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Recensione: DAVID BYRNE – ” Who Is The Sky?”

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Sette anni separano American Utopia da questo nuovo, enigmatico interrogativo: Who Is The Sky?

Un intervallo in cui il mondo è sembrato frantumarsi e faticare a riassemblarsi, mentre David Byrne, archetipo dell’artista colto e irrequieto, ha affinato la sua risposta non nella grandiosità epica, ma in un meticoloso e gioioso artigianato sonoro.

Plasmato dalle cure di Kid Harpoon, il disco mostra una cifra estetica precisa: un barocco pop colto e orchestrale, dove la sperimentazione diventa linguaggio, non esercizio. A tessere questo arazzo sonoro—punctuato da marimba pulsante, ottoni mariachi, archi hollywoodiani e ritmi che ibridano clave cubana e funk accessibile—sono i virtuosi della Ghost Train Orchestra, co-autori di una trama strumentale densa e raffinata. Il tutto è impreziosito da apparizioni calibrate: il tocco ieratico di St. Vincent, il fervore contagioso di Hayley Williams e la precisione ritmica di Tom Skinner dei The Smile.

Il brano d’apertura, Everybody Laughs, con St. Vincent, funge da manifesto: un climax costruito con geometria razionale, un ottimismo di colori primari tanto calcolato quanto seducente. Byrne naviga con sicurezza tra il soul reinventato via vocoder di I’m an Outsider e le atmosfere da cinema anni ’40 di A Door Called No.

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La tracklist si dipana come una wunderkammer: ogni canzone è un micro-mondo autosufficiente. Dalla ballata surreale su Buddha e dolci (I Met the Buddha at a Downtown Party) all’ode ritmica al proprio appartamento (My Apartment Is My Friend), Byrne dimostra un orecchio melodico capace di forgiare strutture solide e memorabili. In When We Are Singing, una linea di chitarra vagamente oasisiana si innesta su un groove funk animato dalla batteria di Skinner.

Il culmine collaborativo si raggiunge in What Is The Reason For It?, dove Hayley Williams irrompe con un slancio che innalza il brano in un passo a due vocale seducente e inquietante, un tango accelerato su ritmi incalzanti. Who Is The Sky? si chiude con il reggaeton elegante di The Truth, essenza della poliedricità di Byrne.

Who Is The Sky? è un lavoro maturo e solare, dove la levità formale non esclude profondità di sguardo. Byrne non riscrive il canone, ma conferma, con rigore e inventiva, che il suo personale metodo artistico resta una delle pratiche più vitali nel panorama contemporaneo.

Un disco che sembra semplice e invece non lo è, che non ammicca alla grandiosità ma celebra il piacere puro, intellettuale e sensuale, della costruzione musicale.
Ecco, in musica, cosa significa l’avanguardia.

DA ASCOLTARE SUBITO

When We Are Singing – What Is the Reason for It? – I’m an Outsider 

DA SKIPPARE SUBITO

Zero. 37 minuti di viaggio nel mondo visionario delle contaminazioni musicali. 

SCORE  8,00

I VOTI DEGLI ALTRI 

Mojo – Voto 8,00
Uncut – Voto 8,00
Rolling Stone (Usa) – Voto 7,00
The Guardian – Voto 6,00

TRACKLIST

Everybody Laughs – Voto 7,50 
When We Are Singing – Voto 8,50 
My Apartment Is My Friend – Voto 7,00
A Door Called No – Voto 8,00
What Is the Reason for It? – Voto 8,00
I Met the Buddha at a Downtown Party –  Voto 7,50 
Don’t Be Like That – Voto 7,50 
The Avant Garde Voto 7,00
Moisturizing Thing Voto 7,00
I’m an Outsider  Voto 8,00
She Explains Things to Me – Voto 7,50
The Truth – Voto 7,50

LA DISCOGRAFIA 

1981 – My Life in the Bush of Ghosts (con Brian Eno)
1989 – Rei Momo
1992 – Uh-Oh
1994 – David Byrne
1997 – Feelings
2001 – Look into the Eyeball
2003 – Lead Us Not into Temptation
2004 – Grown Backwards
2008 – Everything That Happens Will Happen Today (con Brian Eno)
2012 – Love This Giant (con St.Vincent)
2018 – American Utopia
2025 – Who Is The Sky?

VIDEO 

WEB & SOCIAL 

https://whoisthesky.davidbyrne.com/
https://www.instagram.com/davidbyrneofficial/

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