Ci sono voci che non appartengono più al tempo, ma all’aria stessa: Ornella Vanoni è una di queste.
La sua musica scivola ancora oggi come una carezza obliqua, sospesa tra ironia e malinconia, con quella grazia indisciplinata che l’ha resa inimitabile.
In questa playlist ritroviamo la sua “senza fine”: non solo il celebre brano, ma un modo di esistere nella musica, di attraversarla con delicatezza chirurgica, di farla vibrare senza mai forzarla.
Ogni traccia è un frammento della sua geografia emotiva: la mala, gli amori impossibili, le deviazioni jazz, le aperture pop, le confessioni sussurrate che diventano manifesto. Riascoltarla significa entrare in un paesaggio sonoro che continua a respirare, anche ora che lei non c’è più. Perché alcune voci non svaniscono: si depositano, e restano.