Con Irama non smetto mai di oscillare tra fascinazione e sospetto. Antologia della vita e della morte è un tomo di 14 canzoni che amplifica questa mia perenne ambivalenza: a volte ti cattura, altre ti lascia sospesa, in bilico tra noia e stupore.
Il disco si muove su un doppio binario: la vita e la morte, parabola ascendente e discendente di un amore, viaggio di andata e ritorno tra euforia e perdita.
È un lavoro nato dal silenzio, dall’isolamento creativo scelto dall’artista come palestra ascetica della voce. In questo spazio sospeso, Irama esplora l’intimità domestica, la casa come rifugio e teatro dei fantasmi, degli affetti e dei ricordi. Ogni brano è una stanza aperta, frammento di vita in cui convivono fragilità e forza, desiderio e dolore, ombra e luce. Qui la vulnerabilità diventa materia viva, poesia concreta che non teme di mostrarsi nelle sue crepe.
Le collaborazioni confermano la volontà di un dialogo autentico con la musica italiana contemporanea: Achille Lauro in Arizona, fusione di desiderio, passione e istinto; Giorgia in Buio, dove amore e dolore si confondono fino a diventare canto; Elodie in Ex, un duello acceso tra orgoglio e attrazione, già tra i brani più ascoltati. Davide Rossi, produttore di caratura internazionale, firma Mi mancherai moltissimo, uno dei vertici emotivi dell’album, con arrangiamenti che sanno essere cinematici senza risultare pomposi.
Alla fine, decido che il disco mi piace. Non è rivoluzionario, non è impeccabile, ma mostra una crescita evidente: evoluzione artistica senza compromessi da hit telefonata, lirismo in espansione, volontà di percorrere sentieri propri.
TRACCIA PER TRACCIA
Arizona (con Achille Lauro)
Ho finito di registrare il pezzo, la sto ascoltando… questa canzone è sesso: è carne che pulsa, è passione cruda. Mi serve la strofa di qualcuno che la possa cavalcare. Ho in mente la persona giusta.
Senz’anima
La prima take l’ho vomitata, sporca, irripetibile. Ogni volta che provo a rifarla manca quell’urgenza, quell’intensità. E poi quella prima frase: “ma il dolore femmina…” — ogni volta mi disarma.
Buio (con Giorgia)
Ho appena finito di ascoltare la registrazione di Giorgia: mi ha fatto venire la pelle d’oca. “E ti ho odiato così tanto che ho spaccato le porte come un fiore in una teca che crescendo la rompe.”
Polvere
Ero in montagna, solo con una chitarra. “Rompimi le ossa finché non divento polvere.” Ho finito di scrivere Polvere e il brano era già nato. Spontaneo, come un graffio che non puoi trattenere. È la prima volta che scrivo con una chitarra, io che ho sempre avuto il piano come casa. Ne è uscito qualcosa di velenoso, ma insieme liberatorio: quasi una lama che taglia e subito apre aria. Lo sento: questa canzone troverà la sua forma vera nei concerti. È nata per quello. Vedo le persone davanti a me, sento che la cantano e che ci mettono tutta la loro voce dentro. Come se fosse loro, come se fosse sempre esistita.
Tutto tranne questo
Eppure, anche se provassi a ripercorrere tutto mille volte nella mia testa, non riuscirei a immaginarmi un finale diverso.
Galassie
Ogni volta che entravo da quella porta e ti vedevo, mi sentivo minuscolo. Paradossale: eri tu la bambina, eppure ero io, ogni volta, a dover imparare da te.
Mi mancherai moltissimo
La riascolto e penso che sia la canzone che preferisco dell’album, forse una delle mie preferite in assoluto. Sono rimasto su quel tetto pensando a cosa avrei voluto dire se mi fossi tolto la vita.
48 ore
Ho 48 ore per togliere tutto questo casino… “E la casa senza i tuoi vestiti sparsi sembra un ufficio.”
Ex (con Elodie)
E nonostante tutto credi che ti ami come prima? “Sei fuori di testa…” Eppure me lo fai chiedere ancora.
Giulia
Ho registrato un nuovo brano in presa diretta. Ho fumato troppe sigarette, dovrei smettere. Comunque, questa canzone è proprio una ciliegina sulla torta, no?
Lentamente
Mi sembra uno di quei classici, cazzo. Sì, è questo.
Circo
Una ballerina, punita dagli dèi e scacciata per l’invidia suscitata dalla sua bellezza, viene relegata in un circo: un luogo opprimente, dove gli applausi si mescolano a sguardi viscidi e al senso costante di prigionia. Lì, dove tutto sembra rappresentare l’inferno, scopre inaspettatamente l’amore, unica fiamma capace di riscattare la sua condanna. Ma la dea della bellezza, accecata dalla gelosia, non tollera quella felicità: spegne brutalmente quell’amore, uccidendo l’uomo che aveva osato amare la dannata.
Tu no
Un fottuto angelo. Ero solo un bambino: quel giorno sono entrato nella stanza per dirti che ti volevo bene. Tu mi guardavi dall’alto, eri felice… sapevo che avrei dovuto dirtelo. È l’ennesima canzone che ho scritto per te. Poi ho provato a mascherarlo, ma gli altri lo capiranno.
Il Giorno
Il dolore — scriveva Pavese — «non è affatto un privilegio, un segno di nobiltà, un ricordo di Dio. Il dolore è una cosa bestiale e feroce, banale e gratuita, naturale come l’aria.»
SCORE: 6,75
DA ASCOLTARE SUBITO
Arizona (feat. Achille Lauro) – Buio (feat. Giorgia) – Giulia
DA SKIPPARE SUBITO
Forse i brani già conosciuti, snellisce l’ascolto
TRACKLIST
Arizona (feat. Achille Lauro)
Senz’Anima
Buio (feat. Giorgia)
Polvere
Tutto Tranne Questo
Galassie
Mi Mancherai Moltissimo
48 Ore
EX (feat. Elodie)
Giulia
Lentamente
Circo
Tu No
Il Giorno
LA DISCOGRAFIA
2016 – Irama
2018 – Giovani
2022 – Il giorno in cui ho smesso di pensare
2023 – No stress (Con Rkomi)
2025 – Antologia della vita e della morte