Intervista: NOTHING BUT THIEVES: abbiamo voluto dare voce al dolore delle persone

Intervista: NOTHING BUT THIEVES: abbiamo voluto dare voce al dolore delle persone

A 3 anni di distanza dal successo discografico di “Broken Machine”, è uscito oggi “MORAL PANIC”, il nuovo album di inediti dei NOTHING BUT THIEVES.

L’album è stato anticipato dall’uscita dei singoli di già grande successo “Is Everybody Going Crazy?”, “Real Love Song” e “Impossible”.

Gli ultimi anni per i Nothing But Thieves sono stati ricchi di successi. Con oltre 700 mila copie di album vendute e 750 milioni di stream ad oggi, hanno conquistato un pubblico fedele e ampio grazie al loro sound alternative rock di grande impatto, consolidandosi come una delle attuali migliori rock band del momento.

“Moral Panic” è stata presentato … Ecco cosa ci hanno raccontato i Nothing But Thieves del loro nuovo disco

Come è nato questo album in questo periodo molto difficile?

Buona parte del disco è stato scritto prima della pandemia. Probabilmente suona attuale perché avevamo già visto certe cose che nel corso del tempo sono peggiorate, quindi questo è il risultato. Il disco precedente l’avevamo scritto on the road, invece questa è stata la prima volta che passiamo del tempo a casa e dedicarci all’album, per questo disco parla meno di noi ma più di quello che ci circonda.

Il disco si chiama Moral Panic, perché questo titolo? Che cosa rappresenta la copertina dell’album?

Moral Panic è un disco che parla delle persone, molto più apertamente politico rispetto ai precedenti. Abbiamo voluto dare voce più alle tensioni e il dolore che vivono le persone. Per quanto riguarda la copertina è facile rimanere intrappolati in una gamma di colori scuri, questa volta invece abbiamo voluto espandere la tavolozza dei colori, dando carta bianca a Steven (il grafico), chiedendogli di realizzare qualcosa con colori più sgargianti. Questa immagine, secondo noi rispecchia le emozioni che provano le persone, in quanto guardando l’immagine non si capisce se le persone rappresentate siano amici o nemici, e questo si sposa molto bene con il contenuto del disco.

C’è un brano che preferite?

Il brano preferito da tutti è “Can You Afford To Be An Individual?”. È un brano molto coinvolgente, probabilmente la prima idea che abbiamo avuto dell’album, ma anche l’ultima canzone che abbiamo ultimato. Riassume tutto ciò che mi piace del rock, ha il testo molto interessante e mi sembra di ascoltare una canzone che non è neanche nostra.

Quale è il vostro rapporto con l’Italia?

L’Italia è un paese in cui veniamo spesso e in cui veniamo a suonare fin dagli esordi. La prima volta nel 2015 abbiamo aperto il concerto dei Muse a Rock in Roma ed è stato un ottimo punto di partenza. È un paese in cui ci fa sempre p

iacere tornare perché apprezziamo molto il cibo e il vino. L’apertura del concerto dei Muse fu uno dei più assurdi mai vissuti. Non abbiamo mai visto nulla di simile, il pubblico italiano quel giorno ha veramente vissuto la musica.

Il vostro modo di fare musica è cambiato nel corso degli anni?

Abbiamo due album alle spalle, e di volta in volta ci siamo spinti oltre i confini dei generi musicali, e abbiamo più esperienza che ci consente di sperimentare sia a livello di scrittura che di registrazione. Non abbiamo paura di sperimentare. Il nostro disco precedente è stato uno di reazione al primo, questo invece è un disco che rappresenta un nuovo capitolo.

A proposito dei live stream che farete, come vi preparerete e cosa ne pensate dei social che nei mesi di lockdown hanno sostituito la vicinanza sociale?

I live stream saranno strani, però siamo entusiasti a preparare questo show molto diversi rispetto al solito, abbiamo molta voglia di novità. Magari questa può essere una scusa di vedere una band in maniera diversa. Per i social ci sono pro e contro. Molte persone li hanno utilizzati in questo periodo, ma pensiamo che andrebbero regolamentati, così come la televisione e la radio.

La ricerca di suoni è più moderna, è una scelta solo artistica o ha anche l’obiettivo di raggiungere un audience maggiore?

Dominic è uno che è molto attento alle novità a livello sonoro, è un produttore molto prolifico, non solo al livello pop rock, ma anche di hip hop. Lui ha le antenne sempre dritte e grazie a lui il nostro sound è sempre molto fresco. Ci

siamo volti spingere al di là dei confini del rock, nonostante ci piacciono molto le urla del rock anni ’70, però noi viviamo in un’epoca dove c’è la cultura della playlist, e si può parlare di fluidità di generi musicali. Questo ha a che fare con la nostra musica. Se guardiamo al nostro pubblico, la differenza tra fasce d’età è molto ampia. Non siamo partiti con l’intenzione di conquistare un determinato pubblico, ma se abbiamo raggiunto questo è perché siamo riusciti a fare qualcosa di molto variegato.

Nell’autunno 2021 i NOTHING BUT THIEVES partiranno per un tour che toccherà anche l’Italia, con un’unica tappa in programma il 3 novembre al Fabrique a MILANO.

ABOUT NOTHING BUT THIEVES

Gli ultimi anni per i Nothing But Thieves sono stati ricchi di successi. Con oltre 700 mila copie di album vendute e 750 milioni di stream ad oggi, hanno conquistato un pubblico fedele e ampio grazie al loro sound alternative rock di grande impatto, consolidandosi come una delle attuali migliori rock band al mondo. Hanno venduto 150 mila biglietti durante l’ultimo tour, il loro più grande nel Regno Unito fino ad oggi, che ha anche registrato il sold out per lo show all’Alexandra Palace di Londra. Inoltre, tutte le date del tour mondiale Broken Machine sono andate sold out. Il gruppo si è esibito in programmi tv statunitensi come quelli di James Corden e di Jimmy Kimmel, dopo che nel 2015 il suo album di debutto è diventato il più venduto da una rock band britannica negli Stati Uniti e dopo essersi esibito in spettacoli internazionali dalla Polonia ad Amsterdam, dove ha suonato in un’arena per 6 mila fan. Dopo aver presentato alcuni inediti al Tufnell Park Dome in occasione di uno dei concerti organizzati dai BRITs / War Child, questa primavera la band sarebbe dovuta partire per un tour internazionale, ma al momento tutte le date sono state posticipate fino a nuovo avviso. Durante il periodo di lockdown si sono cimentati nelle “Solitude Sessions”, performance live in cui hanno suonato il loro repertorio sul proprio canale YouTube. Il 17 giugno hanno pubblicato una versione del loro singolo “Sorry” in collaborazione con i loro fan, che hanno realizzato 150 video in cui cantano e suonano diversi strumenti insieme alla band. I Nothing But Thieves sono Conor Mason (voce, chitarre), Joe Langridge-Brown (chitarre), Dominic Craik (chitarre, tastiera), Philip Blake (basso) e James Price (batteria).

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