Recensione: THE WEEKND – “After Hours”

Recensione: THE WEEKND – “After Hours”

The Weeknd torna con un album che poteva ambire a qualcosa più.

Liricamente, anche After Hours si avventura in un nuovo territorio, seppur brevemente.

L’album si apre con una suite di canzoni che mostrano una scintilla di rimorso per le relazioni fallite che non sembravano mai andare oltre la camera da letto. Sulla distesa a tutto schermo dell’eccellente Faith canta: “pensavo che sarei stato un uomo migliore, ma ho mentito a me e a te” nella sua migliore voce da corista. Il faro, in stile Limahl-esque Save Your Tears, intanto, offre un accenno di auto-riflessione.

Anche quando si scusa o cerca la riconciliazione, però, è sempre per servire lui e lui solo. “Dove sei ora, quando ho più bisogno di te?” che segue la scia melanconica del titolo, mentre su Alone Again, l’apriscatole a combustione lenta, lo si può immaginare a piangere in giro per il suo appartamento mentre sospira: “Non so se riuscirò a stare di nuovo da solo”. Purtroppo, trattandosi di un album The Weeknd, ci sono ancora momenti di misoginia, in particolare sul gonfio Heartless, che sembra una parodia di sé, e la risibile epica di quasi sei minuti Escape from LA, in cui dettaglia il sesso molto noioso in studio con donne che hanno avuto tutti lo “stesso lavoro fatto sul viso”. Non che per lui sia un problema. “Non critico”, aggiunge, lasciando una pausa per darsi una pacca sulla spalla.

Ciò che collega After Hours con i primi mixtape è un senso di coesione narrativa, qualcosa che The Weeknd sembrava apprezzare al di sopra di ogni altra cosa quando ha iniziato. Qui le canzoni sanguinano l’una nell’altra, con riferimenti sonori disseminati in tutto il brano per riordinare i fili che prima avrebbe lasciato da dipanare. Bilanciando i due lati della sua personalità musicale – per non parlare di aggiungere un po’ di leggerezza a quell’id noioso e di cattivo gusto – After Hours suona come il primo album capitato dopo un po’ di tempo per offrire una visione chiara e singolare piuttosto che qualcosa di astratto.

Score:  7,0

Tre brani da ascoltare subito: Alone again- Escape from LA – Snowchild

Quotes:  

Take off my disguise
I’m living someone else’s life
Suppressing who I was inside
So I throw 2,000 ones in the sky
Together we’re alone (Together we’re alone)
In Vegas I feel so at home (In Vegas I feel so at home)
I’m falling only for the night
So I throw 2,000 ones in the sky (The sky)
How much to light up my star again
And rewire all my thoughts?
Oh baby, won’t you remind me what I am?
And break, break my little cold heart

Call me up and I’ll send for you
Take me down to your altitude
I don’t know if I can be alone again
I don’t know if I can sleep alone again

Check my pulse for a second time
I took too much, I don’t wanna die
I don’t know if I can be alone again
I don’t know if I can sleep alone again

(Alone Again)

Tracklist:

  1. Alone Again
  2. Too Late
  3. Hardest To Love
  4. Scared to Live
  5. Snowchild
  6. Escape from LA
  7. Heartless
  8. Faith
  9. Blinding Lights
  10. In Your Eyes
  11. Save your tears
  12. Repeat after me
  13. After Hours
  14. Until I Bleed You

Discografia:

2013 – Kiss Land
2015 – Beauty Behind the Madness
2016 – Starboy
2020 – After Hours

Video:

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