È scomparso a 83 anni Livio Macchia, fondatore e storico bassista de I Camaleonti, una delle band simbolo della stagione beat italiana.
Figura schiva ma centrale, Macchia aveva dato vita al gruppo all’inizio degli anni Sessanta insieme a Paolo De Ceglie e Riki Maiocchi, nei sotterranei del Santa Tecla di Milano, uno dei primi templi della musica giovanile italiana.
Il nome del gruppo – I Camaleonti – era già una dichiarazione d’intenti: la capacità di adattarsi, cambiare pelle, modulare il repertorio in base al pubblico. Una qualità che Macchia ha sempre incarnato, attraversando i decenni con una coerenza silenziosa. Prima del successo nazionale, i suoi primi passi si erano mossi tra formazioni minori come i Beatnicks, i Demoniaci, i Marines/Mods, in un’epoca in cui fare musica significava soprattutto suonare nei club, sperimentare, cercare una voce comune.
Con I Camaleonti, Livio Macchia ha firmato pagine importanti della canzone italiana, contribuendo alla transizione dal beat al pop melodico, tra armonie vocali e arrangiamenti sempre curati. Il gruppo conobbe il successo già a metà anni Sessanta, per poi consolidarsi negli anni Settanta con hit che attraversarono generazioni. Ma Macchia rimase sempre dietro le quinte, figura solida e discreta, fedele al basso e allo spirito di band.
In un post la band lo ricorda cosi
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