Intervista – JESON con “Solo un uomo” continuo a cercare la mia strada musicale

Intervista – JESON con “Solo un uomo” continuo a cercare la mia strada musicale

Jeson ha pubblicato l’Ep  “SOLO UN UOMO” una nuova tappa del suo percorso artistico che racchiude i suoi brani in un progetto più ampio, sempre mantenendo un’attitudine internazionale.

L’EP contiene sei tracce, tra singoli già pubblicati, come “Perdonare te”, “La Cura Sbagliata”, “Hallelujah”, “Il Mio Posto”, e inediti: la titletrack “Solo un uomo” e “Se penso a me”. “Solo un uomo” si conferma un progetto che attinge a suoni R&B, con moltissime influenze di generi musicali diversi, tra cui rap, pop, atmosfere Gospel, oltre a twist di elettronica.

Il mood è fortemente intimo e personale, incentrato sul racconto che Jeson fa della sua vita e delle esperienze che ha vissuto fino ad ora, dividendole in capitoli per riflettere meglio su se stesso attraverso la musica e per trasmettere il valore importante dell’accettazione di se.

L’INTERVISTA 

“SOLO UN UOMO” è il tuo nuovo EP. Un disco che attraversa l’urban con moltissime influenze di generi musicali diversi, tra cui rap, pop, elettronica e pure gospel. Ci racconti come nasce questo viaggio?

Questo viaggio è nato dall’esigenza di distinguere la mia musica da quello che siamo abituati ad ascoltare perché credo che questo un artista deve cercare di fare.
Trovare una propria strada, non ho la pretesa di dire che l’ho trovata ma sto lavorando per questo.

“Solo un uomo” è la focus track di questo progetto a cui tengo molto. Il brano racchiude nella sua essenza il messaggio che voglio trasmettere attraverso questo viaggio strutturato in capitoli.
L’ispirazione mi venne da un film che guardai tempo fa, lo cito a seguire:

Marco Aurelio decise di assumere un servo per farsi accompagnare nelle piazze di Roma. Questo aveva solo un compito, sussurrargli all’orecchio mentre lo riempivano di lodi “sei solo un uomo!

Presi ispirazione da questa frase per scrivere un pezzo in cui affronto un dialogo con la mia vita, rivolgendomi a questa come fosse una persona a me cara. Essendo un progetto di presentazione della mia musica e della mia persona, ho voluto spiegare quanto sia importante accettarsi per ciò che si è, malgrado a volte la vita provi a metterci in dubbio.

Avere paura di qualcosa, non essere all’altezza delle aspettative, soffrire per amore sono tutte cose normali.
È fondamentale capire che, però, tutto ciò va spesso al di là del nostro controllo, in quanto siamo solo persone fatte di carne ed ossa. Niente di più, niente di meno.

Ha di recente collaborato con Marco Mengoni come featuring per il brano “Lasciami indietro”: come è stata la collaborazione e soprattutto cosa hai imparato da Marco e cosa stimi del suo essere artista?

Lo stimo per tante cose, dalla tecnica a come interpreta le sue canzoni, è una persona bellissima per il poco che ho potuto vedere, non mi sono mai sentito a disagio in sessione con lui e soprattutto non ho mai sentito la forzatura in quello che stavamo facendo.
Ci siamo conosciuti perché gli ho fatto da autore per il brano, gli mandai un provino cantato da me e a lui piacque la mia voce a tal punto da chiedermi di cantarla con lui

Come ti vorresti vedere tra cinque anni?

Su un palco a cantare i miei brani davanti ad un pubblico. Questa è la vita che voglio.

Qual è un tuo sogno musicale?

Essere riconoscibile ed emozionare gli ascoltatori. Vivere di questo scambio di energia tra me e le persone che mi seguono per quello che scrivo.

Qual è l’ultimo concerto che hai visto?

The Weeknd, esperienza pazzesca. Una di quelle che ha cambiato la percezione di quello che stavo facendo (in positivo ovviamente)

⁠Scegli un disco che hai ascoltato di recente e ti senti da consigliare. Quale sarebbe?

Ultimamente non trovo tanta musica che mi rapisce però sono stato molto in fissa con il disco di Raye, My 21s Century Blues, molto bello!

Se fossi il direttore di un giornale musicale chi metteresti in copertina questo mese?

Come dicevo non sono stato attirato da nulla in particolare in questi ultimi mesi quindi non saprei.

ABOUT JESON 

Jeson è il nome d’arte di Daniele Fossatelli, romano classe ’98, nato nel quartiere Cinecittà.

Comincia ad avvicinarsi alla musica all’età di 13 anni. La sua carriera inizia con la scrittura di testi e poesie che trovano il giusto abbinamento con la musica black. In seguito, riesce a concretizzare il proprio percorso musicale grazie alla collaborazione con il producer MDM, in cui Jeson trova il giusto partner musicale. Influenzati da artisti internazionali come 6lack, Anfa Rose, The Weeknd, e Labirinth lavorano e si impegnano per proporre un repertorio nuovo e originale nel panorama urban italiano, a metà tra rap e R&B nelle loro versioni più crepuscolari e riflessive.

Con il singolo “Diario di Bordo” (14 gennaio 2021) riesce a catturare l’interesse della scena musicale, che che continua a seguirlo con attenzione nel suo primo progetto ufficiale “Fuori da un oblò” (14 maggio 2021), in cui l’artista racconta la sua Odissea psicologica vissuta durante il primo lockdown. Con le sue linee e il suo stile attira fin da subito l’attenzione di molti big italiani.

In seguito alla release del suo primo EP, oltre a lavorare come autore per altri artisti, Jeson inizia a gettare le basi per il suo nuovo progetto, sempre in collaborazione con il produttore MDM. Il 2023 sarà un anno fondamentale per la sua carriera artistica e autorale, iniziato con la firma per Epic Records/Sony Music Italy e l’annuncio del brano “Il Mio Posto” (7 aprile 2023), accompagnato dal videoclip, seguito dalla collaborazione con Marco Mengoni come feat. dell’album “Materia Prisma” per il pezzo “Lasciami indietro”. Il 16 giugno esce “Hallelujah”, seguito da “La cura sbagliata” (22 settembre). L’8 marzo 2024 pubblica il singolo “Perdonare te” che anticipa l’EP “Solo un uomo” disponibile dal 12 aprile su tutte le piattaforme digitali

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