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Recensione concerto: i cani l’atto di fede dei millennials [Scaletta e Info]

Primo concerto della mini residenza milanese (tre show all’Alcatraz) per i cani.

Non c’è nulla di più anacronistico, eppure ferocemente necessario, di un concerto de I Cani. Assistere al ritorno scenico di Niccolò Contessa è come partecipare a una riunione generazionale dei millennial: un atto di fede per un popolo di trentenni e quarantenni in cerca di una giovinezza ormai disillusa, forse persa.

Quello che si percepisce – ancora prima che lo show inizi – è che il pubblico non è qui soltanto per divertirsi, ma per farsi attraversare dalle emozioni e soprattutto per ballare, liberarsi, lasciarsi andare. Un viaggio tra turbamenti, nostalgia, nevrosi e l’urto frontale con la realtà adulta, con il rischio permanente di diventare parodie di noi stessi: imborghesiti, stanchi, disillusi. Proprio come quei “hipsters” che Contessa prendeva a bersaglio con precisione chirurgica e un certo sadismo voyeuristico.

Quando Contessa sale sul palco, abbondantemente in ritardo, lo fa con la grazia dell’anti-divo per eccellenza: schivo, sociopatico, niente pose, niente messianismi rock. E forse è proprio questa la sua arma letale: la normalità, il disagio, la quotidianità elevata a gesto estetico.

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Musicalmente, l’evoluzione è netta. I suoni lo-fi che un tempo sembravano una dichiarazione di guerra alla qualità audio si trasformano dal vivo in architetture sintetiche curate al millimetro. C’è una pulizia timbrica che tradisce un perfezionismo quasi maniacale. I sintetizzatori non graffiano più: avvolgono. È un suono che ha smesso di essere “alt” per diventare cinematografico, come a dire che la colonna sonora delle nostre vite mediocri merita almeno un missaggio decente. Il set è intenso e incentrato soprattutto sulle canzoni dell’ultimo album “Post Mortem” (leggi la recensione), ma il pogo sulle tracce storiche resta un passaggio obbligato.

E naturalmente arriva anche il momento del “grande vomito emotivo”, puntuale, con i loro classici. Velleità, Sparire, I pariolini di 18 anni, Hipsteria: il karaoke generazionale è inevitabile e celebra ancora una volta l’evoluzione di una scena “indie” italiana che non è morta, ma ha continuato a mutare.

Niccolò Contessa resta il suo custode riluttante: un archivista delle nostre emozioni lo-fi che ci permette, per un po’ di più di un’ora e mezza, di aprire i cassetti della memoria per poi richiuderli di colpo, rispedendoci a casa con le nostre playlist di Spotify e la consapevolezza che il mondo, fuori, non risparmia davvero nessuno.

LA SCALETTA

io
buco nero
colpo di tosse
Come Vera Nabokov
Hipsteria
Questo nostro grande amore
carbone
nella parte del mondo in cui sono nato
Nascosta in piena vista
Le coppie
Post Punk
Aurora
Sparire
Corso Trieste
post mortem
felice
f.c.f.t.
davos
un’altra onda
I pariolini di diciott’anni
Velleità
Calabi-Yau
Il posto più freddo
Una cosa stupida
Lexotan

LE DATE

i-cani-tour-2025

24.11.2025 MILANO Alcatraz SOLD OUT
25.11.2025 MILANO Alcatraz
30.11.2025 TORINO Teatro Concordia SOLD OUT
01.12.2025 TORINO Teatro Concordia
03.12.2025 FIRENZE Teatro Cartiere Carrara SOLD OUT
04.12.2025 FIRENZE Teatro Cartiere Carrara
06.12.2025 BARI Eremo Club SOLD OUT
07.12.2025 BARI Eremo Club
10.12.2025 NAPOLI Casa della Musica SOLD OUT
11.12.2025 NAPOLI Casa della Musica

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