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TOP 100 2025: La classifica e la playlist
I migliori e peggiori dischi, artisti e concerti del 2025 (Secondo noi!!!)

I migliori e peggiori dischi, artisti e concerti del 2025 (Secondo noi!!!)

Anatomia critica di un anno musicale fra urgenze reali e declini programmati. 

Il 2025 ha messo a nudo una frattura ormai irreversibile: da una parte artisti capaci di sperimentare e avere una visione creativa nuova e dall’altra carriere che vivono di rendita, intrappolate nel riflesso del proprio passato. Non è stata una questione di generi, ma di postura. Chi ha accettato il rischio ha inciso. Gli altri hanno semplicemente occupato spazio.

Per fare un punto sulla musica suonata questo anno abbiamo chiesto alla redazione di Newsic di fermarsi, ascoltare di nuovo, discutere, dissentire e infine prendere posizione.

Il risultato non è una classifica, ma una mappa: una lista (rigorosamente in ordine alfabetico) condivisa di top e flop che racconta un anno musicale attraversato da scarti improvvisi, ritorni problematici e rare, preziose conferme.
Non contano i numeri, né le aspettative. Contano le opere, i concerti, gli artisti che hanno saputo lasciare un segno — o che hanno clamorosamente mancato l’appuntamento con il presente.

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I TOP 

I MIGLIOR ALBUM 

Bad Bunny – Debí tirar más foto
Un disco che usa la memoria come strumento politico ed emotivo. Bad Bunny rallenta, osserva, riflette. Meno immediato, più profondo, sorprendentemente adulto.

I Cani – Post mortem
Un’autopsia sentimentale dell’Italia contemporanea. Contessa scrive come se non dovesse più dimostrare nulla, e proprio per questo colpisce nel segno.

Rosalía – Lux
Un album di sottrazione e controllo. Rosalía abbandona l’eccesso e lavora sul dettaglio, sulla luce radente, su una pop art che diventa forma alta di composizione.

The Murder Capital – Blindness
Post-punk come linguaggio ancora vivo, urgente, fisico. Blindness non consola, non media, non ammicca: aggredisce.

Wet Leg – Moisturizer
Ironia come metodo, leggerezza solo apparente. Un disco che dimostra come si possa essere pop senza essere banali, intelligenti senza diventare algidi.

I MIGLIORI SINGOLI 

Andrea Laszlo De Simone – Quando
Tempo sospeso, scrittura rarefatta. Una canzone che esiste fuori dalla cronologia del pop.

Doechii – Nosebleeds
Intelligenza ritmica e identità pienamente formata. Doechii si conferma una delle voci più necessarie del presente.

Nine Inch Nails – As Alive As You Need Me To Be (Tron: Ares OST)
Industrial emotivo, pulsante, futuribile. Reznor e Ross trasformano la colonna sonora in dichiarazione esistenziale.

Olivia Dean – Man I Need
Eleganza senza manierismi. Un brano che cresce lentamente e resta, come una ferita gentile.

Rosalía – Reliquia
Minimale, sacrale, carnale. Un frammento purissimo del suo linguaggio.

I MIGLIORI CONCERTI 

I Cani – Bologna
Essenziale, teso, emotivamente chirurgico. Un live che non concede distrazioni.

Little Simz – Milano
Potenza narrativa e controllo assoluto della scena. Una lezione di presenza.

Oasis – Ovunque
Il ritorno che sembrava impossibile: arrogante, rumoroso, sorprendentemente vitale.

ARTISTI TOP 

Olivia Dean
La grazia come scelta radicale.

Princess Nokia
Libera, imprevedibile, fuori asse per vocazione.

Rosalía
Ancora una volta un passo avanti, senza bisogno di urlarlo.

I FLOP 

I PEGGIORI ALBUM 

Arcade Fire – Pink Elephants
Un disco che sembra non sapere perché esiste. La retorica epica si svuota, l’urgenza evapora. Rimane solo la sagoma di ciò che furono.

Damiano David – Funny Little Fears
Tanta estetica, poca scrittura. Un progetto che confonde ambizione con posa e profondità con teatralità.

Richard Ashcroft – Lovin’ You
Un ritorno privo di rilevanza. Ashcroft resta imprigionato nella propria iconografia senza riuscire a rimetterla in discussione.

Taylor Swift – The Life of a Showgirl
Iper-prodotto, sovrascritto, autoreferenziale. Per la prima volta la narrazione personale diventa autocompiacimento.

Tommaso Paradiso – Casa Paradiso
Comfort pop che scambia l’abitudine per intimità. Nessun rischio, nessuna visione, solo gestione ordinaria del sé.

I PEGGIORI CONCERTI 

Fedez – Assago
Il personaggio schiaccia la musica. Concerto senza tensione reale.

Lazza – Milano
Spettacolo patinato, anima assente. Tutto funziona, nulla vibra.

Sfera Ebbasta & Shiva – Milano
Puro esercizio di brand, zero urgenza espressiva.

ARTISTI FLOP 

Laura Pausini
L’eterno ritorno dello stesso, senza frizioni.

Tiziano Ferro
Grande voce, assenza totale di rischio.

Tommaso Paradiso
Immobilismo emotivo elevato a poetica.

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