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Recensione concerto – BAUSTELLE 25 anni pieni di storie [Scaletta e Info]

Recensione concerto – BAUSTELLE 25 anni pieni di storie [Scaletta e Info]

Baustelle-2025-forum

I Baustelle festeggiano 25 anni di carriera e lo fanno come sanno fare solo loro: senza autocelebrazione vuota, ma con un live che rimette al centro la loro storia e la loro identità. 

Il PALA25 dell’Unipol Forum di Milano (secondo appuntamento dopo quello di Roma del 5 dicembre) diventa un viaggio unico nelle canzoni, ancora oggi capace di muoversi in equilibrio tra pop, letteratura, cinema e vera malinconia. Chi segue Francesco, Rachele e Claudio dai primi anni Duemila, chi è arrivato con Amen, chi li ha scoperti dopo: tutti trovano un pezzo di sé dentro i loro pezzi.

Si parte forte. I provinciali, pezzo storico del loro repertorio, imposta subito il tono della serata: niente comfort zone, niente amarcord patinato. Il pubblico capisce subito: il concerto non sarà una semplice celebrazione. 

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La band costruisce una scaletta larga, che tocca tutte le epoche. Ci sono i brani simbolo (Un romantico a Milano, Amanda Lear, Charlie fa surf), ci sono gli episodi più recenti e sofferti (Gli spietati, L’arte di lasciar andare), ci sono gli angoli più affilati del repertorio (Il liberismo ha i giorni contati, Nabucodonosor). Il risultato è un live che unisce la potenza dei pezzi storici alla maturità degli ultimi lavori con arrangiamenti che, come sempre, fanno la differenza: le ombre new wave degli esordi, le eleganti orchestrazioni da camera, il pop barocco degli anni centrali, fino alle derive più elettroniche e narrative degli ultimi dischi e un’estetica precisa che ha fatto scuola.

La data di Milano ci ha regalato anche una sorpresa: l’annunciata presenza di Tananai (con cui i Baustelle hanno inciso di recente “Pugili impazziti”) ha aggiunto quel tocco di imprevedibilità alla serata.

Il PALA25 non è un punto di arrivo. È piuttosto una fotografia nitida di cosa siano diventati i Baustelle: una band che continua a evolversi, che mantiene una visione, che sa quando fermarsi.

E infatti lo dicono chiaramente: “Adesso pausa. Niente concerti e niente dischi per un po’”.

Un gesto che suona coerente, quasi necessario, dopo un tour così denso e due album in tre anni. I Baustelle chiudono quindi il loro 25º anno con uno dei live più intensi della loro storia recente.

Non spiegano, non giustificano, non si compiacciono ma dicono che non dimenticheranno facilmente questo concerto nella città che li ha accolti per fare quello che fanno da un quarto di secolo: trasformare la canzone italiana in qualcosa che assomiglia a un film, a un romanzo, a una polaroid emotiva.

E a Milano, una volta ancora, ci riescono benissimo.

LA SCALETTA 

I provinciali
L’arte di lasciar andare
Gli spietati
Il vangelo di Giovanni
La morte (non esiste più)
La canzone del riformatorio
Veronica n.2
La canzone del parco
Baudelaire
Alfredo
Love Affair
Un romantico a Milano
Le rane
Pugili impazziti
Spogliami
Amanda Lear
Monumentale
Nessuno
Nabucodonosor
Una storia
Contro il mondo
Il liberismo ha i giorni contati
La guerra è finita
Gomma
Charlie fa surf

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@baustelle_official/

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