SANREMO 2020: la pagella dei look della prima serata

SANREMO 2020: la pagella dei look della prima serata

I look di Sanremo 2o20. Tra grandi classici ed esuberanze, ecco la pagella dei 16 cantanti in gara la prima sera.

Di Sanremo 2020 si commenta tutto, mica solo le canzoni. Come ogni anno non ci facciamo sfuggire nessun dettaglio del Festival, figuriamoci i look dei concorrenti in gara. Ancora di più quest’anno – ne abbiamo avuto un ghiotto assaggio ieri sera – non c’è proprio tempo per annoiarsi. Perché se proprio non ci piacciono le canzoni, c’è sempre Achille Lauro.

EUGENIO IN VIA DI GIOIA – Aprono il Festival in divisa e allegria, e se vi state chiedendo se vengono da Venezia, fanno i gondolieri e il frontman porta il cappellino per via dell’umidità in Laguna, la risposta è no: sono torinesi, suonano e lui sta benissimo. Voto 5.

TECLA  – E’ giovanissima, per questo il total denim è azzeccato, anche se le spalline da Mazinga Zeta fanno a cazzotti con il panta-palazzo. Anni ’70, ’80 e ’90 tutti insieme, ma si può migliorare. Voto 7 sulla fiducia.

FADI – Epidemia di sinusite a Sanremo? Anche Fadi in versione tubetto di senape si copre il capo, ma almeno bilancia il peso dell’inverno con la camicia primaverile. Voto 6.

LEO GASSMANN (in EMPORIO ARMANI) – Strano che lo streetwear arrivi sul palco addosso a questo ragazzo, che avremmo preferito in versione meno rapper, e possibilmente senza stivalazzi per spalare (decidete voi se la neve o altro). Voto 5

IRENE GRANDI – Quel top devo averlo desiderato molto quando ero un adolescente nel pieno degli anni 90 e priva di qualsiasi senso dello stile, perché vederlo su Irene Grandi mi ha riportato indietro nel tempo, agli outfit improbabili di Lene degli Aqua. I pantaloni non hanno forma e le cadono male. Sufficiente. Voto 4 e mezzo.

MARCO MASINI (in YEZAEL by ANGELO CRUCIANI) – Un po’ dandy, un po’ hipster, un po’ Pitti Uomo, un po’ nonno. Soprattutto, un po’ capellone: anvedi che cambiamento. Manca la pipa però! Voto 7.

RITA PAVONE – L’outfit risponde alla sua grinta, però mettitelo un po’ d’oro addosso la prossima volta! Voto 6-.

ACHILLE LAURO (in GUCCI) – Un misto tra Belfagor, Dracula e Draco Malfoy, sicuramente non adatto ai minori di 18 anni. Men che mai quando si spoglia e diventa la versione anni Ottanta di Borat. Non è a suo agio, o ha freddo o ci tiene a nascondere i gioielli di famiglia da occhi indiscreti. Voto 3, 2 se avete appena finito di mangiare.

DIODATO (in DOLCE&GABBANA) – Una ventata di freschezza dopo le fiamme dell’Inferno. “Questo si che è un bravo ragazzo, si vede anche da come è vestito”, commento di mia madre. E se piace alle mamme…. Voto 8

LE VIBRAZIONI (in DOLCE&GABBANA) – L’accozzaglia è notevole, e credo ci sia stato anche dell’impegno dietro. Sembrano gli attori di un musical. Voto 4.

ANASTASIO (in MSGM) – Anche i rapper possono vestire minimal.  E no, quella non è una camicia di forza. Voto 7 e mezzo.

ELODIE (in VERSACE) – E che gli vuoi dire, a questa ragazza. Che è bellissima? Ah no, non si può. E allora diamole il voto…8

BUGO (in DANIELE ALESSANDRINI) E MORGAN – Se Morgan, tra i due, è quello sobrio…significa che c’è un problema. Voto 4

ALBERTO URSO (IN DOLCE&GABBANA)– Sanremo non è Sanremo senza almeno un blazer damascato. Ci pensa il fautore del bel canto pop a farci vedere qualcosa di già visto, e visto, e rivisto…Voto 6.

RIKI (IN EMPORIO ARMANI) – La giacca è troppo larga. Sono sicura che è voluto, ma non sembra. Però un voto 7- glielo diamo.

RAPHAEL GUALAZZI (in CARLO PIGNATELLI) Essere un jazzista non vuol dire che si debba sempre improvvisare. Qualche volta bisogna seguire lo spartito. E ricordarsi che di Elton John ce n’è uno. Voto 5.

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