Gary “Mani” Mounfield figura cardinale del rock britannico degli ultimi quarant’anni, è morto all’età di 63 anni.
Originario di Crumpsall, è stato l’architrave ritmico dei The Stone Roses, entrando nella band negli anni Ottanta e contribuendo in modo decisivo ai due album che ne hanno definito il mito, tra psichedelia urbana e echi acid-house.
Dopo lo scioglimento del 1996, Mani aveva trovato una nuova casa nei Primal Scream, attraversando con naturalezza i territori del rock più viscerale e delle sue derive elettroniche. Nel 2011 aveva lasciato la formazione per riunirsi agli Stone Roses, chiudendo simbolicamente un cerchio che per molti fan coincide con l’epopea stessa del sound mancuniano.
La notizia della sua scomparsa come riporta il Daily Mail è stata annunciata dal fratello Greg in un post intriso di dolore, ha scosso il mondo della musica. Ricordi e omaggi stanno riecheggiando senza sosta: Rowetta degli Happy Mondays ha condiviso un messaggio affettuoso, sottolineando l’impatto umano e artistico del bassista.