A un anno dall’uscita di “Forma Liquida”, ceneri torna con “come ortiche nel cemento”, un EP che sa di introspezione e sperimentazione, dove la voce e le immagini diventano materia viva, tessendo un dialogo fra suono, memoria e spazio urbano.
La giovane cantautrice friulana (classe 2000) attraversa le proprie radici con uno sguardo curioso, osservando tanto il suo vissuto quanto ciò che la circonda, e lo fa con una musicalità che oscilla tra elettronica organica e atmosfere acustiche, talvolta rarefatte, talvolta intense e avvolgenti.
L’abbiamo incontrata. Ecco il racconto del percorso di “come ortiche nel cemento”.
L’INTERVISTA
È uscito il tuo EP da pochi giorni. Che feedback stai ricevendo?
Per ora sono molto contenta: i feedback sono positivi. Ma non cerco l’immediatezza, preferisco che le cose sedimentino, che l’ascolto maturi nel tempo.
Non ho fretta: mi interessa che il disco trovi il suo ritmo naturale.
“come ortiche nel cemento” sembra un diario emotivo. Quanto c’è di autobiografico e quanto arriva da ciò che osservi negli altri?
Direi entrambe le cose. Sono introversa, riflessiva, quindi parto spesso da quello che mi tocca personalmente. Ma sto imparando anche a lasciarmi attraversare dalle storie degli altri, da conversazioni, impressioni, racconti casuali. C’è sempre qualcosa da imparare, e questo mi aiuta a comprendere meglio ciò che mi circonda.
C’è stato un momento preciso che ha fatto scattare l’urgenza del disco?
Non direi un big bang. È stato più un processo continuo: dopo “Forma Liquida” ho continuato a scrivere, e continuo tuttora. Col tempo mi accorgo che certe tematiche ritornano, insistono, chiedono spazio. Quando un nucleo emotivo ritorna così spesso, capisco che è quello il materiale da attraversare.
Quali sono state le tue reference musicali per questo lavoro?
Ho ascoltato cose molto diverse. Sicuramente i Radiohead: quel modo di fondere elettronica e matericità acustica mi ha sempre affascinata. E poi Caroline Polachek, che adoro per il suo background operistico e per le sue linee vocali così elastiche. Mi ha ispirata molto a usare la voce in modo differente, più libero.
La tua musica ha una componente visiva molto forte. Quanto conta per te l’immagine?
Moltissimo. Vengo da studi di grafica, quindi l’aspetto visivo è nel mio DNA. Non penso alle discipline come compartimenti stagni: mi piace unire linguaggi diversi, lasciarmi ispirare da fotografie, video, atmosfere. Spesso scrivo proprio a partire da immagini mentali.
La cover è molto evocativa: crisantemi, terriccio, cemento. Come nasce?
Da una riflessione sul titolo: “come ortiche nel cemento”. Volevo rappresentare la tensione tra natura e artificio. Amo i crisantemi, anche se hanno una fama un po’ triste: trovo che siano bellissimi e volevo riabilitarli visivamente. Con una fotografa bravissima, Aria Ruffini, abbiamo provato a unire questi due mondi – organico e urbano – in un’unica immagine.

Siamo a fine 2025, periodo di Wrapped di Spotify. Il tuo com’era?
Imbarazzante! Mi dava un’età di ascolto di 45 anni (ride). In realtà il mio Spotify è stato completamente monopolizzato da Elliott Smith: top artista, top album, top canzone… tutto suo. Lo sto ascoltando in modo quasi ossessivo, e mi sta ispirando molto nella scrittura post-EP.
Vivi a Milano da un po’?
Da febbraio. Mi sto ancora ambientando, ma la città mi sta stimolando parecchio.
Hai già in mente dei live prossimi?
Sì, stiamo definendo come muoverci dopo l’uscita del disco. Per ora posso dirti che faremo un piccolo live acustico a Milano il 18 dicembre, con la redazione de Scomodo. Mi piace molto il loro approccio editoriale, quindi è un appuntamento a cui tengo molto.
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ABOUT
Irene Ciol in arte ceneri, è una cantautrice friulana classe 2000. Nata in provincia di Pordenone, in un paesino di 8000 anime tra i campi, è cresciuta respirando arte e aria buona. Una voglia incessante di sperimentare e creare l’ha portata sin da piccolissima a confrontarsi con la pittura e poi con la fotografia, passione che ha ereditato dal nonno e dal padre. Nel 2016 grazie a un corso di song writing si è avvicinata alla musica, universo che le ha permesso di trovare un modo per raccontarsi, esprimersi e capirsi. Da lì in poi non l’ha più abbandonato. Nel 2022 è uscito per peermusic ITALY il suo primo EP “Nello spazio che resta” prodotto dai B-CROMA, presentato al MI AMI 2022 e seguito da un tour estivo nelle principali città italiane curato da BPM concerti. A distanza di quasi un anno dall’uscita dell’EP, entrato da subito nelle maggiori playlist editoriali di riferimento (Indie Italia, New Music Friday, Equal Italia) e anticipato dai singoli “Lucchetti” e “Appartamento”, esce nel 2023 l’EP “Nelle teste degli altri”, seconda parte che definisce e completa il racconto iniziato con “Nello spazio che resta” ed esce poi il singolo “Porta”. Nel 2024 comincia il suo percorso con Double Trouble Club, label e agenzia di management fondata da Jacopo Pesce e Max Brigante, in collaborazione con Island Records/Universal Music Italy. Per l’etichetta escono i brani: “Ultima Festa”, “Ritornerò”, seguiti da “Periferia” e “Senza Stelle” e “Ghiaccio” feat chiello, l’ultimo singolo che anticipa l’uscita dell’album d’esordio “Forma Liquida”. Dopo l’uscita, a maggio 2025, del singolo “due lune”, ceneri è protagonista di una serie di concerti come opening ufficiale del club tour di Chiello e successivamente è sul palco del Mi Ami 2025. Segue la pubblicazione del brano “quasi all’improvviso” mentre a settembre esce il nuovo singolo “sbalzi d’umore” sempre per Double Trouble Club/Island Records (Universal Music Italia). Nello stesso periodo Irene partecipa ad un camping internazionale di scrittura, unica artista italiana – su 12 partecipanti totali – scelta tra più di 400 candidature provenienti da tutta Europa. Il 14 novembre esce il nuovo singolo “ragnatela” che anticipa l’EP “come ortiche nel cemento” in uscita il 28 novembre sempre per Double Trouble Club/Island Records (Universal Music Italia).