Recensione concerto – DARDUST e i suoi affreschi sonori tra brutalismo e impressionismo [Scaletta e Info]
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Nella penombra monumentale della Sala I Sette Palazzi Celesti di Anselm Kiefer del Pirelli HangarBicocca di Milano Dardust ha portato in scena il suo “Urban Impressionism”.
Un lavoro artistico completo che va ben oltre le logiche di un concerto ma si interseca con una performance di arte varia che traduce in suoni le geometrie del brutalismo e le sfumature dell’impressionismo. Un concerto che non è solo esecuzione, ma un’esperienza immersiva tra architettura, luce, ombre, riflessi e musica.
Un viaggio interiore ed estetico, in cui la musica diventa strumento di reinterpretazione della realtà. L’arte è vista come un mezzo di liberazione e coraggio, una celebrazione della vita che attraversa la fragilità e la rinascita.
La sua musica questa sera è diventata un flusso di coscienza che riflette su arte, vita e rinascita personale. Dardust attraverso i quindici dipinti sonori esplora il concetto di bellezza nascosta nelle crepe della realtà.
Parla di ferite emotive, di periferie della vita e di percorsi irrisolti e della necessità di attraversarli per trovare una nuova consapevolezza. L’arte diventa un ponte tra il caos e la comprensione, un mezzo per affrontare le tensioni interiori e trasformarle in qualcosa di armonico, come un accordo musicale risolto.
Viene citata anche l’esperienza personale legata alla perdita e alla ricostruzione, vista come metafora della crescita.
In scena il pianoforte di Dardust si è mosso tra riverberi minimali e progressioni cinematiche, alternando momenti di pura astrazione a episodi più intensi, sostenuti da una produzione elettronica discreta e raffinata. L’acustica del luogo, con le sue strutture imponenti e il senso di sospensione quasi sacrale, ha amplificato il dialogo tra suono e spazio, trasformando il concerto in una sorta di installazione sonora.
I riferimenti all’impressionismo sono chiari nelle melodie liquide e nei fraseggi sfuggenti, mentre l’influenza del brutalismo emerge nella solidità armonica e nella costruzione ritmica, precisa e ipnotica. Mentre musicalmente si passa dalla musica classica all’elettronica da rave fino agli echi di matrice Krafterkiana.
Insieme a lui un trio d’archi composto da Elisa Andrea Alessio Cavalazzi e Vanni Casagrande alle percussioni che hanno dato impatto alla costruzione sonora del tutto.
Un concerto che non si limita a eseguire un repertorio, ma cerca di costruire una narrazione visiva e sensoriale, perfettamente in equilibrio tra classicismo e contemporaneità.
Dardust conferma il suo immenso talento e la sua poliedricità che lo porta ad essere un abile architetto del suono, capace di rendere ogni sua performance un viaggio tra le forme dell’arte e della città.
LA SCALETTA
Loop UI
Urban Impressionism with strings trio
Nocturne of you (piano solo)
Cobalto love (piano solo)
The art Of falling with strings trio
Bolero brutal with strings trio
Alba (piano solo)
Impression, skyline with strings trio
Pavane with Cello solo or strings trio TBC
L de la Nuite with strings trio
Golden cage with strings trio
Golden cage reprise with strings trio
Vertige (piano solo)
Hazey with strings trio
Mon coer, Beton Brute
Sunset on m. with strings trio intro
S.A.D. with strings trio
The Wolf
Dance with strings trio
TRACK BOWS (GIULIA strings Version from Mani Nude)
Loop UI
SCORE: 8,50
IL TOUR
14 marzo | La Nuvola @Auditorium (Roma)
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