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ROSALÍA il racconto di "Lux" a Apple Music nell'intervista con Zane Lowe
CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (07 novembre) #NewMusicFriday
Recensione - ROSALÍA - "Lux"

CANZONI DELLA SETTIMANA: le nuove uscite discografiche (07 novembre) #NewMusicFriday

CANZONI-DELLA-SETTIMANA-45-2025

Benvenuti a Newsic Friday Vol. 45-2025: Ecco il nostro esclusivo Newsic-rating. 

Il venerdì è sacro: tempo di nuove uscite, di ascolti compulsivi e giudizi senza pietà. Dalla visione di Rosalía al funk digitale di Thundercat, passando per i ritorni inattesi, le sorprese indie e i soliti flop patinati — ecco chi brilla e chi affonda nei Newsic Friday di questa settimana.

LA PLAYLIST

LE PAGELLE BRANO PER BRANO

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Rosalia – Voto 9,00 – Rosalía domina con grazia e potenza: ogni suono diventa gesto, ogni silenzio visione. Una sinfonia d’identità e avanguardia, capace di fondere sacro e pop con naturalezza disarmante. Arte che abbaglia e trascende. Divina.

Gorillaz – Idles  – Voto 8,00 – Incontro esplosivo tra Gorillaz e Idles: groove digitale e rabbia punk si fondono in un vortice di energia controllata e caos calcolato. Un ibrido feroce, lucidissimo, capace di incendiare e sorprendere. Deflagrante.

Marco Castello – Voto 8,00 – Marco Castello conferma un talento raro: fonde ricerca sonora, lirismo e istinto cantautorale in un equilibrio di misura e libertà. Ogni dettaglio suona necessario, ogni nota ha un senso. Un artista completo, senza compromessi. Visionario!

Thundercat – Voto 8,00 -Thundercat si diverte a capovolgere tutto — anche Candy Crush. Upside Down di Diana Ross è funk, pixel e zucchero: un singolo che fonde groove e ironia pop in un universo giocoso e psichedelico. Funkadelia digitale per chi non ha paura di masticare il beat.

Venerus – Gemitaiz  – Voto 7,50 – Venerus e Gemitaiz fondono mondi opposti con naturalezza magnetica: psichedelia e barre, visione e ritmo, pop e rap si intrecciano in un equilibrio raro. Un brano che profuma di libertà e ricerca. Alchemico.

Romy –   Voto 7,25 – House luminosa e intima prodotta con BloodPop e Jamie xx. È una lettera d’amore orgogliosamente queer, che celebra la libertà di amare chi si ama e la forza della comunità LGBTQ+. Una carezza danzante, fragile e potente insieme.

Steven Brown –  Voto 7,25 – Steven Brown orchestra un rito sonoro tra minimalismo e memoria: strumenti e suoni ambientali diventano architetture di un Messico interiore, sospeso tra sacralità e vertigine visiva. Un brano che respira come una rovina viva. Ipnotico.

Giorgia –  Voto 7,25 – Giorgia torna a scolpire emozioni con eleganza assoluta: voce limpida, controllo perfetto, sentimento che si fa misura. Tra melodia e introspezione, canta l’amore con maturità disarmante. Paradossalmente ineccepibile!

Anna and Vulkan –  Voto 7,00 – Delicatezza e radici, fondendo modernità e tradizione con eleganza naturale. L’intimità diventa respiro collettivo, la canzone un soffio di autenticità nel panorama italiano. Rigenerante.

Geolier –  Voto 7,00 – La conferma di una maturità evolutiva che fonde intensità di strada e lucidità d’autore. Il flow si fonde con la melodia e la scrittura più consapevole che mai: realismo, ritmo e carisma si fondono in equilibrio raro. Autentico.

Rag’n’Bone Man  –  Voto 7,00 – Rag’n’Bone Man torna con un brano che è forza emotiva: voce monumentale, arrangiamento incisivo e vellutato e intensità che travolge. Ogni nota pesa, ogni parola vibra. Essenziale e d’impatto. Possente.

Kings Of Leon  –  Voto 7,00 – Rock con cori poderosi e un’energia americana che continua a ruggire con eleganza.

Sayf – Artie 5ive – Guè  Voto 7,00 – Sayf, Artie 5ive e Guè intrecciano linguaggi e tempi del rap italiano, tra trap futurista e autorità old school. Il risultato è compatto, scuro, con guizzi d’ego e mestiere più che di rischio. Un incastro calibrato. Solido.

Astro  Voto 6,75 – Astro ribadisce la sua urgenza creativa con un mix esplosivo di beat internazionali e linguaggio personale. Il brano vibra di energia e visione, muovendosi tra sperimentazione e immediatezza pop. Fresco, ambizioso, contagioso. Beat stilosissimo! 

Leatherette – Voto 6,75 – i Leatherette sublimano fragilità e rabbia in un indie-rock scheletrico e vibrante, dove rumore e malinconia si abbracciano come amanti in fuga. Tra shoegaze e ironia adolescenziale, il brano pulsa di libertà e disincanto.

Francamente –  Voto 6,75 – Francamente intreccia canzone d’autore ed elettronica con eleganza tagliente, costruendo un equilibrio tra ironia e malinconia. La voce, sinuosa e carismatica, guida un racconto moderno e disilluso. Raffinato.

Te quiero Euridice –  Voto 6,75 – Te quiero Euridice racconta la fragilità del quotidiano con lucidità disarmante. Un indie poetico, sincero, che trasforma il caos in confessione e la stanchezza in resistenza silenziosa. Umano.

Il Tre –  Voto 6,75 – Il Tre mostra una crescita autentica: meno istintivo, più consapevole. Tra ricordi che bruciano e nuove prospettive, costruisce un linguaggio personale che evolve senza perdere urgenza. Maturato.

Popa –  Voto 6,75 – Popa trasforma la quotidianità in un rituale estetico e ironico, tra synth vellutati e charme rétro. Voce morbida, spirito giocoso, ma l’eleganza rischia di scivolare nel manierismo. Raffinata, sì, reference alla Sade, si, ma un po’ troppo levigata. 

Marea –  Voto 6,75 – Marea trasforma un addio in rito emotivo, un pop elegante e sospeso dove la voce scivola tra dolcezza e rimpianto. La produzione minimal amplifica il vuoto lasciato dalle parole, rendendo il silenzio protagonista. Intimo.

Dear Company  – Voto 6,50 – I Dear Company costruiscono un labirinto sonoro tra noise e post-rock, dove la quiete è solo preludio al disastro. La tensione cresce in modo ipnotico, fino a sfociare in un’estasi oscura e fragile. Un rito di smarrimento lucido.

Greta Grida – Voto 6,50 – Greta scatta un ritratto lucido e tagliente della generazione dell’efficienza forzata, tra ironia e malinconia. Il suo pop inquieto vibra di sarcasmo e verità quotidiana, trasformando la disillusione in ritmo.

Santoianni – Voto 6,50 – Un pugno di realtà travestito da pop digitale. Tra schermi che esplodono e anestesie emotive, racconta una generazione sospesa tra tragedia e algoritmo, dove l’indignazione dura quanto una story. Lucido, amaro, necessario.

 Amalia  –  Voto 6,50 – Un intreccio tra pop e introspezione che costruisce un mosaico emotivo dove fragilità e resilienza si alternano come lampi nel buio. Il suono è curato, ma a tratti trattenuto, più confessione che esplosione. Un lavoro sincero, ma incompiuto. Vulnerabile.
 

Leo Fulcro – Voto 6,50 – Leo alterna rap e soul in un flusso caldo e confessionale, raccontando la fragilità come atto di resistenza. Il brano scorre con grazia e con un buon flow. Divertente! 

Libeccio –  Voto 6,50 – Libeccio cattura il passaggio alla maturità con un bedroom pop dal tono malinconico e disarmato, dove le imperfezioni diventano linguaggio e tenerezza. Tra nostalgie indie e leggerezza sospesa, il brano convince più per sincerità che per audacia. Genuino.

Papa V – Night Skinny – Nerissima Serpe –  Voto 6,25 – Il terzetto riscopre la lama del rap più crudo su un tappeto oscuro e chirurgico firmato Night Skinny. Il flow è rabbioso, la scrittura viscerale e discutibile,  l’attitudine intatta. Beat forte, liriche inesistenti! 

Lacrim – Baby Gang –  Voto 6,25 – Lacrim e Baby Gang intrecciano rabbia e realismo in un racconto di strada feroce e lucido. Beat granitico, delivery tagliente, zero filtri. Un dialogo tra due mondi specchiati nello stesso inferno urbano. Brutale.

 

 JV – Grido  Voto 6,50 – JV e Grido intrecciano rap e R&B in un dialogo tra forza e vulnerabilità, costruendo un equilibrio sonoro che profuma di catarsi. La produzione di Mastermaind leviga gli spigoli. Un incontro fluido ben controllato. 

Moreno – Tish – Voto 6,25 – Moreno intreccia parole e maree emotive in un racconto di assenze che non smettono di pulsare. La voce di Tish aggiunge profondità e grazia, rendendo il dialogo sonoro più evocazione che duetto. Un brano sincero, ma trattenuto. Melanconico.

La Signora – Voto 6,25 – Una chiamata pop dallo stile inconfondibile: ironica, vezzosa, ma sorprendentemente sincera. Tra voce vellutata e autoironia, nasce il “Pop Signorile” — un genere che non suda, ma colpisce con garbo.

Hillary Duff – Voto 6,25 – Hilary Duff torna alla musica senza scosse: un pop levigato, corretto, ma privo di rischio o profondità. Tutto funziona, ma nulla vibra davvero. Un ritorno gentile, senza fuoco. 

Katy Perry –  Voto 6,25 – Katy Perry resta intrappolata in un pop di maniera: efficace ma prevedibile, levigato fino a perdere identità. Tutto funziona, ma nulla sorprende. Una ripetizione patinata di sé stessa. Scolastica..

Paola Iezzi –  Voto 6,25 – Paola Iezzi gioca con synth e seduzione, ma l’electro-pop risulta prevedibile, più patinato che pulsante. L’atmosfera è sensuale, la forma impeccabile, ma manca un vero guizzo. Al ballottaggio! 

Rrari Dal Tacco –  Voto 6,00 – Rrari gioca col solito armamentario di rivalsa e ostentazione, ma il testo scivola nell’autoreferenziale. A salvarlo è un beat fresco che esalta! 

Alex Wyse – Voto 5,50 – Alex scava nella solitudine come in un confessionale al buio, dove la malinconia diventa bussola e verità. Il pop si fa fragile, intimo, privo di maschere, ma anche di slanci. Una resa dolce, più che una rivalsa. 

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