Recensione concerto – INCOGNITO: travolgente e fresca certezza [Scaletta e biglietti]

Recensione concerto – INCOGNITO: travolgente e fresca certezza [Scaletta e biglietti]

Diciamolo chiaramente: gli Incognito sono tali solo di nome perché nella realtà, sono una certezza, la certezza di assistere a uno spettacolo fresco, ben strutturato, dinamico e coinvolgente.

La band inglese torna a Milano, nella location del Castello Sforzesco dove già si erano esibiti nel 2019 (Leggi qui recensione) e lo fa confermando tutto quanto di buono e bello ci si può aspettare da un loro concerto.

Guidati da Jean-Paul “Bluey” Maunick, più che altro iconica figura sul palco, il suo apporto “tecnico” al concerto è molto limitato, gli Incognito soddisfano il pubblico, lo fanno ballare e lo divertono con grande sapienza, eleganza e potenza.

Dodici sono i musicisti sul palco, di origini culturali ed etniche differenti: si va dal siciliano Rota alle tastiere al bassista giamaicano, con lo stesso Jean-Paul “Bluey” Maunick che ha origini mauriziane. È un mix multietnico così come un mix è la loro musica che unisce jazz, funk, soul, nu soul, con il collante del ritmo, che si cataloga in due parole: acid jazz, stile musicale nato e divenuto di gran moda negli anni 90.

Gli Incognito sono una band molto amata, alla domanda di “Bluey” su chi fosse al loro primo concerto del gruppo in pochi hanno alzato la mano e in parecchi cantavano anche le loro canzoni, segno di un’affezione, di un radicamento sul pubblico forte, non molto popolare, ma sicuro, grazie anche alle frequenti incursioni nel nostro territorio.

All’inizio del live lo storico fondatore ricorda musicalmente gli esordi, ripercorre quasi cronologicamente il percorso della band, introduce molti brani e diverte il pubblico. In realtà pare un po’ più appesantito rispetto alla sua precedente performance al Castello di Milano (era il 2019).  Ma quello che “gira”, chi “macina” ritmo, chi pompa musicalmente è la band che, impeccabile, esegue tutti i brani con grande energia e passione, coinvolgendo il pubblico che sembra però frenato, seduto sulle seggiole ondeggiando per seguire il ritmo. Tre sono le vocalist che si alternano alle voci soliste, di cui non si possono che decantare le doti vocali e performative. Loro cantano su una base musicale costruita e suonata da una sezione fiati (sax, tromba e trombone), due chitarre (una solista e i pochi tocchi ritmici di “Bluey”), percussioni e batteria, basso e tastiere.

Ma il concerto cresce di brano in brano, “Bluey” interviene, esorta la gente alla speranza, alla pace, al superamento delle barriere razziali e delle diversità, il pubblico apprezza e applaude.

Arriva il momento di “Colibrì”, un lunghissimo brano in cui, in perfetto stile jazz, ogni musicista ha il suo spazio solista, il suo momento di gloria. Durante il brano “Bluey” messa da parte la chitarra, si muove anche a ritmo, ballando a centro palco. Segue un assolo di percussioni e batteria, un po’ troppo lungo forse, ma che in ogni caso si fa perdonare per la potenza, l’energia e la carica che regala in un incredibile crescendo strappa applausi.

Poco dopo scatta il “liberi tutti”. Basta un gesto del band leader nei confronti del pubblico per aprire le danze, nel vero senso della parola, con una migrazione dei presenti, presi bene, dalle sedie a sotto il palco dove ognuno è libero di seguire il ritmo, di muoversi in un movimento di danza liberatorio. Anche i più timidi, quelli che restano al proprio posto, non riescono però a trattenersi ed è tutto un ondeggiare, un muoversi in un travolgente finale.

Il concerto si conclude con un invito di “Bluey” all’amore e alla fratellanza, suggellato dalle note trasmesse di “Is This Love” di Bob Marley. Coincidenza vuole che proprio il 27 giugno 1980 Bob Marley si sia esibito nel mitico concerto allo Stadio an Siro di Milano.

Una serata perfetta quella in compagnia degli Incognito. Da vedere e gustare lasciandosi trascinare.

SCORE: 8,00 

Recensione di Luca Trambusti per musicadalpalco.com (Clicca per leggere l’intero articolo)

LA SCALETTA 

Parisenne Girl
Labour of Love
Only a Matter of Time
I See the Sun
When The Sun Comes Down
A Shade of Blue
Still a Friend of Mine
Colibri
The B&K &Supersonic Lord Sumo
1975
As
(Stevie Wonder cover)
I Love What You Do for Me
Deep Waters
Don’t You Worry ‘bout a Thing
(Stevie Wonder cover)
Always There
Is This Love

IN TOUR 

28 giu | VERONA @ Teatro Romano
29 giu | ROMA @ Summertime Casa del Jazz
18 lug | ZAFFERANA ETNEA @Anfiteatro Comunale
19 lug | FIRENZE @Anfiteatro delle Cascine Ernesto De Pascal

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