Recensione: MAROON 5 – “Jordi”

Recensione: MAROON 5 – “Jordi”

“Jordi” è il loro settimo album in studio: ognuno dei suoi predecessori ha venduto un milione di copie nei soli Stati Uniti, almeno.

La musica dei Maroon 5 è bianca o nera, ma anche grigia. C’è a chi piace, a chi no e chi la riposiziona in un limbo legato alla sola consapevolezza di voler rimanere sempre dei top player in ambito musicale. Per tale ragione i Maroon 5 sembrano così legati alle tendenze attuali del pop mainstream che è veramente difficile capire quali possano essere le loro influenze. Il vago sentore di Jamiroquai che ha infestato i loro primi album è stato dimenticato già una decina di anni fa.

Ma se volessero proporre qualcosa di più sostanzioso, Jordi potrebbe essere il momento giusto, e non solo perché negli anni trascorsi da Red Pill Blues del 2017, il mondo ha incontrato fatti di cronaca abissale, ma anche perché sono stati toccati da vicino, il loro manager Jordan Feldstein – amico d’infanzia di Levine – è morto improvvisamente intorno al periodo dell’uscita di Red Pill Blues.

I primi segnali suggerivano che le turbolenze globali e personali avevano davvero lasciato il segno. Jordi porta il nome di Feldstein, che è anche il soggetto del singolo Memories, dipingendone il dolore – “un brindisi a quelli che abbiamo perso per strada, perché le bevande riportano i ricordi e i ricordi riportano te”. Un altro singolo, Nobody’s Love, fu presentato come ispirato dalla pandemia di Covid e dalle proteste di George Floyd.

Jordi rimane sulla scia con suoni house tropicali, synth fluttuanti post-Tame Impala – ma niente che si possa descrivere come nuovo nella musica o nei testi.

Gli ospiti fanno il loro: Il rapper zimbabwese Bantu suona a fuoco su One Light, e la luce in fondo al tunnel nell’album è quando Megan Thee Stallion inizia a cantare su Beautiful Mistakes. Il contributo di Stevie Nicks a Remedy finisce sommerso dall’Auto-Tune, rendendo una delle voci pop più distintive degli ultimi 50 anni piuttosto meno distintiva.

Quarantanove sono gli autori del disco, sette dei quali sono stati coinvolti nella costruzione della sola Memories.

Il resto è mix complesso. Ci sono canzoni con melodie scatchy – Can’t Leave You Alone; Convince Me Otherwise. Le trame vaporose di Seasons sono attraenti e si posizionano come hit estiva.

I fan dei Maroon 5 saranno feliciti detrattori pronti e il limbo…. rimarrà il limbo anche questa volta, senza sorprese degne di nota.

SCORE: 5,00

DA ASCOLTARE SUBITO

Memories – One Light  – Beautiful Mistakes 

DA SKIPPARE SUBITO 

Seasons – Convince Me Otherwise – Nobody’s Love – Can’t Leave You Alone

TRACKLIST

DISCOGRAFIA 

2002 – Songs About Jane
2007 – It Won’t Be Soon Before Long
2010 – Hands All Over
2012 – Overexposed                                                                                                                                                                                            2014 – V
2017 – Red Pill Blues
2021 – Jordi

VIDEO 

WEB & SOCIAL 

https://www.instagram.com/maroon5/

https://twitter.com/maroon5

http://www.maroon5.com

 

Related Posts