I Tortoise annunciano “Touch”, il nuovo album della band, il primo dal 2016.
Questo nuovo lavoro delle icone del “post-everything” è pubblicato da International Anthem il 24 ottobre in formato LP, CD e download digitale, e dall’11 novembre anche sulle piattaforme di streaming.
Il singolo di lancio Layered Presence, già disponibile, è accompagnato da un video diretto da Mikel Patrick Avery.
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Con Touch, i membri dei Tortoise — Dan Bitney, John Herndon, Douglas McCombs, John McEntire e Jeff Parker — mettono a frutto il loro approccio collettivo alla scrittura: un processo leggermente anarchico ma risolutamente egualitario, dove le idee prevalgono sull’ego, alla ricerca di una muscolarità astratta.
Pur mantenendo escursioni nelle atmosfere jazz scure e finemente intrecciate che hanno caratterizzato lavori storici come Millions Now Living Will Never Die e TNT, Touch si distingue soprattutto per l’aperta e decisa propensione dei Tortoise al gesto grandioso. Kraut-rock aerodinamicamente riadattato, esplosioni techno artigianali e fanfare spaghetti western costruite su dettagli minuziosi si intrecciano secondo il loro ormai inconfondibile stile, tanto affascinante quanto enigmatico, un puzzle da gustare piuttosto che da risolvere.
La diversità stilistica riflette anche le attuali condizioni operative della band: con due membri ora a Los Angeles, uno a Portland e solo due rimasti nella città natale di Chicago, il processo creativo si è trasformato radicalmente rispetto agli anni ’90, quando vivevano insieme in un loft sperimentando senza sosta per definire il loro sound.
Registrato tra Los Angeles, Portland e Chicago, Touch è il risultato di uno sforzo intenzionale di questi cinque musicisti per riconnettersi, ritrovare il proprio centro e ridare nuova energia al loro suono, realizzando forse l’uscita più eterogenea della loro carriera.
Touch rappresenta la conclusione di una reunion a lungo meditata, i cui frutti i Tortoise avevano già iniziato a condividere lo scorso marzo con l’uscita di Oganesson — “un brano funk in 7/4, fuori dagli schemi, con un’atmosfera da film di spionaggio” (New York Times), incluso nel nuovo album — presentato prima di un concerto d’apertura che ha ripercorso l’intera carriera della band al festival Big Ears. A questo è seguito l’EP Oganesson Remixes, con reinterpretazioni firmate dal poeta e attivista Saul Williams, dalla celebre ingegnere di mastering Heba Kadry, dal batterista dei Black Keys Patrick Carney, dalle icone indie Broken Social Scene e dal collega di etichetta discografica Makaya McCraven.
LA TRACKLIST

1. Vexations
2. Layered Presence
3. Works and Days
4. Elka
5. Promenade à deux
6. Axial Seamount
7. A Title Comes
8. Rated OG
9. Oganesson
10. Night Gang
IL TOUR
Dopo una serie di concerti negli Stati Uniti, fra Los Angeles, Austin, Chicago (per la prima volta con la Chicago Philharmonic Orchestra) e New York (tre date già sold out alla Bowery Ballroom), a fine novembre il quintetto arriverà nel Vecchio Continente, toccando Regno Unito, Finlandia, Svezia, Germania, Francia, Belgio, Austria, Svizzera Portogallo e Italia.
Nel nostro Paese si esibiranno a Perugia, domenica 25 gennaio al Teatro del Pavone (info). Altre date europee saranno annunciate a breve.