Recensione: COMA_COSE – Hype Aura

Recensione: COMA_COSE – Hype Aura

Certi cantanti cantano e tu pensi: “Questi sono amici miei”. Tipo i Coma_Cose, con il loro nuovo disco “Hype Aura”.

Il motivo è facile: sono onesti e parlano la tua stessa lingua, ma un po’ meglio. Che poi è una lingua semplice fatta di pop-ismi, modi di dire, fermate della metro, momenti di staticità alternati a barlumi di autocompiacimento e iperattività, battute che capiscono solo quelli del tuo giro, mozziconi di sigarette e bicchieri di amaro lasciati a metà davanti alla saracinesca di un negozio chiuso. A riempire gli interstizi, c’è Milano, quella poco glamour e molto Giambellino e via Gola.

Benvenuti nel mondo dei Coma_Cose, dove di (nemmeno troppo) complicato c’è solo il titolo del loro album. “Hype Aura”. E’ come uno stereogramma, ma sonoro. Per capire cosa nasconde, dovete ripeterlo ad alta voce, un paio di volte, con concentrazione.Tutto quello che è banale e familiare, ripetitivo e rassicurante è Coma_Cose. Le “cose”, non a caso, sono quelle a cui non badiamo perché stanno là da sempre, come il vaso della nonna sullo scaffale in alto, pieno di polvere e bruttissimo, ma pieno di poesia.

I Coma_Cose cantano la normalità in modo speciale. Il loro linguaggio, ricco di giochi di parole, è di una raffinatezza inaspettata. Eppure, appunto, non c’è nessun significato sconosciuto ai più e accessibile solo alle menti più fini. Di loro bisogna fidarsi e seguire il flusso. L’ascolto, così, diverrà immersivo, catturante. Vi divertirete sentendovi a casa. La casa diventerà un posto speciale. Francesca diventerà California e Fausto, Edipo. Una terra da sogno e un re leggendario nascosti dietro una biondina con i capelli rasati e un visto semi-nascosto da barba e visiera, che si conoscono in un negozio in cui sono entrambi commessi e danno vita a qualcosa che non si può definire né rap, né trap, né indie, né un tormentone radiofonico.

Tutta roba che oggi va di moda, e invece le Coma_Cose sono ben altre.

Score:  7,00

Tre brani da ascoltare subito Granata – Via Gola – S. Sebastiano

Quotes:

Sto cercando un posto tutto mio
È solamente ciò che voglio
Oggi tutto bene, sì, ma domani-comio
Mi vedi sono qui davanti
Ma con la testa a mille miglia
È come dire: “Li chiamano fichi d’india
Ma ce n’è di più in Sicilia”
Non mi ricordo cosa ho fatto ieri
Ma so capire i sentimenti veri
Sono quelli che lavorano di notte come i panettieri
Quanta paura di essere diversi
Ma quanta noia ad essere perfetti
I ponti sono fatti per buttarsi
Mica per metterci i lucchetti

Ho forse troppo fantasia
Io ho dei problemi di allegria
Sì, ho solo la mia batteria
Che fa poom-poom-cha
Come? Come?
Poom-poom-cha

E in pratica
Tutti vestiti di nero con la faccia pallida
Sembriamo la Juventus
E tu per fare il derby
Ci hai tirato una granata nei denti
Sì ma tanto non ci prendi
Coma Cose è il nome della mia famiglia
Continuo a correre con chi fa miglia
So da dove vengo, non so dove vado
Mio nonno è tropicale, quindi ho un avocado
Continuo la scalata fino all’Everest
Alice guarda i gatti perché i Kanye West
Lavoro sodo, tiro su le maniche
Perché voglio che ci tiri su le mani te
(Granata)

Certe notti fredde come gli occhi degli husky
Nelle tasche dei giubbini dei maschi
A volte ti scaldi, a volte ti incastri
Ma spesso son solo disastri, e ti ricordi
Quando avevamo quel vecchio stereo (na na na na)
E neanche ci eravamo accorti (na na na na)
Dalle casse rotte che gracchiavano (na na na na)
Uscivano i Beach Boys distorti

Cosa? Come? Beach
Cosa? Come? Beach Boys distorti
Cosa? Come? Beach
Cosa? Come? Beach Boys distorti
E scusa ma non ho capito
A che cosa si è riferito
Sarà mica il tuo cantante preferito

La tua musica l’accetto
Come Jack Nicholson in albergo
Mi dispiace ma ‘ta veloce
Tu al massimo hai talento
Il mondo è consumista come la mia mar-
Quando dal mondo voglio starmene lontano
Nella notte di Milano noi lì sotto
La luna è giallo zafferano facci un risotto
Anzi no, restiamo a casa chiama un delivery
Coma Cose fanno roba nuova come Delhi
Musica ti amo, musica ti odio, noi
Città del Messico, Pantere Nere sopra al podio
Ai party vado ma non mi diverto più
Se no nel naso Havana-Cola sì ma senza Rum
Ho qui nel cuore una ferita ma non so ricomporla
Che non mi basta neanche l’ago e il filo di Cadorna
610 è il tuo numero, mi ripetevi: “Sei uno zero”
E adesso che a girare finalmente inizia
Ti dico “Vaffanculo”, sì ma in amicizia
Nuovi cantanti, io agli opposti
Loro tarocchi, Jodorowsky
Loro tutto fumo e mai arrosti
Io poeta, Majakovskij
(Beach Boys Distorti)

Cosa abbiamo preso non lo so
So che sento come quando appoggi le conchiglie
Alice nel paese delle mie caviglie
Pensavo che le due “o” della scritta “The Doors”
Fossero pastiglie (e infatti)
La Darsena è migliore della Costa Azzurra
Sarà che forse ho preso questa botta assurda
Però questo Naviglio è meglio della Senna
Che di sicuro non ci muori in curva
Ehi, taglia pupille come Buñuel
Animali a sangue caldo tipo vin brulé
Con la pelle che va a fuoco, sembra crème brûlée
Diventiamo tutti rossi come King Krule
Yeah, mi sento inadeguato ma mi piace
Metà mega para, metà mega pace
Davanti l’alba, la luna dietro
Ti dico i miei segreti, ma non senti
Perché portano via il vetro
(Via Gola)

Ah, la mia auto è come Santo Sebastiano
Quindi ci metto la freccia
Così dopo accostiamo
Eh, uoh
Fermati qui che c’è l’automatico
Pensavo, Milano è una citta emo
Perché il Duomo è gotico? Boh
All’evento il rinfresco era troppo piccante
Sapeva di paprica
Nel cesso ho beccato una modella
Tutta bambata come Africa (non fa per me)
Per noi che siamo gente di frontiere
Ecco perché apprezzo
Chi ha lo sguardo triste
Come Trieste senza la E nel mezzo
Coma Cose

Coma Cose
Coma Cose
Sempre che abbiamo un’anima
L’affitto, l’affetto, la fotta
Sempre che abbiamo un’anima

Le storie, le foto, le pose, le marche
Ma cosa c’entra con l’arte?
Ho gli anni di García Márquez
I vizi ti schiacciano, ti abbracciano
O li eviti o ci convivi
E con le bastonate
Non è facile capire capire di chi sia la colpa
E ricomporre le tessere dell puzzle-ini

La critica sociale, la politica
La povertà, il disagio umano
Vorrei approfondire, ma penso
Che il mio vero nemico
Sono io quando ho un telefono in mano
(Quando ho un telefono in mano)
Foto, click, rifacciamo?

Ho bisogno di una valvola di sfogo
Come quella dei braccioli da bambini al mare
Ci soffiamo dentro l’anima e a quanto pare
La mia anima inquieta mi ha impedito di annegare
(S. Sebastiano)

 

Tracklist:  

Granata
Mancarsi
Beach Boys Distorti
Via Gola
Lametta
S. Sebastiano
Mariachidi
Squali
Intro

Discografia:

2019 Hype Aura

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