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Recensione: DE LA SOUL – “Cabin in the Sky”

DE-LA-SOUL-Cabin-in-the-Sky-album-2025

Ci sono dischi che sono tassativamente da ascoltare e da assorbire. Dischi che hanno quasi una valenza educativa, propedeutica per un genere specifico. 

Per gli appassionati di hip-hop, “Cabin in the Sky” rientra senza dubbio in questa categoria.

Il decimo atto dei De La Soul non è un album nel senso convenzionale: è un monolito post-lutto. Il primo senza Trugoy the Dove – alias Dave Jolicoeur – scomparso nel 2023, si configura, in senso lato, come un concept sull’aldilà e sulla perdita.

Non aspettatevi il guizzo giocoso di “3 Feet High and Rising”. Quella stagione è archiviata, non per senilità, ma per una dialettica del destino. Pur senza raggiungere le vette di innovazione dei loro esordi, questo lavoro si erge come un testamento sonoro, un ponte jazz-soul gettato sul vuoto lasciato dalla scomparsa del compagno di viaggio.

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L’introduzione parlata da Giancarlo Esposito prepara a qualcosa di tributante, ma la firma dei De La Soul è immediatamente riconoscibile: un sole che non conosce il grigiore.

Gli archi lussureggianti di Yuhdontstop aprono un album sempre proiettato in Technicolor: dall’effervescente sample di Natalie Cole in Will Be alle improvvisazioni gioviali in Cruel Summers Bring Fire Life!!, la cover delle Bananarama fino alla super soul anni novanta BELIEVE (In Him).

Il singolo The Package, prodotto da Pete Rock e costruito sul sample di Seven Years dei The Impressions, è un’epigrafe sonora: groove circolare e ipnotico, lontano dall’innovazione stridente ma ricco di continuità sontuosa. Run It Back!!, con Nas, campiona Every Little Thing She Does Is Magic dei The Police, mentre la finale Don’t Push Me incorpora il groove di The Message di Grandmaster Flash and The Furious Five.

“Cabin in the Sky” è caldo e ricco di vitamina D, un tonico per i mesi più freddi. Molti elementi sull’aldilà sembrano aggiunti a posteriori, ma l’album conserva la voce di Trugoy e si inserisce perfettamente nel mondo surrealista dei De La Soul. Con oltre 70 minuti di musica, l’album diventa un tomo enciclopedico, da far scoprire a tutta la generazione Z amante dell’hip-hop.

“Cabin in the Sky” si erge come un monolito del conscious hip-hop: la produzione, affidata a maestri del groove jazzy come DJ Premier e Pete Rock, resta classica e sontuosa, rifuggendo trappole trap e sonorità effimere. Il cast di collaboratori – Nas, Killer Mike, Black Thought, Common, Slick Rick, Bilar, tra gli altri, completa un catalogo di autorità inappellabili.

È un ritorno al canone che i De La Soul hanno contribuito a forgiare. Master!

SCORE: 8,00

DA ASCOLTARE SUBITO:

Yuhdontstop – A Quick 16 For Mama (Ft. Killer Mike) – Cruel Summers Bring FIRE LIFE!! (Ft. Yukimi) 

DA SKIPPARE SUBITO

Nulla di nulla. Oltre un’ora di grande groove! 

TRACKLIST:

Cabin Talk (Album Intro) (Ft. Giancarlo Esposito)
Yuhdontstop
Sunny Storms 
Good Health 
Will Be (Ft. Yummy Bingham)
The Package 
A Quick 16 For Mama (Ft. Killer Mike)
Just How It Is (Sometimes) (Ft. Gareth Donkin & Jay Pharoah)
Cruel Summers Bring FIRE LIFE!! (Ft. Yukimi) 
Day In The Sun (Gettin’ Wit U) (Ft. Q-Tip & Yummy Bingham)
Run It Back!! (Ft. Nas)
Different World (Ft. Gina Loring) 
Patty Cake 
The Silent Life of a Truth
EN EFF (Ft. Black Thought) 
BELIEVE (In Him) (Ft. K. Butler & The Collective & Lady Stout) 
Yours (Ft. Common & Slick Rick) 
Palm of His Hands (Ft. Bilal) 
Cabin In the Sky 
Don’t Push Me

DISCOGRAFIA

1989 – 3 Feet High and Rising
1991 – De La Soul Is Dead
1993 – Buhloone Mindstate
1996 – Stakes Is High
2000 – Art Official Intelligence: Mosaic Thump
2001 – AOI: Bionix
2004 – The Grind Date
2009 – Are You In?: Nike+ Original Run
2012 – Plug 1 & Plug 2 Present… First Serve
2016 – and the Anonymous Nobody…
2025 – Cabin in the Sky

I VIDEO 

WEB & SOCIAL 

@wearedelasoul

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