RECENSIONE: FLORENCE + THE MACHINE

Signori e signori, è tornata. La lady dai capelli di fuoco che sembra abitare in tempi passati e luoghi perduti, è finalmente di nuovo qui.

Tra grazia ed energia, delicatezza e sfrontatezza, dolore (tanto) e riscatto, Florence annuncia il suo arrivo con un grido, e ci invita ad unirci a lei.

“Everybody Scream” è il sesto album in studio del gruppo londinese Florence + The Machine, un prezioso scrigno da spalancare con garbo, ma senza esitazione, per liberare e diffondere nell’aria un racconto in 12 tracce in cui la cantante ha riposto un storia di perdita e di ritrovamento. Un viaggio di un’intensità talmente disarmante che quasi ci si sente spettatori “invadenti” dinanzi a tanta vita.

Vita che la stessa Florence, come ha raccontato, ha rischiato di perdere a causa di una grave complicanza dovuta ad un aborto spontaneo, seguito da un’emorragia interna che l’ha condotta ad un passo dalla morte. Da questo oblio, che per lei in realtà è stata una luce che solo le persone immensamente profonde riescono a scorgere in un evento disgraziato, Florence ha assunto le sembianze di una strega e ha scritto, riaffermando la sua posizione di donna in lotta contro pregiudizi, discriminazioni, difficoltà di far sentire la propria voce: per questo, arriva l’urlo.

“Everybody Scream” è un disco sul corpo, sul suo corpo, il cui grido trasuda da ogni poro e diventa litania perpetua che si insinua nella testa – e nel cuore – di chi la ascolta. Gli echi gotici e orrorifici si percepiscono in ogni angolo di questo disco – da lei stessa definito “folk horror” che per nulla casualmente ci fa compagnia a partire dal giorno di Halloween. Magia, rituali, incantesimi, occultismo è tutto ciò che compone l’immaginario a cui Florence si è rivolta nel momento successivo all’esperienza della gravidanza extra-uterina, per ritrovare un senso ed esplorare sotto tutti i punti di vista il concetto di guarigione, oltre ogni pratica scientifica e razionale.

Florence non si concede un ingresso felpato e silente: l’urlo – letteralmente – lo sentiamo subito, nella title track “Everybody Scream”, in cui ce la immaginiamo sul palco, selvaggia e pura (“Here e I don’t have to be quiet, here I don’t have to be kind, but how can I leave you when you’re screaming my name), esattamente come in “One of The Greats”, un brano sulla dicotomia paradossale data dalla mortalità del corpo versus l’immortalità della gloria, ma soprattutto un (nuovo) grido di auto-affermazione che esprime la frustrazione di un mondo musicale escludente per le donne.

La compresenza di morte e vita si afferma nel brano “Witch Dance”, il ballo gotico di una strega che ammalia invitandoci a varcare una soglia oltre la quale si dispiega il buio che ad un primo impatto terrorizza, ma con cui poi si fa amicizia. L’intensità e l’introspezione aumentano in “Perfume and Milk”, in cui Florence narra la natura che l’ha accolta a seguito dell’evento traumatico, e il cambiamento che avveniva in lei di pari passo ai mutamenti del paesaggio. Si entra più nel terreno dei sentimenti e delle relazioni in “Buckle” e “Music By Men”, passando al testo cupo e oscuro intriso di atmosfere mistiche di “The Old Religion”, fino a riflettere su se stessa, la propria condizione e auto-riconoscibilità in “You Can Have It All” e “Kraken”. E la conclusione, “And Love” è un inno alla rinascita, alla positività, all’amore che probabilmente, come nella migliore delle favole, è la migliore cura alle ferite dell’anima.

Perchè se la guarigione – dentro di sè – è quello che Florence ha cercato con urgenza, possiamo finalmente dirlo: non è necessario essere streghe per trovare la forza di curarsi. Forse, basta solo nascere donne

DA ASCOLTARE SUBITO

Everybody Scream – Perfume and Milk – And Love

DA SKIPPARE SUBITO

Nessuna, nessuna!

SCORE: 8,00

TRACKLIST:

Everybody Scream
One Of The Greats
Witch Dance
Sympathy Magic
Perfume and Milk
Buckle
Kraken
The Old Religion
Drink Deep
Music By Men
You Can Have It All
And Love