Ci meritiamo i TORMENTONI di questa estate 2020?

Ci meritiamo i TORMENTONI di questa estate 2020?

Ma ce lo meritiamo ? La fine della quarantena ha scatenato una inaspettata ondata anomala nella produzione di tormentoni estivi.

Sembra che i produttori di ogni dove, famosi e meno famosi,  si siano messi al lavoro per, in qualche modo, ricostruire lo squallore della musica del periodo estivo.

Sono usciti tutti i personaggi classici dell’estate. Ma proprio tutti, anche quelli che comparivano ad anni alterni e anche quelli che proprio  non avevano nulla a che vedere con la musica (vedi Bobo Vieri o Chiara Ferragni tanto per fare qualche nome).
Potrei fare una lunga lista (clicca qui e troverete una playlist completissima stilata dal nostro Andrea Grandi se avete il coraggio di ascoltarla tutta).

Sembra che questa voglia, quasi ossessiva, di tornare alla normalità abbia creato dei “mostri” sonori.
Non che i tormentoni fossero mai stati belli, ma quelli usciti in questa estate 2020 sono davvero il peggio di quello ascoltato negli ultimi anni.

Ma perché assillarci con queste canzoni tutte uguali. Perché? Abbiamo già dovuto vivere mesi in quarantena e adesso che si può andare in vacanza ci tocca pure tutto questo!!!

L’impasto è sempre lo stesso: ritmo latineggiante o mediterraneo, un po’ di reggae, un po’ di reggaeton, un po’ di pop e il prodotto è servito.
I beat sono gli stessi dello scorso anno e gli stessi di due anni fa e di tre anni fa e via dicendo. 

I testi poi sono imbarazzanti. Tutti che inneggiano alla nuova estate, alla ripresa, al divertimento e alla voglia di svago a tutti costi.

Ma chi cazzo ha voglia per forza di svagarsi? Sarò contro corrente, sarò bastian contrario.

Ma a me non interessa ascoltare questa musica stra-omologata. E non mi interessa, per forza, di riprendere a fare i balli in spiaggia, in riva al mare.

Ben venga il distanziamento sociale a livello musicale. Io voglio questo.

Non devo per forza sorridere. Posso anche ascoltare musica di qualità, quella con dei contenuti, la musica riflessiva, introspettiva e malinconica e stare bene e rilassarmi lo stesso.

Faccio un esempio la discomusic negli anni ’70 ’80 era la musica del divertimento (clicca qui per ascoltare una super playlist di discomusic)

Si parlava solo di andare a ballare la sera, dopo la dura giornata di lavoro, e di fare sesso. Basta. Non altro. Era musica che rappresentava una società e un periodo storico che testimoniava, di fatto, la fine del sogno degli anni sessanta. Ma la discomusic non aveva stagionalità e gli artisti che la realizzavano non uscivano dal letargo solo in estate.

Perché per forza fare un tormentone e perché proprio questa estate? Perché? Dobbiamo dimenticare? Io dire proprio di no.
Dobbiamo imparare il mutamento, cogliere i segnali e cercare di crescere e non di involvere con questa musica senza anima.

Possiamo anche ascoltare canzoni allegre e spensierate ma non per queste dobbiamo entrare in stereotipi musicali che hanno davvero rotto.
Fare la filologia del tormentone estivo è senza dubbio snob e iconoclastico, ma cazzo non mi bastavano i soliti e le solite note è tornato pure il Pulcino Pio.

Basta non ce la posso fare. E’ un tormento altro che un tormentone .

Ce lo meritiamo ? 

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