JAGA JAZZIST: il 24 aprile arriva il nuovo album ‘Pyramid’

JAGA JAZZIST: il 24 aprile arriva il nuovo album ‘Pyramid’

Si intitola “Pyramid” il nuovo disco dell’ottetto norvegese dei  Jaga Jazzist disponibile dal 24 aprile in vinile, digitale cd.

A distanza di cinque anni da ‘Starfire’ (Ninja Tune, 2015) la band si tuffa profondamente nelle influenze jazz, post-rock e nella psichedelia con un lavoro che segna il loro nono album da studio ma il primo per la Brainfeeder di Flying Lotus.
 
Con un suono adeguatamente cosmico in linea con la nuova etichetta discografica, i Jaga Jazzist hanno tratto ispirazione dal jazz Anni ’80 della band Out To Lunch e dal guru del sintetizzatore Ståle Storløkken fino ai contemporanei Tame Impala, Todd Terje e Jon Hopkins. Ognuna delle quattro registrazioni dell’album evolve in movimenti accuratamente disegnati, mentre i technicolor espressi dalle armonie delle tracce si muovono sognanti.
 
Guidata da Lars Horntveth e dalle sue composizioni, la band ha adottato un approccio diretto alla creazione di ‘Pyramid’. Mentre ‘Starfire’ aveva l’idea di un disco tradizionale con una scrittura portata al limite delle possibilità, con diversi membri che entravano e uscivano dallo studio per scrivere, registrare e sperimentare per due anni di fila, il processo dietro ‘Pyramid’ è stato quasi l’opposto: sono bastate due settimane. Entrambi i dischi erano guidati dallo stesso curioso spirito sperimentale, ma i processi erano molto diversi. 
 
Ritirandosi in uno studio boschivo appartato nella vicina Svezia, i Jaga Jazzist sono stati impegnati per dodici ore al giorno. ‘La cosa più importante è che non volevamo analizzare eccessivamente ogni idea musicale’, afferma il co-fondatore e batterista Martin Horntveth. ‘Volevamo seguire la prima e originale idea e mantenere la freschezza”. Per una band che non ha mai optato per alcun suono o stile ben definito, la continuità sta nella sua costante volontà di evolversi, sperimentare e improvvisare.

IL NUOVO SINGOLO 

IL DISCO 

‘Pyramid’ è il primo album autoprodotto della band (la maggior parte dei loro dischi è stata prodotta da Jørgen Træen) e ha significato un cambiamento. Da un lato molte voci spingevano per essere ascoltate, dall’altro non c’era una figura indipendente per decidere che qualcosa di nuovo potesse essere una buona idea. ‘È stato difficile farlo da soli, ma in fondo anche naturale dato che cinque di noi sono produttori e per vivere producono dischi’, afferma Martin. Il risultato è un album che sembra il più collaborativo di tutti.
 
Mentre non descriverebbero ‘Pyramid’ come un concept album, la band vede i titoli dei brani in realtà come un punto di partenza concettuale da cui l’ascoltatore può costruire qualunque storia. Il titolo dell’album si riferisce ai mattoni che compongono una piramide e al modo in cui ciascuna delle quattro tracce – e le loro parti costituenti – si incastrano: ‘Tomita’ fa un cenno al compositore e sintetizzatore giapponese Isao Tomita, mentre ‘The Shrine’ allude al leggendario club di Lagos di Fela Kuti. Lars dice: ‘Ho sentito che questo album è una piccola sinfonia, ogni parte contiene le sue stanze da esplorare.

LA TRACKLIST 

TOMITA
SPIRAL ERA
THE SHRINE
APEX

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