E’ morto Giorgio Armani, lo stilista che più di ogni altro ha incarnato l’eleganza italiana nel mondo. Aveva 91 anni.
Nato a Piacenza nel 1934, aveva costruito dal nulla un impero che porta il suo nome, trasformando la moda in un linguaggio universale fatto di rigore, misura e modernità. Il suo stile – essenziale, riconoscibile, lontano dalle mode passeggere – ha vestito attori, politici, star dello sport e della musica, ridisegnando il rapporto tra corpo e abito.
Accanto alla moda, Armani aveva coltivato un legame profondo con la musica.
Non mancò di portare la musica nei suoi spazi, dal club Armani/Privé di Milano, che ha ospitato alcuni dei nomi più interessanti della scena musicale, alle passerelle, dove il suono era parte integrante della narrazione. Memorabile la sfilata del 2022, quando scelse il silenzio come gesto di solidarietà verso l’Ucraina: un’assenza di musica che divenne dichiarazione politica ed etica.
Il suo rapporto con il ritmo era intimo e personale. In una intervista pubblicata anni fa su Vogue Italia diceva:
Ascolto di tutto, dal pop alla classica, vecchio e nuovo. Mi piace il ritmo”.
Anche da qui nasceva la sua capacità di tradurre la musica in immagine, di far dialogare armonia sonora ed equilibrio estetico. Non a caso, collaborò con artisti come Eric Clapton, a conferma di una sensibilità che andava oltre i confini del fashion system.
Con Armani scompare non solo un grande stilista, ma un interprete della cultura italiana a tutto tondo, capace di unire moda, musica, arte e società in un unico racconto di eleganza e coerenza.
Il post
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La mostra
Fino al 28 dicembre 2025 l’ Armani/Silos di Milano dedica una grande mostra a Giorgio Armani, offrendo al pubblico un percorso immersivo nella visione moderna dello stilista italiano che ha ridefinito i codici dell’eleganza internazionale.
Il percorso espositivo attraversa decenni di creazioni, mettendo in dialogo abiti, immagini e suggestioni che hanno reso Armani un punto di riferimento assoluto della moda contemporanea. Una modernità sobria e rigorosa, capace di influenzare il gusto collettivo e di conquistare il pubblico internazionale: dagli Stati Uniti che, già all’uscita di American Gigolo nel 1980, avevano consacrato il suo stile, fino al mondo intero che lo riconosce come simbolo di raffinatezza senza tempo.
