Era atteso un cambiamento, ma la sua portata deflagra in modo inequivocabile. Gemitaiz non si è limitato a migliorare, ha compiuto una vera e propria evoluzione artistica.
“Elsewhere” non è un titolo casuale, ma la dichiarazione della necessità di cercare altrove per rinnovare la propria visione, evitando il rischio di ripetitività o stanchezza creativa. È un viaggio di auto-analisi che l’artista romano intraprende senza però isolarsi.
Le sue liriche sono taglienti e precise, usate per scandagliare sia il panorama sociale che la propria sfera interiore.
“Elsewhere” è nato dall’esigenza che ho sentito, quella di dovermi distanziare dal mercato musicale odierno, dalle classifiche, dalla velocità degli streaming.
È un’esigenza motivata dal fatto che il mondo di oggi è un inferno e che sono sempre meno i posti sicuri dove rifugiarsi, sia fisicamente che nell’anima.
Questo disco è stato il mio nascondiglio. Ho capito che non volevo scrivere un album leggero.Volevo scrivere un progetto importante perché ora è il momento di dire qualcosa di importante, ora è il momento di sfruttare al massimo le cose che ho imparato nella vita.
“Elsewhere” non è solo il mio disco, è il disco di tutti i musicisti che ci hanno suonato sopra, è il disco di chi ha scattato le foto e ci ha seguito nelle sessions, è un disco comunitario di amici che hanno come regola fondamentale la stessa, fare qualcosa di bello e di autentico per il mondo, qualcosa che trasmetta un brivido o una riflessione per chiunque abbia il coraggio di immergercisi.
Io ora non posso essere certo di aver scritto un disco importante, quello me lo direte voi, ma sono certo che è il disco che volevo fare e non vedo l’ora che possa riempire le vostre giornate come ha riempito le mie, anzi le nostre”.
Gemitaiz affronta con lucidità le verità scomode della nostra epoca: i rapporti logorati, l’ossessione per il denaro, le dinamiche tossiche dell’industria discografica, il senso di disagio, i demoni che affollano la mente e la solitudine che spesso accompagna la notorietà. È un racconto onesto, ricco di introspezione e sincera ricerca, che supera il mero sfogo per elevarsi a commento critico. Non è solo un racconto “sentito”, è un resoconto meticoloso delle contraddizioni che ci circondano.
Dal punto di vista musicale, l’album è una dimostrazione netta di maturità sonora. Chi temeva una rottura totale con le radici si troverà invece di fronte a una struttura complessa e sorprendentemente organica. La raffinatezza si manifesta chiaramente nel beat influenzato dal jazz in Elsewhere, nella ricerca sonora meticolosa quasi prog che anima brani come Pensa o nel tango del futuro di La Notte , il pezzo con Meg, veri e propri laboratori sonori.
L’impiego fondamentale di strumenti reali suonati da musicisti, un dettaglio cruciale nell’attuale panorama dominato dal digitale, regala al disco una profondità e un calore che sono l’antitesi della produzione standardizzata. L’estetica è diretta, senza filtri, e riflette il credo di Gemitaiz: non avere timore di esporsi e prendere posizione.
Tutte le diciassette tracce presentano uno sviluppo musicale di altissimo livello, non come ornamento, ma come componente essenziale della narrazione. La collaborazione su Old School con Salmo è l’esempio perfetto di come si possa onorare lo stile delle origini proiettandolo verso l’evoluzione, così come gli splafonamenti latin di Hangover Pt.2, eleganti, solari e armoniosi sono visione e non fondamentalismo stilistico.
Il parterre di collaborazioni è un vero e proprio mosaico di influenze e generi: da Mathilde Fernandez, Neffa e Meg, che aggiungono sensibilità melodica e ritmica inedite, a Coez, MadMan e Danno, pilastri del rap italiano. La presenza di artisti come Venerus e Joshua testimonia una volontà precisa di costruire una rete sonora che va oltre i confini del genere. Nessun ospite appare come un riempitivo; ognuno è un elemento funzionale che contribuisce alla solidità del complesso sonoro di Gemitaiz.
È un lavoro potente, che esige ascolti attenti. Se “Elsewhere” è la mappa del luogo in cui Gemitaiz ha scelto di esiliarsi, è anche la prova che, per quanto lontano si vada, il peso specifico dell’artista non può che aumentare: la sua solitudine è sonora, complessa e, in ultima analisi, irrinunciabile per la scena!
SCORE: 8,00
TRE BRANI DA ASCOLTARE SUBITO
Elsewhere – Pensa – La Notte
BRANI DA SKIPPARE
Un disco da ascoltare dall’inizio alla fine!
TRACKLIST
L’Altro Mondo feat. Mathilde Fernandez – prod. Gemitaiz
Elsewhere – prod. Gemitaiz
Vieni Te – prod DJ 2P, ADMA
Flowman – prod. MACE
Old School feat. Salmo – prod. Gemitaiz
Tra Le Nuvole – prod Il Tre Beats
Dancing With The Devil Pt.2 feat. Neffa e Ele A – prod. Gemitaiz
Pensa – prod. MACE
Brother & Sister feat. Coez – prod. Ceri Wax
Lacrime feat. MadMan e Venerus – prod. PK
Non Mi Scende – prod. Gemitaiz, Frenetik&Orang3
Niente Di Meglio – prod. Frenetik&Orang3
<3 <3 – prod. MACE
La Notte feat. Meg – prod. Frenetik&Orang3, MACE
Hangover Pt.2 – prod. Frenetik&Orang3, MACE
Time Machine feat. Joshua e Danno – prod. Gemitaiz, Stabber, Mixer T
Apatia – prod. Gemitaiz
DISCOGRAFIA
2013 – L’unico compromesso
2014 – Kepler (con MadMan)
2016 – Nonostante tutto
2018 – Davide
2019 – Scatola nera (con MadMan)
2022 – Eclissi
2025 – Elsewhere
Mixtape
2009 – Quello che vi consiglio mixtape
2010 – Quello che vi consiglio vol. 2
2011 – Xtreme Quality Mixtape
2012 – Quello che vi consiglio IIIP
2013 – Quello che vi consiglio vol. 4
2014 – QVC Vol. 5 Mixtape
2015 – QVC6
2016 -QVC7
2018 – QVC8
2020 –QVC9
2023 – QVC 10