembrano i bei tempi andati. Non so come spiegare.
E’ una richiesta d’aiuto formulata di fronte ad un cielo stellato.

5 – colpevole
E’ il senso di colpa più o meno latente che ci accompagna.
E’ l’immagine che ho del presente…ed è un’ immagine piuttosto severa.

6 – quando
“Quando” è un momento di difficoltà, di sopraffazione in cui la mente suggerisce alibi per giustificare gli errori e le contraddizioni.
E’ il momento che precede l’assunzione delle responsabilità, il momento irrazionale in cui respingiamo l’idea di averne.
E’ una goffa quanto umana ricerca di comprensione.

7 – aspetterò
E’ il tempo che galoppa.
E’ il senso di smarrimento e di solitudine che si prova nel ritrovarsi adulti per scoprire di non aver capito niente dell’esistenza se non il fatto che probabilmente c’è meno da capire di quanto ci sia da accettare.

8 – per te
E’ una canzone che ho scritto per mia figlia.
I miei figli sono il mio pensiero felice.

9 – un momento migliore
E’ una dolorosa assunzione di responsabilità.
Una confessione piena di vergogna, che non cerca né giustificazioni né assoluzioni.
E’ il momento più basso, quello in cui perdi tutto a causa tua.
Pagare il giusto prezzo per gli errori commessi però, paradossalmente, è forse il più grande dei sollievi.

10 – diffrazione
Un piccolo momento per lasciare che i pensieri si propaghino in tutte le direzioni.

11 – pienamente
E’ una canzone particolare.
Ha un testo estremamente positivo che invita a vivere a pieno la vita, eppure emotivamente suona quasi come la lettera di un suicida.
E’ una canzone che mi ferisce.

12 – planando sui raggi del sole
“Se la ragione ti porta in dote tutti i suoi lumi tu chiudi gli occhi e soffia”.
Il senso di questa canzone è tutto qui.

13 – spiragli
Sono gli spazi in cui la luce si insinua.
E a volte sono la cosa di cui abbiamo più bisogno.

14 – quello che ero una volta
E’ la triste consapevolezza di essere stati migliori di ciò che siamo diventati ed è la difficoltà di riuscire ad essere migliori oggi.

15 – rifrazione
E’ lo strumentale che introduce emotivamente e melodicamente “Non è reale”.
E’ un momento di astrazione, un punto di osservazione dal quale la realtà appare illusoria.

16 – non è reale
Dal punto di vista del significato è, forse, sintesi e manifesto di questo disco.
I pensieri intrusivi, le domande, la messa in dubbio di noi stessi e di quello che ci circonda.
Cosa sappiamo di noi? Cosa ci illumina? Cosa ci spinge? Cosa ci domina? Non è reale.

17 – una lunghissima ombra
Questo brano è al tempo stesso il commiato ed il punto di origine.
Una frase conclusiva che contestualizza tutto quello che abbiamo ascoltato prima.
E’ il titolo collocato alla fine.

DA ASCOLTARE SUBITO

un momento migliore – pienamente – planando sui raggi del sole

DA SKIPPARE SUBITO

Impossibile. Prendetevi il tempo giusto per fare che le ombre lunghissime di Andrea vi avvolgano. 

SCORE: 8,00

TRACKLIST:

1 – Il buio
2 – Ricordo tattile
3 – Neon
4 – La notte
5 – Colpevole
6 – Quando
7 – Aspetterò
8 – Per te
9 – Un momento migliore
10 – Diffrazione
11 – Pienamente
12 – Planando sui raggi del sole
13 – Spiragli
14 – Quello che ero una volta
15 – Rifrazione
16 – Non è reale
17 – Una lunghissima ombra

DISCOGRAFIA:

2012 – Ecce homo
2017 – Uomo donna
2025 – Una lunghissima ombra

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