Live report e scaletta: KENDRICK LAMAR a Milano prima mondiale del suo nuovo show

Live report e scaletta: KENDRICK LAMAR a Milano prima mondiale del suo nuovo show

Era senza dubbio il concerto più atteso e hype di quest’estate. Attorno allo spettacolo di Kendrick Lamar c’era una immensa aspettativa.

L’atmosfera al Milano Summer Festival era quella dei grandi eventi.
Un parterre de rois che brulicava di vippame musicale e non solo e affollava il pit, ma soprattutto questa di Milano era la prima mondiale per il “The Big Steppers Tour” di Lamar.
Uno show super atteso che, vedeva tornare il rapper di Compton in Italia dopo ben 8 anni dalla sua prima esibizione in Italia (ultima volta era il 2014).

Una data strana, quasi come fosse la data zero del suo tour, infatti dopo il concerto milanese Lamar si esibirà il 26 giugno come headliner al Glastonbury Festival, per poi tornare in Usa il 19 luglio a Oklahoma City e partire con il vero tour. Mentre in Europa Lamar ritornerà il 7 ottobre ad Amsterdam.

Lo spazio dell’Ippodromo non era pienissimo. Pensavo molto di più visto il clamore dell’evento. 
Alle ore 21:30 parte lo show con una intro orchestrale. Il palco è abbastanza spoglio: dei monitor verticali che proiettano le immagini e niente più. 
Nessun musicista sul palco (forse la band era dietro come ultimamente accade spesso nei concerti rap, ma ahimè ero troppo lontano dal palco) a contorno di Lamar un nutrito corpo di ballo che lo accompagna con coreografie e balletti. 

In scena il meglio del suo repertorio a partire dal suo nuovo album “Mr. Morale & The Big Steppers” (LEGGI LA RECENSIONE) passando per “Damn” e “To Pimp a Butterfly”.

Poche parole, solo verso la fine fa un discorso sul rispetto e l’amore che ha verso il suo pubblico, e nessuna parola in italiano. 
Alle 22.50 circa, dopo nemmeno una ora e mezza di spettacolo, tutti a casa senza nessun bis. 

Solo una passerella finale del corpo di ballo in gran spolvero con Lamar in centro.

I dubbi che avevo si sono rivelate certezze. Un concerto da data zero, un concerto da Festival e non tanto da tour. 
Ma va bene lo stesso! È bastata questa oretta e mezza per esaltare il pubblico e farlo ballare e cantare dall’inizio alla fine. 

Lamar è un genio e un visionario e lo ha dimostrato ancora una volta anche senza effetti speciali, fuochi d’artificio e artifizi vari. 

Basta solo la sua voce, il suo rap e la sua musica! 
Tanta roba … 

LA SCALETTA 

United in Grief
m.A.A.d city
Money Trees
Backseat Freestyle
The Art of Peer Pressure
Swimming Pools (Drank)
Poetic Justice
Bitch, Don’t Kill My Vibe
N95
Count Me Out
King Kunta
i
Alright
Institutionalized
The Blacker the Berry
BLOOD.
 DNA.
ELEMENT.
Silent Hill
LOYALTY.
LUST.
HUMBLE.
LOVE.
Savior

SCORE: 8,00

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